Sfrontato gesto dei reduci austriaci per il massacratore di Marzabotto

Sfrontato gesto dei reduci austriaci per il massacratore di Marzabotto Sfrontato gesto dei reduci austriaci per il massacratore di Marzabotto astensione dal « Convegno internazionale della riconciliazione » a Montecassino - E' una protesta contro l'Italia perché non grazia il criminale Raeier e per l'Alto Adige (Dal nostro corrispondente) Vienna, 16 aprile. L'associazione degli ex-combattenti francesi della seconda guerra mondiale, sotto il patronato del maresciallo di Francia Alphonse Juin e della vedova del gen. Baril, ha deciso di organizzare a Montecassino, fra il 13 e il 16 maggio, un incontro dei veterani di tutti i paesi alla famosa battaglia italiana; soltanto gli ex-combattenti austriaci saranno assenti all'incontro cui presenzieranno invece, oltre ai francesi, i tedeschi, gli italiani, gli americani, gli inglesi, gli australiani ed 1 neozelandesi. In una lettera inviata alla signora Baril il presidente del la lega dei combattenti austriaci, Franz Gròbminger, spiega ai promotori del raduno che gli austriaci hanno deciso di non parteciparvi in segno di protesta per « l'inflessibile atteggiamento dell'Italia nulla questione sud-tirolese ». Un secondo motivo della futura assenza austriaca a Montecassino viene indicato nella detenzione a Gaeta del maggiore austriaco Raeder, responsabile del massacro di Marzabotto, dove i nazisti uccisero oltre 1700 civili: il governo italiano — così afferma la lettera di Franz Gròbmingor — nonostante tutte le suppliche e trattative intavolate da parte austriaca, non ha mai voluto graziare il maggiore e considerarlo per quello che è stato — dicono gli austriaci — cioè soltanto un militare. Contemporaneamente il presidente della lega combattentistica austriaca ha inviato una seconda lettera ai veterani germanici che parteciparono all'incontro di Cassino: facendo appello alla fratellanza di armi durante la seconda guerra mondiale e alla lingua comune, il Gròbminger richiama l'attenzione dei veterani tedeschi sia sulla controversia alto-atesina sia sulla prigionia del maggiore Raeder e li prega di illustrare e sostenere il punto di vista austriaco nei contatti che essi avranno a Cassino con gli ex-combatten ti delle altre nazioni; nella me-| desima missiva i tedeschi vengono pregati di deporre corone di fiori sulle tombe dei Caduti austriaci che parteciparono alla campagna d'Italia con la divisione Rlngl ed il reggimento stirlano « Deutschemeister ». L'improvvisa decisione della associazione degli ex-combattenti non ha mancato di sollevare, come rivela la stessa stampa austriaca, il più vìvo stupore in Francia, in Germania e nella stessa Austria: da alcune parti si sottolinea che non è stato molto delicato che gli austrìaci, proprio in occasione dì un incontro preparato nel segno della conciliazione, abbiano voluto col loro atteggiamento rincrudire tanto 1 sentimenti che' si ricollegano ancora al tempo della guerra (Raeder), quanto I contrasti e le polemiche attuali (Alto Adige). , ^: J

Persone citate: Francia Alphonse Juin, Franz Gròbminger, Franz Gròbmingor, Raeder