Chiesti rinforzi di militari per assicurare il pane a Cuneo

Chiesti rinforzi di militari per assicurare il pane a Cuneo Sciopero compatto dei fornai detta citte, Chiesti rinforzi di militari per assicurare il pane a Cuneo Il prefetto ha portato il prezzo da 118 a 115 lire al chilo -1 panificatori vogliono che salga a 125 - Decisa la resistenza ad oltranza (Dal nostro inviato speciale) Cuneo, 15 aprile. Lo sciopero dei panificatori nella provincia di Cuneo è stato ieri completo nel capoluogo e, più o meno, a Savigliano. Fossano, Bra e Ceva.' Non hanno aderito all'agitazione Alba, Saluzzo e Mondovi. Cuneo ha provveduto alla situazione di emergenza requisendo cinque forni, i quali con 35 elementi militari del 52° reggimento di fanteria, cominciando a lavorare fin dalle dieci di ieri sera, hanno rifornito a sufficienza diciannove panetterie su quaranta e. precisamente: Giordana Giovanni e Giacomo (via Santorre Santarosa 26 bis), Viglietti Caterina (corso Nizza 57), Viglietti Domenico (via Grandis n. 36), Lingua Margherita (via Cavallotti 28), le tre rivendite dell'Alleanza Cooperativa Torinese (vicolo Quattro Martiri, Borgo San Giuseppe e corso Nizza 7), Cooperativa « La Familiare > (via Luserna 2), Massirio Emma (via Peano 28), Marchisio Michele (via Bodina 17), Malineris Teresa (via Bodina 60), Rossi Giacomo (via Soler! 11), Tesio Gabriele (via Schiaparelli), Tassone Domenico (via Angeli 6), Bramaldl Rinaldo (corso Santarosa 36), Cavallera Anna (corso Nizza 62), Ghibaudo Gabriella (frazione Spinetta), Isaia Alessandro e Peano Cristina (frazione Madonna delle Grazie). I nomi di queste panetterie che resteranno in funzione se 10 sciopero dovesse continuare, come sembra, erano stati affissi dalla Prefettura in appositi manifesti. Si è verificata un po' di ressa alle prime ore del mattino, poi più nulla, affluenza normale. Qualcuno, prudenzialmente, ha comperato un po' più del solito ma in maniera non rilevante. Il pane, come ci si poteva attendere da una situazione di emergenza, non era eccellente. Per Fossano, Savigliano, Bra e Ceva ha provveduto il panificio militare di Fossano. Il trasporto del pane dai forni alle panetterie è stato, in genere, effettuato con automezzi comunali. Lo sciopero, come è stato già pubblicato, trae origine da una diversa valutazione del costò . di confezione del pane, tra la Prefettura di Cuneo e i • panificatori. Ascoltiamo questi ultimi. Essi accusano il Comitato Prezzi, sulle cui conclusioni la Prefettura si è naturalmente basata nel fissare 11 prezzo del pane a lire 115, .110, 105, 102 e 97 (a seconda delle varie qualità, peso e for- ; mato), di aver fatto male alcuni contv. Per cominciare,' • sarebbe sbagliata la valutaaio'. ne di due -quintali di farina consumata giornalmente da , ogni forno: soltanto a Cuneo j si raggiungono kg. 199 ma { di pane, non di farina: a Sa) luzzo si scende a 171, a Savii gliano 157, a Fossano 128, a i Mondovi 139, a Bra 165, ad I Alba 141, a Ceva 148. Sarebbe j inesatto anche il calcolo di un 1 consumo quotidiano di gr. 230 di pane per ogni abitante; per : lo meno, a media statistica, 1 : 1813 panifici della provincia di Cuneo vendono gr. 98,28 di pane per ogni abitante. Ma la divergenza principale non è qui. La • Prefettura stima che il costo fra mano d'opera e vendita sta di 2200 ; lire al quintale, che la farina . di primissima qualità (0 rafforzato o doppio zero) sia di lire 8600. al quintale. E' un da, to indubbio che stamane a Sa, luzzo quella farina è stata pagata 9120 lire al quintale; per ' 11 resto i panificatori sostengono che la spesa è di lire 3472 al quintale. E non siamo ancora all'essenziale della controversia. I conti della Prefettura assommano a un arrotondamento di 115 lire il pane di prima qualità e che è anche quello di maggior consumo, venduto prima di oggi a 118 lire il chilo. I panificatori sostengono che II conto preciso è di lire 12 mila 509 al quintale per cui chiedono che il nuovo prezzo sia fissato a 125 lire il chilo, e tutti gli altri tipi In proporzione. Oggi, 1 51 panificatori del Comune di Cuneo, riunitisi in assemblea sotto la presidenza del loro capo Rigucci, hanno deciso di resistere a oltranza, sperando anche nel successivo appoggio di tutte le panetterie della provincia, anche quelle non interessate. Non meno decisa sembra la Prefettura che ha ottenuto un rinforzo di panettieri militari portati così a Cuneo da 35 ad oltre sessanta. Forni requisiti in provincia avranno a disposizione 75 militari. Tutto ciò è amministrato dall'Ispettorato all'Alimentazione. E' ora interessante chiedersi perché Mondovi, Saluzzo e Alba non partecipano allo sciopero. Il caso di Mondovi è particolare I prezzi del pane sono rimasti immutati. A Saluzzo hanno promesso che se i panificatori pazienteranno, prima o poi, si arriverà ad un aumento di cinque lire. Così ad Alba. A Fossano, il sindaco ha ritirato provvisoriamente sei licenze di vendita perché il «tenere aperto un negozio senza merce in vetrina poteva nuocere all'ordine pubblico ». Data anche la Pasqua, si c notato un incremento vistoso nella vendita dei panettoni e simili. Secondo le ultime notizie, a Savigliano lo sciopero cesserebbe domani. a. a.