Si sta redigendo il programma comune

Si sta redigendo il programma comune Si sta redigendo il programma comune Segni, Moro, Piccioni e Bui (per la d.c), Saragat e Lami Starnuti (per il p.s.d.i.) e Reale e Macrelli (per il p.r.i.) esaminano nella odierna riunione collegiale i punti relativi alla politica di sviluppo, alla nazionalizzazione delle fonti di energia, e alla scuola - Al termine delle trattative, i risultati saranno sottoposti all'approvazione degli organi direttivi e parlamentari dei tre partiti che formeranno il nuovo governo Boma, lunedi mattina. H presidente Segni si Incontra nuovamente stamane, alle 9,30, presso 1'-Istituto Alcide De G aspe ri, alla Calunnicela, con 1 rappresentanti della de, del psdl e del prl, per continuare, e probabilmente completare, l'esame del punti programmatici per la formazione del nuovo governo. Parteciperanno alla riunione: gli on. Segni, Moro, Piccioni e Gui, per la democrazia cristiana; Saragat e Lami Starnuti per 1 socialdemocratici; Beale e Macreili, per 1 repubblicani. Dopo aver discusso, nella riunione collegiale di venerdì scorso, i punti programmatici relativi alla politica estera, alle regioni e alla legge elettorale provinciale, 1 rappresentanti del tre partiti esamineranno oggi le questioni connesse alla politica di sviluppo, alla nazionalizzazione delle fonti di energia e alla scuola. Una volta concluse le trattative a tre sul programma, i risultati delle trattative stesse saranno sottoposti all'esame e alla approvazione degli organi direttivi e parlamentari della de, del psdl e del prl, i quali dovranno altresì pronunciarsi sulla formula affinché, sulla base delle intese programmati che concordate, il nuovo governa: possa conseguir*) la necessaria maggioranza parlamentare. Le suore che sovrintehdono alla cucina dell'« Istituto Alcide De Gasperi» hanno avuto disposizione di preparare 11 pranzo per una diecina di persone, 11 che lascia prevedere che gli esponenti politici del tre partiti passeranno alla « Carni lince la » l'Intera giornata di Oggi. Allo scopo di predisporre il materiale per l'odierna discussione, l'on. Segni, rinunziando a recarsi in Sardegna, come'è sua consuetudine, ha trascorso la fine di settimana a Roma. Il dito, che sabato mattina, a causa di una lieve infezione, gli fu inciso dal prof. Valdoni, gli dà ancora un po' di fastidio, ma non al punto d'impedirgli di lavorare. Si sa, infatti, che per tutta la giornata di ieri il Presidente del Consiglio è - stato nel suo studio a mettere a pun to il programma di governo. Riguardo alla legge per le elezioni provinciali, affrontata nella discussione di venerdì, si dà per scontato l'accordo, nel senso che, sia pure con qualche correttivo alla proporzionale, Segni è disposto a concedere la richiesta riforma, su cui puntano essenzialmente i socialisti nenniani. Anche per le regioni, di cui pure si discusse venerdì, l'accordo non dovrebbe essere difficile: fermo restando il concetto delle regioni, si tratterebbe di trasferire con leggi ordinarie, alcune prerogative dell'ente regione alle province e al comuni, poiché sembra definitivamente accantonato 11 progetto del < consorzio fra le province >. Per le nazionalizzazioni del le fonti di energia si procederebbe per gradi: l'energia nucleare sarebbe subito passata a un ente statale, mentre le industrie elettriche dovrebbe ro passare allo Stato a mano a mano che le attuali conces sioni arrivano a scadenza, repubblicani insistono, però, nel chiedere che si proceda subito alla nazionalizzazione delle reti di distribuzione lasciando invece ai privati, fino alla scadenza delle concessioni, la produzione di energia elettrica. I democristiani, per giungere a un accordo, sareb boro disposti a offrire l'unifl cazione delle tariffe che do vrebbe avvenire entro brevissimo tempo. Il problema più grosso è pe rò sempre quello della scuola, per il quale, tuttavia, si prospettano stamane possibilità, di intesa: l'on. Segni accedereb be all'idea di dare maggiori garanzie a vantaggio della scuola pubblica, fermo restando il principio delle borse di studio a favore della scuola privata già sancito dal Senato. Insomma, tutto lascia pre vedere che effettivamente sia i democristiani che 1 socialde mocratici e i repubblicani ab biano il desiderio di superare gli ostacoli. Subito dopo l'accordo sul programma, si riuniranno, co me si è detto all'inizio, 1 di rettivi dei tre partiti per san Cirio e pronunciarsi quindi sulla formula che è quella del governo di centro-sinistra con l'appoglo esterno dei sociali stl. Il discorso vale in modo particolare per la d. c. dove sspan sempre notevoli sono le opposizioni al centro-sinistra. La direzione d.c: sarà convocata forse per mercoledì e difficilmente Moro potrà evitare la riunione del Consiglio nazio naie che la destra chiede per « contarsi ». Anche i gruppi parlamentari d.c. dovranno decidere sulla formula e si sa che anche qui non mancano opposizioni. Quanto ai repubblicani, l'on. Pacciardi ha fatto intendere che nell'eventualità di un'apertura a' sinistra egli sarebbe indotto ad ascoltare la voce della sua coscienza. Vale a dire che egli potrebbe far mancare il voto necessario a conservare al tripartito l'apparente autonomia. Poiché i tre partiti, più i tre indipendenti di sinistra Caveri, Ferrarotti e Bonfantini (quest'ultimo sarà ricevuto domani da Segni), raggiungono la maggioranza di stretta misura,- la decisione di Pacciardi potrebbe avere la conseguenza di rendere c determinanti > i voti dei socialisti. .L'on. Nenni, in un discorso tenuto ieri a Lucerà, ha detto che * il p.s.i. é indifferente all'artificiosa polemica sul condizionamento del. nuovo governo; esso fa essenzialmente .questione di cose e di programmi, non per il duemila, ma per i pròssimi mési». Il leader socialista ha poi j voluto fare un altro piccolo passo verso coloro che ancóra temono (e si capisce che aveva in mente gli attacchi che in questi giórni sono venuti dagli Sceiba, dai Fella, dai. Bonoml) che un appoggio del p.s.i. possa significare appoggio del partito comunista. < La divisione sul piano politico — ha detto Nenni ' — è tra. quanti intendono radicare in ogni senso la vita democratica e lo sviluppo economico, e chi rimane ancorato a vecchie posizioni di privilegio o di oppressione oppure a prospettive totalitarie odi dittatura». E in quest'ultima locuzione evidentemente Nenni vuole mettere sia 1 fascisti che 1 comunisti, pónendo cosi per la prima volta i due partiti estremisti sullo stesso piano. Il vice segretario del p.s.i. on. De Martino non è stato però di questo avviso e ha detto, in una conferenza a Roma, che ove si affacciassero nuovi pericoli di fascismo allora eia violenza rivoluzionaria diventerebbe una realtà»; e ancora: < il dissenso fra il p.c.i. e p.s.i. non è quindi sulla meta finale della realizzazione della società socialista, ma sulla via da seguire per arrivarci e sulle forme che la società socialista, una volta realizzata, dovrà assu mere. Per la d.c, l'on. Bonomi ancora ieri ha ripetuto le sue accuse al p.s.i. che ha sempre collaborato con il p.c.i., « ogni democratico — egli ha affermato — deve trovare la ra gione per combattere decisamente il comunismo e per riaffermare che i partiti de mocratici possono collaborare solo con quei partiti che nessun legame hanno con il partito comunista». Pellecchia

Luoghi citati: Roma, Sardegna