Forse nella carlinga i corpi dei 6 aviatori

Forse nella carlinga i corpi dei 6 aviatori Il bimotore tedesco precipitato sali 'Argenterà Forse nella carlinga i corpi dei 6 aviatori Ripartite verso il relitto le pattuglie di alpini e di guide per esplorare ia parte di fusoliera piantata nella neve - L'equipaggio potrebbe trovarsi nella prua del «Noratlas», penetrala nel fianco della montagna Cuneo, lunedì mattina. Questa notte le pattuglie degli sciatori sono ripartite, dalle Terme di Valdieri verso il relitto del Noratlas, schiantatosi martedì notte su una ripida parete nevosa nel gruppo dell'Argenterà: vi è stato un secondo, improvviso ed imprevisto, mutamento di indirizzo nell'organizzazione delle ricerche. Per 36 ore esse erano state imperniate sull'esplorazione aerea alla ricerca dei 6 aviatori scomparsi che si pensava si fossero lanciati col paracadute. Naturalmente questa ipotesi non è abbandonata ma il maltempo impedisce per il momento le ri-, cerche aeree. La decisione di mandare di nuovo degli uomini sul posto, presa improvvisamente ieri pomeriggio, è dovuta ad un più accurato esame, da parte di esperti aeronautici, delle deposizioni fatte dal sette uomini che erano giunti sul luogo dove si trovano I rottami. Bldiscesi esausti dalla lunga marcia (partiti da Sant'Anna di Valdieri poco dopo mezzanotte erano di ritorno dopo 18 ore di fatica-e di pericoli) essi avevano confermato di essersi Infilati nell'Interno del relitto, di averlo esplorato, di non aver trovato né vivi né morti, neppure una traccia di sangue. Ma coloro che erano arrivati fin lassù erano guide, carabinieri, alpini non tecnici aeronautici: non avevano nessuna idea precisa di che cosa fosse un aereo da carico come il «Noratlas», credevano di averne esplorato praticamente tutto" l'Interno. Invece ieri, dopo un più approfondito vaglio delle loro deposizioni, dopo nuove domande, dopo un confronto con le fotografie aeree scattate dal nostro fotografo Aldo Moisio dall'elicottero Sikorsky del Cèntro d! soccorso di Linate, si è constatato ' che solo una piccola parte della fusoliera del Noratlas era stata esplorata. Come si può vedere dalle fotografie, e come hanno constatato . quanti hanno sorvolato il luogo con l'elicottero, la fusoliera, lungo circa sedici metri, non si è spezzata ma si è infilata letteralmente nell'alto sfrato- nevoso e forse anche nel terreno stesso del pendio, che non è una roccia compatta ma un Insieme di sfasciumi. Emerge dalla neve soltanto la «coda» di cui è visibile U grosso sportellone posterióre- (che consente di caricare anche degli autoveicoli nel capace «cargo»), la col porta è saltata via al momento dell'urto. CU uomini della squadra di soccorso sono entrati nel relitto attraverso questa apertura ed hanno percorso all'Interno circa quattro metri: ne restano dodici che potrebbero essere la bara di tutto l'equipaggio wel «Noratlas». Mentre il maltempo costringeva a sospendere le operazioni aeree sulle Alpi Marittime alla ricerca degli scomparsi (ricerche che erano state effettuate con aerei ed elicotteri italiani, francesi e tedeschi) si decideva -di mandare nuovamente delle pattuglie verso il relitto, attrezzate per scavare e giungere a tutti- i costi fino alla estremità della carlinga. An- che questa volta la spedizione è stata organizzata in collaborazione fra il Comando del battaglione «Saluzzo» del 4° Alpini, il gruppo carabinieri di Cuneo e la Guardia di Finanza. I due elicotteri del capitano Ferrari e del tenente Bassi sono tornati ieri da Villanova d'Albenga al campo di fortuna nella caserma del C.A.R. a San Rocco di Cuneo e stamane si attende dal < Centro di soccorso aer reo » di Linate, che dirige l'operazione, un terzo elicottero. Non si sa però ancora se le condizioni meteorologiche .consentiranno di levarsi ■ in volo per appoggiare e seguire le pattuglie di sciatori. •• Esse hanno lasciato le Terme Intonso alla mezzanotte» in modo da compiere la parte più pericolosa della salita nelle ore notturne, quando sono minime le probabilità di caduta delle valanghe. Anche questa volta sono formate da alpini, carabinieri e guardie di Finanza: soltanto se muniti di sci e di «pelli di foca» (attrezzo sconosciuto alla maggior parte dei moderni sciatori oppure considerato un ricordo dell'epoca dei pionieri ma ancora usato da quanti compiono dello sci-alpinistico come unico mezzo per compiere lunghe salite sulla neve), è possibile tentare la lunga marcia verso il relitto, marcia che questa notte è stata resa ancora più dura dalla neve che cade sui monti del Cuneese. Silvano Rho . Una parte della carlinga, completamente coperta dalla neve, non è stata ancora esplorata dal soccorritori. DI relitto che emerge è il grosso portellone della coda (Moisio)

Persone citate: Aldo Moisio, Moisio, Silvano Rho, Villanova

Luoghi citati: Albenga, Cuneo, Valdieri