Protestano gli attori contro la radio e la tv di Angelo Nizza

Protestano gli attori contro la radio e la tv Riuniti al feslro-oiroo di Gassai Protestano gli attori contro la radio e la tv fessi chiedono un maggiore compenso per le ripetizioni degli spettacoli registrati - l più focosi avrebbero voluto proclamare lo sciopero immediato - È' prevalsa la tesi di aprire trattative con la Rai Nostro servizio particolare Roma, lunedi mattina. Ieri mattina, al teatro-circo di Vittorio Gassman a Villa Borghese, si è tenuta la prima, affollata assemblea della Società attori italiani. Un discreto pubblico di « non invitati » fa corona ai protagonisti della scena che, una volta tanto, recitano davvero a soggetto, su una trama di loro invenzione. Sono presenti, oltre ai padrone di casa, Gassman, numerosi grossi nomi della scena, dello schermo e della radiotelevisione: Gino Cervi, Peppino De Filippo, Marcello Mastrolanni, Enrico Maria Salerno, Nino Manfredi, Lauretta Masiero, Sarah Ferrati, Giancarlo Sbragia, Arnoldo Foa', Romolo Valli, Carlo D'Angelo e altri: oltre un centinaio. L'assemblea si palesa subito vivace, densa di interventi. Cervi, che presiede, fa appena in tempo R concedere la parola. I problemi sarebbero molti: dalla revisione di un ormai superato contratto Anica per gli attori di cinema, alla costituzione di un albo professionale di categoria, dall'affermazione di una più cosciente dignità della gente di palcoscenico all'azione contro gli c scarafaggi del cinema», cioè quei produttori che allestiscono un film su cambiali che non pagheranno mai, e, fatto fallimento, combinano una nuova società che sfrutterà la pellicola, portata a termine fra imbrogli e cattive azioni. E' un complesso di problemi difficili, sui quali però l'assemblea per ora non discute. Lo scopo della riunione è un altro: l'azione nei confronti della Rai-tv per ottenere il riconoscimento di una maggiorazione dei compensi agli attori per le ripetizioni delle trasmissioni registrate: sia su nastro, nel caso di spettacoli radiofonici, e sia con altri metodi per quelli televisivi. Infatti al sistema, fin qui usato, del « transcriber » (che fissa immagini e suoni su bande impressionate), si è venuto ad aggiungere il recente, quello «Ampex», il quale, pur non avendo una validità di conservazione superiore ai cinque mesi e non permettendo un rapido montaggio, può essere di ausilio al primo. Si dice nell'ambiente che la Rai-tv, in caso di mancate prestazioni degli attori, abbia un archivio imponente e tale da « resistere » indefinitivamente per ciò che riguarda la radio e « durare » almeno tre mesi per le trasmissioni televisive. La categoria degli attori vuole il riconoscimento di una maggiorazione dei compensi per gli spettacoli registrati e la corresponsione di una cifra ad ogni ripetizione. Per questo gli attori si sono uniti in associazione e proclamano la loro identità dì vedute e di azione. Sarebbe la volta buona? Non si dimentichi, a questo proposito, che già tre analoghi tentativi di raggruppamento fatti in passato sono andati falliti. La Società attori italiani ha preso contatti con le consorelle straniere: la «British Actors Equity Association » (inglese), l'«Association Nationale des Acteurs » (francese) e perfino con IV Actors Guild » di Hollywood, alla quale ha inviato un telegramma di solidarietà in occasione del recente sciopero dei c divi » californiani. Si è venuti cosi a conoscenza delle condizioni praticate all'estero: in Gran Bretagna le compagnie radiotelevisive non possono rimettere in onda una trasmissione più di due volte, salvo accordi e retribuzioni speciali; in Francia gli attori percepiscono un compenso del 50 per cento per ogni replica. Su quali basi gli attori italiani vogliano trattare per le registrazioni, nel corso della assemblea, non è stato detto. Le trattative non sono per altro state avviate, poiché, sebbene la costituenda Società attori abbia iniziato l'azione alla fine di gennaio, finora non ha ricevuto dalla Rai-tv una risposta diretta. Una sola lettera dell'associazione intersindacale fra i dipendenti dell'ente, avanzante riserve sulla fondatezza dei motivi addotti dai richiedenti, è pervenuta ieri soltanto. E' quindi non improbabile che i colloqui possano iniziarsi fra breve. Ma gli attori sono impazienti. Nel corso della riunione si parla perfino di sciopero, di rappresaglie contro i crumiri, dei metodi più adatti e a far si che tutti, attori di nome o meno, si conformino agli ordini associativi. Ad un certo punto, Enrico Maria Salerno si avanza al microfono per proporre le misure più drastiche e consegna al presidente Cervi un assegno di 250 mila lire che dovrebbero servire ad aiutare i colleghi meno fortunati ad andare avanti, qualora si dichiarasse l'astensione dal lavoro: 11 generoso gesto non ha però imitatori. Per alzata di mano, i presenti aderiscono soltanto al pagamento di una quota sociale mensile di 500 lire. L'idea dello sciopero Immediato è accantonata, malgrado le insistenze di qualcuno. Viene designato invece un comitato di agitazione che affiancherà nell'azione il Consiglio direttivo, così composto: Cervi, Foà, De Filippo (Peppino), Salerno, Sbragla, Valli e Sarah Ferrati. Si cercherà di aprire le trattative con la Rai-tv. L'assemblea nell'attesa, non viene chiusa, ma aggiornata a domenica prossima sempre al Teatro-circo, per una decisione definitiva, dopo le comunicazioni circa gli accordi, raggiunti o meno, con i dirigenti di via del Babuino. Sfollati gli attori e visto che 11 pubblico accorso è numeroso, Gassman ne approfitta per allestire, così sui due piedi, uno dei suoi comizi di propaganda del Teatro popolare italiano. Angelo Nizza

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Hollywood, Roma, Salerno