Aperta la grande Fiera di Milano dove espongono ditte di 34 Paesi di Giovanni Giovannini

Aperta la grande Fiera di Milano dove espongono ditte di 34 Paesi Solenne inaugurazione aita presenza del ministro Colombo Aperta la grande Fiera di Milano dove espongono ditte di 34 Paesi Il presidente Gronchi ha inviate un messaggio - Parole augurali di Eisenhower nel padiglione degli Stati Uniti - Negli stands dell'Urss c'è di tutto, in quello ufficiale della Germania federale soltanto giocattoli - Il progresso produttivo dell'Italia (Dal nostro inviato speciale) Milano, 12 aprile. 71 ministro dell'Industria e Commercio, on Colombo, ha inaugurato stamane la trentottesima edizione della Fiera di Milano, alla presenza dei rappresentanti delle Camere, della Corte costituzionale, del Consiglio nazionale Economia e Lavoro, degli ambasciatori dei mente alla manifestatone, di autorità e di esponenti del mondo economico. < Contrariamente alla tradizione — aveva detto poco prima nel suo discorso il presidente della Fiera prof. ing. Silvio Coggi — il Capo dello Stato per impegni dovuti alla sua alta carica non è quest'anno presente: a lui rivolgo un deferente saluto formulando l'auspicio che possa onoiarci di una sua visita durantb la Fièra ». « La nostra manifestazióne — ha affermato il presidente — ha anticipato, assecondato e stimolato la dinamica produttiva di questo ultimo mezzo secolo: fedele a queste caratteristiche, essa presenta in particolare quest'anno i due nuovi settori dell'Agricoltura e del Mercato del film e del documentario. Per l'agricoltura, pensiamo di dare cosi la nostra più positiva collaborazione ver favorire lo sviluppo relativamente sollecito previsto dal noto piano quinqitennale per il quale il governo ha stanziato cospicui contributi che saranno integrati da ancor più cospicui fondi dei privati. Vorremmo rendere sempre più stretto il rapporto di interdipendenza fra agricoltura e industrie nelle sue varie forme perché indubbio è il vantaggio generale che ne scaturisce ». Quanto al nuovo ilfercato del film e del documentario, « abbiamo accolto — ha continuato il presidente della Fiera — l'insistente richiesta dei produttori e degli utilizzatori cinematografici nazionali ed esteri di immettere Milano in questo settore di notevole importanza nella nostra economia. Accanto all'affermazione produttiva di Roma, all'attività selettiva de}le Mostre d'arte di Venezia, si allinea ora quella tipica di scambio a Milano: sono tre distinte attività, nelle tre città d'Italia, che si completano e si integrano nel r.^jijtajto di una stretta coUabordzÌone~a' tùlio 'vantaggio della produzione e dell'economia nazionale ». Ha replicato l'on. Colombo sostenendo, che il grande consueto incontro milanese fra tutte le forze produttive appare oggi particolarmente significativo al termine di un anno di intenso lavoro e di positivi bilanci come è stato il 1959. t Affinché questo processo Ki espansione prosegua, occorre che esso .sia assecondato dalla capacità del mondo imprenditoriale e dalla risolutezza nel- posl'affrontare i rischi dell'impre-1 P** elevato livello di | reddito ed, benessere per tutti Ìi partecipanti al processo prò duttivo, e innanzi tutto per i lavoratori, costituisce sempre l'obiettivo verso il quale devono tendere gli sforzi di ogni governo.». Dopo aver dichiarato aperta la manifestazione, il ministro, seguito dalle autorità, ha iniziato la visita della Fiera cominciando dal Palazzo delle Nazioni adorno delle trentaquattro bandiere dei Paesi presenti ufficialmente: Austria, Belgio, Brasile, Cecoslovacchia, Danimarca, Finlandia, Federazione del Mali, Francia, Repubblica federale tedesca, Giordania, Gran Bretagna, Grecia, India, Jugoslavia, Libia, Lussemburgo, Marocco, Messico, Monaco, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Somalia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria, Urss, Venezuela. Ad ogni stand, l'on. Colombo è stato accolto e accom- pagnato dai rappresentanti dei vari Paesi. Tra il pubblico, che non ostante la giornata lavorativa e il tempo freddo e incerto ha subito cominciato ad affluire numeroso, il maggior interesse iniziale si è delineato per il padiglione dell'Unione Sovietica che l'anno scorso non era intervenuta in quanto prende parte alla Fiera solo ogni due ànlni.'E> tìno -stand molto grande, pieno — forse troppo pieno — di un'infinità di cose: macchine di precisione e caviale, vodka e prodotti chimici nuovissimi, pellicce preziose e abiti femminili di gran serie, radio dalla voce eccellente e dalle linee antiquate, soprammobili di gusto vecchiotto e — massima attrazione — i modelli dt sputnik. Il tutto intercalato da grandi tabelloni statistici con i dati dei piani economici e appelli alla pace fra i popoli; più grande di tutto, all'entrata, una foto di Kruscev 1 j,lsjeme a Gronchi | Nel padiglione degli stati ÌUnitit campeggia non soltan. citgldste o r i a i o i l i i o to una fotografia ma anche un messaggio personale di Eisenhower: « A tutti i visitatori della XXXVIII Fiera Campionaria Internazionale di Milano — scrive il Presidente americano — porpo il mio saluto. L'Italia è da tempo rinomata per l'elevata qualità dei suoi prodotti e per la maestr . dei suoi artigiani, disegnatori e tecnici. Per tali ragioni mi auguro che l'Esposizione degli Stati Uniti — che vuol documentare, pur limitatamente, lo sforzo dell'industria americana per mantenere alto in tutti i tempi il livello della sua produzione di massa destinata al consumatore — riscuota l'interesse degli italiani. A nome del popolo degli Stati Uniti e mio formulo i miaHori voti per il successo della XXXVIII Fiera Campionaria Internazionale di Milano*. A differenza di tutti gli altri, il padiglione americano punta infatti su un unico tema, di estremo interesse e attualità per noi-italiani; il controllo di tutti i prodotti non solo alimentari ' immessi sul mercato. Nei vari settori dello stand si dimostra, anche tecnicamente, come negli Stati Uniti i fabbricanti non. solo spendano somme enormi per continue prove di laboratorio dei loro prodotti ma si servano anche di ditte private specializzate per il controllo ■ sia della propria produzione sia di quella dei loro concorrenti. Un severo efficiente sistema di controlli governativi protegge non solo i consumatori ma anche i fabbricanti onesti dalla concorrenza sleale di colleghi disonesti che mettano in commercio merce di qualità inferiore con etichette non corrispondenti al vero. E' un padiglione che meriterebbe una visita accurata da parte dei nostri tecnici e legislatori La visita agli altri stands non offre particolari sorprese, puntando i vari paesi più pro- I prediti sulla gamma delle loa,r0 ciassiche produzioni, insi- n n a - stendo altri sul richiamo turistico o sulle risorse del loro artigianato (cosi ad esempio i paesi africani, e citeremo soltanto il Senegal e il Sudan uniti nella Federazione del Mali che proprio in questi oib'rni sfa passando dalPauto - nam\a a;ja pjeno sovranità ina térnazionale). Unica eccezione, o la Repuhhuca federale tedei sca che soaiordiSCe il visitato. re con un meravigUo80 8tand tutto dedicato ai giocattoli e I«dmsgvddvSllrumcncmI che di meccanico non ha che i trenini (ma un quadro statistico seminascosto in un angolo avverte che sparsi qua e là per la Fiera gli espositori tedeschi sono piuttosto numerosi: esattamente, mille e settanta). Giovanni Giovannini

Persone citate: Eisenhower, Gronchi, Kruscev, Silvio Coggi