La giovane cameriera fu uccisa a causa d'un torbido retroscena di Guido Guidi

La giovane cameriera fu uccisa a causa d'un torbido retroscena Il precesso per la tragica catena di delitti nell'albergo di Alleghe La giovane cameriera fu uccisa a causa d'un torbido retroscena La padrona, accusata dell'assassinio, al momento dell'arresto confessò : « L'avevo sorpresa con mio marito » - Il fratello dell'imputata lasciò invece intendere : « Fu la domestica a sorprendere mia sorella con un amante » - Ora entrambi ritrattano (Dal nostro inviato speciale) Belluno, 7 aprile. La giovane camerièra. Emma Di Ventura, dell'albergo Centrale di Alleghe;' la • mattina del 9 maggio 1933 si è tolta la vita come per venticinque anni è stato ritenuto, secondo la versione ufficiale fornita dalla Magistratura,' o venne uccisa con un colpo di rasoio che le tagliò lagola? E' stato questo il primo di una lunga serie di delitti compiuti per eliminare altrettanti testimoni che potevano perdere i responsabili? L'indagine, dopo un quarto di secolo, non è facile, costretta come è a correre fra ricordi ormai impalliditi nel tempo: ma 1 giudici della Corte d'Assise, ai quali è toccato il compita idi prendere in esame mesta agghiacciante storia, Hanno affrontato la fatica con la speranza di chiarire la situazione.;- ::' Purtroppo ogni iniziative.' oggi cozza contro il muro del-> la omertà e del silenzio che, dopo una frattura che due ah-: ni fa ha permesso l'arresto del presunti assassini, si è implacabilmente ricostituito.. Ed inutile è stato per il presidente dott. Mario Alberghetti (lo stesso magistrato che giudicò anni or sono Piero Piccioni a Venezia) ogni tentativo per indurre oggi Adelina Da Tos, come già era accaduto ieri per Aldo Da Tos, a parlare. Sia. l'uro che l'altra hanno opposto alle domande del giudici un atteggiamento implacabilmente negativo. Per fortuna della giustizia, in istruttoria le confessioni non sonò mancate davvero e sono state sufficientemente dettagliate. «Sapevo — raccontò- al sostituto procuratore della Repubblica due anni or sono Adelina Da Tos —- che mio marito Pietro De Biasio si divertiva con le ragazze ed avevo il sò spetto che corteggiasse anche la cameriera Emma De Ventura. La mattina del 9 mag glo> 1933 sentii alcuni rumori nella stanza numero sei. Mi nascosi in una camera vicina e poco dopo infatti vidi ubcìre mio marito. Accecata dal dolore, attesi qualche minuto e poi entrai nella stanza. Emma De Ventura stava scendendo dal letto. L'afferrai per una spalla e la rimproverai. Non avrei fatto altro se non avessi visto sul cassettone, il rasoio di mio padre. Lo presi, l'aprii e mentre la ragazza era ferma ed impaurita, sferrai un gran colpo. Emma cadde a terra: le avevo tagliata la gola. Rimasi allibita. Poi presi della tintura di jodio da una boccetta e chissà per quale motivo la versai sulla ferita della ragazza. Un. attimo dopo scesl al piano inferiore e dissi a tutti che Emma'De Ventura si era uccisa. Mio, padre comprese subito che mentivo ed io, gli confessai la verità. Fu allora che mio padre-mi consi» gliò di tacere. Io tacqui, mentre la versione del suicidio trovava credito In ' paese ». Allorché stamane le è stato contestato quamo disse in istruttoria, Adelina Da Tos, una donna che ha ormai cinquantatré anni, tozza, grassa, sgraziata, dagli occhi piccoli, leggermente sporgenti e dalla1 fronte sfuggente, non. ha battuto ciglio. Si: è limitata a commentare: «Non è vero* Non è vero. Io non ho ucciso Emma De Ventura». Ed ha fornito poco dopo la sua nuova versione: «Avevo sorpreso Emma De Ventura con Luigi Da Zolt, un cognato di mio marito. La rimproverai e la licenziai. La cameriera piangendo sali al njano superiore. 10 la seguii qualche' minuto dopo ed entrai nella stanza numero sei. Appena vidi del ■angue in terra intuii ohe si era uccisa... ». « Scusi, sa — l'ha Interrotta 11 presidente — ma perché lei intuì che la ragazza si era tolta la vita?». Adelina Da Tos all'interruzione ha opposto da' principio un breve silenzio, poi a bassa voce ha spiegato: « Intuii ». « Ma perché lei cercò Emma De Ventura nella stanza nu-mero sei, che non era quella in cui la cameriera alloggiava — ha incalzato il presidente, — era più logico che la cercasse nella dependence dell'albergo, dove la ragazza abitava e dove, essendo stata licenziata, come lei sostiene, sarebbe dovuto andare per prendere le sue cose prima d'allontanarsi, Non è cosi? ». Dire che Adelina Da Tos abbia fornito una spiegazione sufficientemente chiara sareb be esagerato. Si è limitata a dire che andò nella stanza numero sei perché era la più vi cina alle scale. Ed allora il presidente, credendo di aver notato qualche Incertezza nella donna, ha insistito: < Scusi, lei ha confessato tutto in istruttoria: perché lo ha fatto se quelle ammissioni non rispondono al vero? ». Adelina Da Tos — Perché ero stanca ed i carabinieri m'avevano promesso la libertà se avessi confermato quel che loro volevano. Presidente (implacabile) <Ma lei le stesse cose le ha ripetute al Pubblico Ministero. La risposta è stata inutilmente attesa dai giudici. Ad Adelina Da Tos la voce è tornata soltanto quando poco dopo 11 presidente le ha ricor dato che in istruttoria lei ave va detto di aver saputo che la cognata Carolina Finazzer era stata messa al corrente del « segreto » custodito in casa Da Tos e di aver compreso subito come la donna non si fosse uccisa, ma fosse stata uccisa per impedirle di < par¬ lrtdgnpna1msDccptassVp lare». Ed è stata una nuova risposta negativa. Aldo Da Tos dal canto suo, tornando oggi dinanzi ai giudici per completare l'interrogatorio interrotto ieri sera, non ha modificato molto il proprio atteggiamento. Ha continuato a smentire quello che aveva detto in istruttoria. E 10 ha fatto in maniera cosi maldestra da Indurre i Buoi stessi difensori avv.D'Ajello e Dalla Bernardina a preannunciare il proposito di chiedere che venga sottoposto a perizia psichiatrica. Al giudice istruttore, l'albergatore di Alleghe aveva detto numerose circostanze. Per esemplo che sua sorella aveva ucciso Emma De Ventura. «Lei mi spiegò di aver sorpreso la cameriera — aveva precisato Aldo Da Tos — con Luigi Da Zolt-e d'averla uccisa cercando poi di sostenere che si trattava di un suicidio. Senonché io le dissi subito/che molto probabilmente era stata la cameriera a sorprendere lei con Luigi Da Zolt, e mia sorella scrollò il capo lasciandomi comprendere che la - mia opinione era esatta». Ma oggi Aldo Da Tos ; ha smentito tutto. E ha negato anche di aver mai accusato 11 cognato Pietro De Biasio nel corso di un drammatico confronto avvenuto in istruttoria 11 presidente non credeva alle proprie orecchie. «Ma lei — ha insistito il dott. Alberghetti, che ha rinunciato persino a far funzionare un registratore perché l'apparecchio' si è dimostrato assolutamente inutile In quanto non avrebbe raccolto se non pochi monosillabi usciti dalla bocca di Aldo Da Tos — ma lei ha raccontato In tutti 1 particolari l'aggressione compiuta ai danni del" coniugi Del Monego. E' andato sul luogo ed ha indicato ai magistrati dove vi eravate sistemati la notte del delitto », « Io non so niente » ha replicato l'altro" Impassibile. Aldo Da Tos, Insomma, non ha vo luto dire nulla di questa sto ria. Ha preferito perfino lasciar credere che in casa Da Tos non si sia mai parlato della morte di Emma Ventura. «Ma avrete pur discusso fra voi — ha chiesto il presidente — sulle cause del suicidio! Emma De Ventura era una ragazza: non aveva alcun motivo plausibile per uccidersi. Non ve lo siete mai chiesto? ». <No» ha risposto seccamente Da Tos. E se n'è andato via dall'aula per lasciare il posto, dinanzi ai giudici, a sua sorella. Per un solo momento il suo sguardo spento si è ravvivato: quando ha scorto in aula Sergio Saviane, il giornalista del settimanale VEapreaao che con la sua Inchiesta ha aperto il primo varco nella barriera di omertà e di terrore con la quale '. Da Tos sono riusciti per un quarto di setolo a circondare la catena del delitti che l'accusa attribuisce loro. Era uno sguardo, 11 suo, come più tardi quello di sua sorella Adelina, carico di odio profondo. Guido Guidi

Luoghi citati: Alleghe, Belluno, Tos, Venezia