Nella lotta fra belgi e francesi poche speranze per i ciclisti italiani

Nella lotta fra belgi e francesi poche speranze per i ciclisti italiani Si correrà domenica una Parigi-Rouhaix polemica Nella lotta fra belgi e francesi poche speranze per i ciclisti italiani La maglia tricolore Ronchini, dopo la caduta nella Milano-Torino, ritorna alle competizioni Van Looy contro Anquetil e Graczyk - Un reclamo in corso per la recente vittoria di De Cabooter II Giro delle Fionditi è risolto domenica scorsa con una volata di quattórdici ciclisti, dei qìiali faceva parte Rik Van Looy. La folla raccolta intorno al traguardo di Weiteren non ha avuto un attimo di esitazione ncll' indicare nello sprinter belga il suo favorito. Invece, quando mancavano si e no cinquanta metri allo striscione d'arrivo, un altro beh fio, il ventitreenne De Cabooter, è schizzato in avanti con un balzo prodigioso, tale da sorprendere tutti i compónenti della pattuglia al comando. Van Looy scese di sella e non aprì bocca. L\ per l\, anohe Graczyk, che si era classificato al secondo posto, restò in silenzio, il fiato grosso dallo sforzo della volata. Ma, se Van Looy ha limitato le interviste del dopocorsa a qualche vago accenno, Graczyk è partito in quarta ed ha chiaramente accusato il vinoitore di irregolarità. *Dc Gabooter.— ha detto in sostanza Graczyk — non avrebbe assolutamente potuto vincere, se lo sprint si fosse svolto in modo normale. Ma il belga si è aggrappato alla mar glia di un altro corridore è si catapultato in avanti, senza che nessuno di noi fosse in grado di porvi riparo >. La polemica appena accennata, ha trovato facile esca in un reclamo che Schroeders ha presentato alla Federazione belga. Schroeders ha confermato la tesi di Graczyk, sostenendo d'essere il corridore che è servito d'involontario trampolino di lancio per De Gabooter ed i dirigenti del ciclismo belga il 13 di aprile esamineranno la accusa. L'ordine d'arrivo del Giro delle Fiandre, con ogni probabilità, non verrà cambiato, dal momento che, a quan to pare, nessuno dei giudici di gara ha visto l'eventuale irregolarità del vincitore, ma l'episodio, che in circostanze normali sarebbe trascurabile, ha acceso la vigilia della ParigiBoubaix di domenica prossima con i violenti colori della rivincita a tambur battente. De Cabooter, nuova rivelazione, impostasi d'autorità all'interesse dei tifosi, sarà in campo, franto a dar la replica a tutti rivali, tra i quali emergono nella massa confusa degli atleti invitati dagli organizzatori, Graczyk, Anquetil e Van Looy La Parigi-Roubaix appartiene all'elenco delle corse ciclistiche di grandi tradizioni, si può esser certi che ciascun campione vi gareggia dando il meglio di se stesso. Graczyk e l'uomo più in forma del momento e fa parte della stessa squadra di Anquetil e di Darrigade, Graczyk ha ottenuto in questo scorcio di stagione notevoli successi, sfiorando d'un soffio altrettante clamorose vittorie. Mentre Darrigade sembra in leggero ritardo di forma, gli altri due franco si han nelle gambe un numero sufficiente di chilometri per esser sicuri di se stessi e domenica prossima tenteranno il colpo, senza far mistero delle proprie fondate speranze. Il Giro delle Fiandre, se la sua conclusione ha fatto nascere una rivalità sorda ed implacabile contro De Cabooter, ha concorso a rinfocolare vecchi contrasti: nel finale, Anquetil si è messo in fuga ed è stato Van Looy a lanciar la sua compagine all'offensiva ed a stroncare lo slancio del campione di Normandia, quan¬ do già si vedevano le prime case di Wetteren. Anquetil ha promesso di rendere a Van Looy pan per focaccia e l'occasione della Parigi-Roubaix è troppo invitante per non scatenare Jacques ed il suo squadrone ad un nuovo attacco. Alle spalle dei protagonisti principali che monopolizzano l'attenzione con le loro dispute, molti altri atleti di buon rango, spiano con malcelata ansia l'attimo indicato per piazzare l'attacco a sorpresa: da Anglade a Simpson, da Rivière a Poblet, da De Bruync a Vannitsen, da Altig a Fri- vat, da Bobct a Van Stccnbcrgen, tutto un gruppo nutrito di assi del pedale è pronto a darsi battaglia, risparmiando energie per il finale sempre drammatico, nello spasimo di quel pavé che ha fatto definire la zona con il pittoresco appellativo di « inferno del Nord ». E, stavolta, anche le marche italiane hanno deciso di scendere in lizza, pur se i\ pronostici dei giorni di vigilia quasi le ignorano limitando ad anticipare la lotta tra i belgi ed i francesi. Per questo, forse, il ruolo dei nostri rappresentanti un po' è facilitato, per questo ai nostri ciclisti resta aperta la porta d'una piccola speranza in una sorpresa che avrebbe enorme peso. La Bianchi, stretta intorno al campione nazionale Ronchini che torna alle gare dopo una lunga parentesi di riposo imposta dalle conseguenze della caduta effettuata nella MilanoTorino, è l'unica formaziotie italiana, formata intcramente\ da' ragazzi di casa nostra; le altre compagini allineano insieme italiani e stranieri e la circostanza darà esca a nuove discussioni, specie se qualcuno dei nostri, per le esigenze della corsa, si vedrà costretto a faticare soltanto per favorire il successo d'uno straniero suo compagno di équipe. E' il caso della Carpano, formata dai belgi agli ordini di De Bruyne e di Vannitsen, e degli italiani che dovrebbero aiutare Defilippis: è il caso della Philco (con Ciampi, Sabbadin, Manie e Fini nell'ipotetico ruolo di gregari di Brankart, Adriaenssens e Daems); è il caso della Ignis, in cui Baffi, Bruni e Falaschi, secondo la logica, avrebbero il compito di lavorare per il trionfo di Poblet. La Gazzola per conto suo, ha nei suoi ranghi italiani (Gismondi, Fantini e Padovani e tedeschi (Junkermann, Bugdahl e Fischerkcllcrj, a quanto pare ciascuno con parità di diritti. Gigi Boccacini De Cabooter (a destra) il corridore belga ohe ha riportato la discussa vittoria nel Giro delle Fiandre: a sinistra Van Looy, uno dei favoriti della Parigi-Roubaix.

Luoghi citati: Normandia, Parigi, Torino