Centomila romani a Centocelle intorno all'auto del Pontefice di Filippo Pucci

Centomila romani a Centocelle intorno all'auto del Pontefice Piena di segni e graffiature la macchina del Papa Centomila romani a Centocelle intorno all'auto del Pontefice 'Un'accoglienza trionfale - ha detto Giovanni XXIII - ringraziamo il Signore che la vita è salva!,, Città del Vaticano, lunedì matt. Giovanni XXIII ha letteralmente < conquistato > la zona periferica di Centocelle, con una visita compiutavi nel pomeriggio di ieri. Il Papa stesso riconosceva poi che l'accoglienza riservatagli dalla popolazione locale era stata < trionfale >, tale anzi da far apparire inadeguato lo stesso aggettivo. Il Papa era uscito dal Vaticano alle 16,20 con il solito corteo di quattro automobili, scortato da una macchina staffetta con l'ispettore generale Pasquale Tempesta c da una dozzina di agenti motociclisti italiani. Il passaggio per le vie di Roma avveniva rapido, senza i Per chilometri e chilometri ilcorteo era costretto a marcia- re a passo d'uomo, quando noninciampi. Le cose si complicavano per il conducente dell'automobile pontifìcia, Paolo Gusso, all'imbocco della via Casilina: due lunghissime ali di folla si allineavano ai lati, fino a Centocelle. doveva fermarsi addirittura per l'entusiasmo dei fedeli, alcuni dei quali riuscivano a stringere la mano del Papa e a consegnargli delle suppliche scritte. Giovanni XXIII poco dopo l'inizio della Casilina, ha dato ordine che la tettoia dell'automobile venisse aperta e cosi, tolti brevissimi tratti di strada, ha compiuto il restante del percorso, fino alla parrocchia di San Felice da Cantalica, mèta del suo viaggio, in piedi, salutando la folla con il gesto della mano, benedicendo e distribuendo a tutti larghi sorrisi. Il Papa aveva sulle spalle il grande mantello rosso e sul capo il cappello dello stesso colore con le nappe di frangia d'oro. Si calcola che centomila persone almeno fossero lungo la Casilina e che altrettante, se non di più, si raccogliessero dinanzi alla parrocchia di San Felice di Cantalice a Centocelle e nelle vie immediatamente vicine. Finalmente alle 17 il corteo ha potuto raggiungere la parrocchia di San Felice, ed allora i conducenti delle vetture che lo componevano hanno potuto trarre un respiro di sollievo. Uno di essi ha dichia- rato di aver visto ad un certo momento dinanzi a sé la macchina del Papa letteralmente sommersa dalla folla: «La gente — ha detto — era aggrappata sul tetto, un po' dappertutto ». La vettura decapottabile di Giovanni XXIII, targata SCV 2. denunciava del re. sto chiaramente la difficile pro i va attraverso la quale era pasjsata: segni e graffiature erano ovunque, sul cofano anteriore sui parafanghi, sulle portiere. Giovanni XXIII ha poi partecipato alla processione penitenziale del periodo quaresimale con tutto il clero, svoltasi esternamente, in parte della piazza antistante alla chiesa. Quindi, ritornato nel tempio, dopo la benedizione con il legno della croce impartita dal vicegerente di Roma monsi-gnor Luigi Traglia, compreso come è noto tra i sette nuovi porporati che saranno « crea- ti > nel concistoro del 28 marbo prossimo, ha pronunciato un discorso. « Eccomi qui — ha "iniziato — prima di arrivarci ce n'è voluto; le accoglienze hanno assunto una forma trionfale e bisognerebbe trovare una parola per dire più del termine " trionfale ". Ringraziamo il Signore che almeno la vita -è salva ». Poi ha proseguito in sostanza: «Sono venuto qui su indicazione dei miei preziosi collaboratori perchè mi pareva che il gusto degli incontri del pastore con il gregge non debba essere riservato alla grande città che da secoli vi è abituata ». Giovanni XXIII diceva di voler affidare alla folla presente una parola di incoraggiamento e di benedizione, perchè secondo la raccomandazione di S. Paolo tutti siano saldi nella fede: «La fede non è favola, non è invenzione — diceva tra l'altro; poi ricordava l'episodio evangelico delle tentazioni che satana fece a Cristo, per spiegare: « il nemico è sapientissimo ma anche ignorante. Non jsu--benedizione , . rl bisogna scendere a patti, acompromessi, né chiudere g\iSignore auspicava — di letizia, prospe-buona volontà e buon ia-voto >. » occhi; l'esempio del sta davanti a noi >. Uscito nuovamente sulla piazza esterna, prima di tornare in Vaticano, Giovanni XXIII dall'alto di un palco eretto dinanzi al portivo del terbio, impartiva alla folla la Sorgente — Filippo Pucci

Persone citate: Centocelle, Giovanni Xxiii, Paolo Gusso, Pasquale Tempesta

Luoghi citati: Cantalice, Centocelle, Città Del Vaticano, Roma, San Felice