I colloqui del Capo dello Stato

I colloqui del Capo dello Stato I colloqui del Capo dello Stato Merzagora dichiara: "Questi sono momenti che esigono calma, sangue freddo e rapidità di decisione,, - Leone: "Mi auguro che finalmente si risolva la crisi nella maniera più felice,, - Riserbo di Gui e Piccioni; i giudizi di Nenni e Togliatti (Nostro servizio particolare) Roma, 12 aprile. La crisi extra-parlamentare, che ha portato alla caduta del governo Tambroni, ha indotto il Capo dello Stato a riaprire le consultazioni in modo da cercare una. ' rapida soluzione alla, lunga crisi. Gronchi ha voluto adottare una procedura più snella. Invece di ricevere tutti gli ex-presidenti del Consiglio, della Costituente e delle Assemblee legislative, i rappresentanti dei gruppi parlamentari della Camera e dei Senato — che d'abitudine si recano separatamente al Quirinale — ha limitato per ora le consultazioni ai soli presidenti delle due Camere e al capi dei gruppi parlamentari, e ha desiderato ricevere questi ultimi a due a due, Gui e Piccioni, Togliatti e Terracini, Nenni e Cianca. Domani saliranno al Quirinale i capi dei gruppi parlamentari della socialdemocrazia, del partito liberale, del movimento sociale, del partito demoitaliano, del partito repubblicano e i rappresentanti del gruppo misto. Se quindi il Pre¬ Bidente della . Repubblica non deciderà di estendere le consultazioni ad altre personalità, già forse domani sera si potrebbe conoscere 11 nome del nuovo presidente designato. Oggi, nella mattinata, il presidente del Senato Merzagora, è stato il primo a recarsi al Quirinale. Uscendo dallo studio di Gronchi, dopo un colloquio durato cinquanta minuti, è stato circondato dai giornalisti; ma non ha risposto alle domande, osservando il riserbo che tradizionalmente s'impongono i presidenti delle Assemblee legislative, e si è limitato a dichiarare: < Vi dirò soltanto che questi sono momenti che esigono calma, sangue freddo e rapidità di decisione. Qualità tutte, queste, che il nostro Presidente della Repubblica pienamente possiede. D'altra parte non si può evidentemente continuare nel dubbio con le preclusioni e senza una determinazione ben chiara di quello che si vuol fare >. E' poi venuto il turno dell'on. Leone, presidente della Camera, che, dopo un collo quio di tre quarti d'ora con il {Capo dello Stato, ha detto «Ho sottoposto oT Presidente della Repubblica 11 mio parere ed ho con lui esaminato 1 dati di giudizio che emergono dal recente dibattito parlamentare. Mi auguro che la crisi finalmente possa essere risolta nella maniera più felice, e naturalmente nell'esclusivo interesse della nazione». Sospese durante tutto il pomeriggio, le consultazioni sono state riprese all'inizio della serata quando sono andati al Quirinale il sen. Piccioni e l'on. Gui per la de. Hanno avuto una mezz'ora di conversazioni con Gronchi; ma non hanno poi dedicato più di un minuto ai giornalisti in attesa. «Ho già fatto dichiarazioni un'altra volta e non sento la necessità di ripeterle » ha detto Piccioni e Gui ha aggiunto: «Se non parla Piccioni, figuratevi se apro bocca io >. E' poi venuto il turno del comunisti Togliatti e Terracini; ed anch'essi sono rimasti per trenta minuti a colloquio con 11 Presidente della Repubblica. All'uscita, Togliatti ha detto di considerare ora la situazione più seria di quanto non lo fosse ia settimana scorsa ed ha addossato la, respon sabilità della crisi alla de, che non è stata capace di esprimere una sua opinione per la scelta che dovrebbe operare. Dopo aver dato atto alla de d'aver respinto i voti dei missini, Togliatti ha continuato dicendosi contrario a un governo di affari, che servirebbe soltanto a rinviare - la soluzione di problemi che vanno affrontati subito; ed ha concluso dicendosi favorevole a uno spostamento a sinistra dell'asse parlamentare. Per ultimi sono stati ricevuti il sen. Cianca c l'on. Nenni, del psi. Dopo mezz'ora di colloqui con il Capo dello Stato, Nenni ha dichiarato: «Non avevamo che da confermare ancora unavolta al Presidente della Repubblica quale è stato e rimane il nostro orientamento in questa crisi. Cioè il nostro desiderio che si vada verso un governo impegnato su un programma ed una politica e la nostra speranza è che un go- verno Impegnato su un prò- gramma ed una polìtica possa comportare un atteggiamento posltivo^ da parte nostra nei suoi confronti. Questo è tutto». e. a,

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