Condannata a otto mesi la signorina svizzera che aggredì un commissario di polizia a Capri

Condannata a otto mesi la signorina svizzera che aggredì un commissario di polizia a Capri Processo al tribunale di Napoli alla presenza del console elvetico Condannata a otto mesi la signorina svizzera che aggredì un commissario di polizia a Capri Ottenuta la condizionale, la donna è stata rimessa in libertà - L'episodio era avvenuto lunedì scorso - L'imputata aveva insultato e preso a spintoni il funzionario che cercava di regolare il traflico alla Marina Grande . (Dal nostro corrispondente) Napoli, 29 aprile. Si è svolto stamane, con rito direttissimo, il processo alla svizzera Helèn Gordon, impiegata dell'agenzia « Globus > di Lugano e domiciliata a Ginevra in rue St. Jean 56. Lunedì scorso a Capri, dove s'era recata accompagnando un gruppo di turisti, la Gordon si era ribellata a un funzionario di polizia che l'aveva più volte invitata ad attendere, lei e la sua comitiva, il proprio turno per salire su uno dei piroscafi. Il servizio d'ordine era stato organizzato dalla polizia perché, guastatasi la funicolare, una massa di molte migliaia di gitanti si era precipitata alla Marina Grande temendo di non poter ritornare la sera a Napoli. A conferma di quan¬ to fossero indispensabili quelle precauzioni, è stato accertato che nei pochi minuti di confusione determinati dal comportamento della Gordon, la folla riuscì a rompere uno degli sbarramenti, travolgendo una signora anziana che sarebbe rimasta schiacciata senisa l'intervento della polizia. L'imputata, dopo l'arrestfi, confermato dal pretore di Capri, Felice Delfino, venne tradotta nel carcere di Capri. Allo scopo di provare che non aveva ricevuto alcun maltrattamento, fu fatta visitare da un sanitario, il « condotto > di Anacapri, Marino Vivo. Il medico certificò che la Gordon non aveva contusioni o lividi e che appariva in normali condizioni di mente. Tradotta ieri nel carcere di Poggioreale, essa è stata giudicata dopo solo tre giorni di reclusione. Nell'aula gremita vi era il oonsole svizzero,, OJiarles Mayor e l'avvocato di fiducia della Gordon, Nicola Celentano. La svizzera ha 47 anni ed è un tipo alto, biondo, dal portamento energico. Benché nel suo Paese si parli francese, tedesco ed italiano — lingue generalmente conosciute da quasi tutti coloro che si occupano di attività turistiche, — la Gordon aveva chiesto un interprete d'inglese. Il presidente le ha letto le imputazioni. La prima era di oltraggio ad un commissario di polizia, Mario Purificato, insultato nell'esercizio delle sue funzioni con il dirgli (citiamo testualmente) : < Me ne frego del commissario >. L'altra consisteva nella < resistenza > per < aver usato violenza al commissario scuotendolo prima fortemente per un braccio e dandogli successivamente pugni alle spalle ». Poi il presidente le ha chiesto che cosa aveva da osservare. Gordon — Innanzitutto ignoravo che fosse un commissario di polizia, perché non vestiva l'uniforme. Tale sua carica è stata da me appresa dopo. Nego poi di aver mai detto le frasi attribuitemi. E' stato fatto venire in aula il commissario Mario Purificato. Egli ha precisato: €Non solo mi qualificai io, ma le mie funzioni vennero spiegate alla Gordon da due persone, il carabiniere Mario Raffo e un civile, Luigi Belfiore ». Presidente — E la signora, che disse t Commissario — Che se ne fregava dei commissari di polizia e degli italiani. Inoltre, ver opporsi all'accompagnamento in ufficio da me ordinao in seguito al suo comporamento mi dette dei pugni e degli spintoni. Quindi il presidente legge le testimonianze del carabiniere Mario Raffo e del civile Luigi Belfiore. In quel documento è precisato che il 1 commissario parlò alla svizzera nel modo più gentile, chiedendole di aver pazienza perché se non si rispettavano le misure attuate dalla polizia per disciplinare la ressa attorno ai vari piroscafi, si poneva in pericolo l'incclumità dei turisti. I due testimoni confermavano nelle loro deposizioni che la Gordon, vista l'irremovibilità del funzionario, lo aggredì gridando parole oltraggiose. Il P. M. Franco Ruffo sostiene la piena responsabilità dell'imputata per entrambi 1 reati. Concedendole le attenuanti generiche, chiede che venga condannata a dieci mesi di carcere con il duplice beneficio della condizionale e della non iscrizione nel casellario penale. Il Tribunale si ritira. Dopo poco rientra. Il presidente legge: otto mesi di reclusione, pagamento delle spese giudiziarie, pena sospesa e nessuna registrazione nel casellario Udendo la mite decisione — che la mette in libertà immediata — la Gordon non trattiene la sua gioia: stringe la mano al console, ringrazia l'avvocato e poif prima che Lc l'interprete possa impedirlo, lo abbraccia e bacia, fra i sorrisi della folla. Questa sera, lasciato il carcere, dopo una visita al consolato elvetico Helèn Gordon è ripartita per la Svizzera. Prima però si fermerà a Milano, dove si trova la comitiva dei turisti suoi connazionali che lei guidava a Capri, quando accadde l'incidente. c. g. La signorina svizzera Helen Gordon, di 47 anni, mentre viene processata (Telefoto) aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiititiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiii