De Gaulle rientrato a Parigi dopo l'«utile viaggio» in Inghilterra di Sandro Volta

De Gaulle rientrato a Parigi dopo l'«utile viaggio» in Inghilterra Il «Figaro*» scrive; "Ha lavorato per l'Europa e per la pace,. De Gaulle rientrato a Parigi dopo l'«utile viaggio» in Inghilterra Il generale ha detto che in vista della conferenza al vertice « la Francia si sente spalla a spalla con la Gran Bretagna » - Evitati nei colloqui con Macmillan i motivi di contrasto per il Mec - Ita visita non ha fruttato concreti accordi, ma è stata utile per approfondire la reciproca comprensione (Dal nostro corrispondente) Parigi, 8 aprile^ Il generale De Gaulle è arrivato da Londra alle 13,05 sull'aeroporto di Orly, dove lo hanno ricevuto il primo ministro Michel Debré e i generali Ely e Challe. Dopo un breve saluto, è rientrato all'Eliseo con la moglie. Tutti i giornali parigini sono concordi nel riconoscere il grande successo personale del discorso di Westminster: « Si rileggerà a lungo — scrive per ; esempio, L? Monde —'questa prosa'allò stesso tempo nobile e semplice, in cui il necessario ricordo delle difficoltà d'un tempo e di quelle presenti si sfuma sotto l'elogio del genio britannico, in cui i principii essenziali della politica nazionale si trovano espressi in qualche frase di una concisione degna dell'antichità, per sfociare in un ap¬l I II III MI IDI 11 11111 II 1111 111111 MI 11 111111 pello solenne e caloroso all'intima collaborazione fra le due nazioni davanti ai principali problemi del mondo moderno ». Nessuno «asconde però che i problemi politici attuali non hanno compiuto progressi reali in seguito ài viaggio del Capa dello Stato. A proposito del principale di tali problemi, quello che oppone i sei Paesi del Mercato Comune Europeo ai sette della Piccola Zona di libero scambio, benché i diplomatici inglesi avessero cercato raLciol'vcpdtacppdi farne cenno, il generale De\sGaulle ha preferito non parlarne nel corso degli incontri. Ciò corrisponde al suo desiderio di mantenere al viaggio un carattere ufficiale, ma anche alla decisione del Quai d'Orsay di ron impegnare una discussione che avrebbe potuto creare nuoui ostacoli al piano Hallstein. I francesi conside- gsDroaecgd ratio infatti inammissibile ohe Londra chieda ai Sei di rinunciare al Mercato Comune, che offre ai Paesi continentali dell'Europa occidentale tante favorevoli prospettive economiche e politiche, unicamente per tener conto degli interessi del commercio britannico. Le speranze della Gran Bretagna di far svolgere alla Francia un compito di mediazione presso i Sei della Piccola Europa sembrano dunque ormai \svanite. Può darsi che gl'in-\ e o glesi si fossero illusi sulla posizione che avrebbe assunto De Gaulle, campione dell'* Europa delle piccole patrie* e ostile fino a poco tempo fa ad ogni forma d'integrazione europea, però la situazione può considerarsi capovolta, in seguito alla pressione esercitata dai produttori francesi, che sono diventati i più decisi soi stenitori del Mercato Comune, da cui si aspettano grandi vantaggi. Nessun compromesso è stato possibile neppure sui problemi nucleari, che, d'altronde, tono stati appena sfiorati nell'incontro di Londra. De Gaulle ha mantenuto infatti la propria posizione: non possiamo cessare i nostri esperimenti — ha detto ai suoi interlocutori — finché voi non distruggerete le vostre armi atomiche. Più positivi sembra che siano stati invece i colloqui relativi alla conferenza al vertice, ciò che permette ai commentatori di affermare che, in questo momento così importante della congiuntura internazionale, € la Francia si sente a spalla a spalla con la Gran Bretagna ». Anche se il bilancio politico è piuttosto smilzo, i risultati del viaggio sono dunque tutt'altro che trascurabili e giustificano, almeno fino ad un certo punto, le parole con cui Le Figaro conclude il suo commento di stamane: « Ha lavo rato bene tanto per l'Europa quanto per la pace ». Sandro Volta

Persone citate: Capa, Challe, De Gaulle, Hallstein, Macmillan, Michel Debré