«Nanà» vuole che il suo bimbo porti il nome del fidanzato ucciso

«Nanà» vuole che il suo bimbo porti il nome del fidanzato ucciso la bella indossatrice per la quale il medico di Caserta assassine lo studente Pc luca «Nanà» vuole che il suo bimbo porti il nome del fidanzato ucciso Il legale di Anna Maria Novi ritiene possibile una dichiarazione giudiziale di paternità in favore del nascituro - Non si esclude inoltre che sia il padre della vittima a chiedere la legittimazione - Perizia sulle mani del Tatari, per accertare se abbiano tracce di colluttazione DAL NOSTRO INVIATO Caserta, lunedi mattina. Nella torbidis.;'ma vicenda del medico assassino di Santa Maria Capua Vetere,. vicenda che al di là dell'enigma giudiziario rappresenta una tor nientosa pagina di psicopatologia sessuale, dove il clinico ha da Sire molto più degli uomini di legge, vi è un personaggio di cui sì è assai poco parlato e che rappresenta l'unica vittima senza ombra di peccato: la creatura che Annamaria Novi, « Nana >, porta in grembo. E' per lei e intorno a lei che si svolgerà una delle più accanite battiglie forensi. < Nana », pur fidanzata e prossima a sposarsi con Gianni De Luca, il figliolo del costruttore edile (còme è provato dalla richiesta dei documenti necessari al matrimonio fatta da lei e dal troppo impaziente suo < promesso >), non può costituirsi « parte civile > nel processo perché, non es- ? l a i e . o e r e a i m , n o a è l i e a e a t lel dì oe cmi o m io a a sendo la moglie, ciò le è vietato dal codice. Qualcosa però può ben fare per il figlio che sta per nascere. Abbiamo chiesto un parere sull'argomento all'avv. Francesco Amatucci, legale di «Na|nà». Egli ha precisato: <E' noto che 1 genitori non uniti in matrimonio, né aventi altri vìncoli, coniugali possono riconoscere il loro figlio naturale. Se tale riconoscimento è fatto da uno solo dì essi, l'atto non può contenere indicazioni relative all'altro genitore. E se le contenesse, esse non avrebbero alcun effetto». « Ma è solo ciò che farà la signorina Novi?». c No. Essa non può pensare all'adozione da parte del nont o perché la legge' vieta ciò alle persone che hanno altri figli legìttimi, come è appunto 11 caso del padre della vittima, Vittorio De Luca. Può chiedere però la legittimazione, cioè può chiedere che 11 bambino, o bambina che sia, abbia il cognome del padre naturale. Tale legittimazione si può raggiungere in due modi: o per avvenuto matrimonio (il che è purtroppo da escludere, essendo tragicamente finito il fidanzato di Annamaria Novi), o con decreto del Capo dello Stato ». «Ma prima di chiedere al Presidente della Repubblica che il figliolo si chiami col nome del padre ucciso, non occorre un'inchiesta della magistratura accertante appunto tale paternità, sia pure solo naturale? ». « E' ovvio. Infatti l'art. 269 del Codice Civile dice testualmente: "La paternità naturale non può essere giudizialmente dichiarata che nei casi seguenti: 1) quando la madre e il presunto padre hanno notoriamente convissuto come coniugi nel tempo a cut risale il concepimento; 2) quando la paternità risulta indirettamente da sentenza civile e penate, ovvero da non equivoca dichiarazione scritte di colui al quale si attribuisce la paternità; 3) quando vi è stato ratto o violenza nel tempo che corrisponde a quello del concepimento; 4) quando vi è possesso di stato di figlio naturale ". ("Possesso di stato di figlio naturale": cioè l'essere stato ritenuto o riconosciuto come tale) ». «Nel caso, quale ricorre degli estremi?». «Il primo, ed eventualmente il secondo. Infatti, che Gianni De Luca sia il padre della creatura risulta non solo dalla testimonianza della signorina, ma (ed è quel che conta) da testimonianze autorevolissime di persone con cui egli prima della tragedia si confidò x. « Come si fa a dire oggi che tale paternità potrebbe risultare anche dalla sentenza per il processo all'omicida? ». «Non lo si può affermare, naturalmente. Ma è ben probabile che, a seguito della chiarificazione e delle prove esibite nel processo, la Corte sancisca tale fatto». A questo punto l'Intervista con 11 legale della mannequin ha avuto termine. Ma occorre aggiungere due particolari essenziali. Il primo è che la legittimazione, al Capo dello Stato (l'unica via possibile) potrà venire chiesta non da « Nana », ma dal padre di Gianni De Luca. Infatti, la legge consente che tale procedura venga seguita, oltre che da uno del due genitori naturali, anche da un qualsiasi « ascendente legittimo» dei genitori. E nell'accogllere in casa, nel sentirsi riscaldati dall'affetto di quel bimbo, ignaro della tragedia che lo circonda, certo 1 genitori di Gianni sentiranno lenito il loro strazio per 11 figlio perduto a soli vent'annì. Nulla è stato finora detto da essi. Ma il fatto che né Vittorio né Gu gllelma De Luca, genitori di G-ianni, abbiano pronunciato una sola parola irata o appena appena amara verso «Nana», la donna che Gianni doveva sposare, lascia supporre che il loro stato d'animo preluda ad una simile soluzione Una prova Importante per stabilire che Gianni De Luca è il padre naturale della creatura che la mannequin porta in grembo potrebbe venire dalla perizia, affidata al medicolegale Mario Mele, sul sangue (e quindi sui gruppi sanguigni) che macchiava la carrozzeria della « Giulietta ». L'interno dell'auto era lordo di sangue, avendo certamente l'omicida adagiato 11 cadavere sul sedili LpnItbgmnfrmldnutaflmgsorGTuTzE prima di piegarlo e chiuderlo nel portabagagli. Un'altra perìzia di estrema Importanza disposta dal sostituto Procuratore della Repubblica Federico Putatnro, riguarda la mano destra del Ustlotescqmedico per accertare se vi si unotano segni secondo i quali fu con essa che Aurelio Tafuri uccise. Era una mano normale? Vi lasciò tracce la colluttazione con la vittima? Va detto infatti che non è per niente scomparsa l'ipotesi di un « terzo uomo », soprattutto dopo un grave particolare accertato. Il medico omicida fra le tante aveva avallato le due ultime cambiali di 150 mila lire l'una in favore del giovane De Luca. Entrambe si trovavano presso 11 notaio (ensicddstsaumucz Umberto Caporaso che ha lo studio al numero 50 di via Gallozi, in Santa Maria Capua Vetere. Una era scaduta, l'altra scadrà in aprile. Il mattino del giorno 9, quello in cui Aurelio Tafuri ucciderà il fidanzato di Nana (e non l'indomani del crimine come si sapeva finora) egli si reca dal notaio e salda la cambiale. Ciò può significare due cose: o che il medico studiò il suo delitto anche in questo dettaglio volendo dire quel saldo che chi paga denaro per un amico non può volerne la morte o che quel fatto rivela un sincero stato d'animo incompatibile con la premeditazione di un omicìdio. Crescenzo Guarino Una rara fotografia giovanile dell'indossatrice Annamaria Novi (Telefoto) L'appaltatore Vittorio De Luca, padre della vittima (Telefoto)

Luoghi citati: Caserta, Santa Maria Capua Vetere