"Pino, costituisciti alla polizia, arrenditi non rischiare di compiere un'altra pazzia!,,

"Pino, costituisciti alla polizia, arrenditi non rischiare di compiere un'altra pazzia!,, Appello della madre al giovane assassino "Pino, costituisciti alla polizia, arrenditi non rischiare di compiere un'altra pazzia!,, « Era il mio figlio bello, non era istruito ma tanto bello » • La sventurata ne parla come se fosse morto - «Uno come lui doveva far fortuna, invece...» - «Sfruttatore di donne? I soldi glieli davo io, perché volevo vederlo sempre elegante » -' Come avvenne il delitto Alle 16.30 di ieri la salma di Vittorio Cuomo, il magliaro Reciso giovedì sera, è stata portata dall'Istituto di medicina legale alla stazione di Porta Nuova. Seguivano i parenti del defunto e numerosi conoscenti. Per treno la I bara è arrivata nella notte a Ve | rona dove oggi si svolgeranno I i funerali ! 1 L'assassino, Giuseppe Zuccaro, continua" a sfuggire alla ricerca della polizia e del carabinieri. Anche l'Interpol è stata avvertita perché si ritiene che possa tentare l'espatrio. In tasca ha pochi denari: qualche biglietto da nvlle che la sorella e la moglie gli diedero a Milano, quando egli giunse subito dopo il delitto. E' vero che può trovar aiuto presso gli amici, ma è altrettanto vero che gli amici del Cuomo pensano alla vendetta. Sua madre stessa è convinta che abbia poche possibilità di scampare e tramite il nostro giornale vuol far pervenire al figlio II suo angosciato appello: «Pino, costituisciti! ». Pino è il suo figlio bel' lo: per lui aveva sognato il più brillante avvenire. « Un giovane bello come lui doveva far fortuna. Invece Maria Dominici, la madre dello Zuccaro, abita in corso Maroncelli n. 43 al quinto piano, insieme con il secondo marito, Salvatore Gua resi, con i figli avuti da questi e con 1 figli che Giuseppe Zuccaro ha avuto dalla moglie, da tempo separata. Pino non frequentava la Idlcasa perché non andava d'accordo I scon 11 patrigno. Vedeva sovente laltmadre, s'incontravano sul portone'nquando aveva bisogno di soldi. ] p«Era il mio figlio bello — ha| idetto Maria Dominici — a lui volevo più bene che a tutti ». Usava l'imperfetto come se parlasse di un figlio morto. Si era sposata, la prima volta, a San Giuseppe Alto, presso Palermo, suo paese natale. vdgdLiiiuiiiiiiiiiiiii iimiiiiiiiiinii i iiiiiiiiiii Il marito decedette allospedale dopo pochi anni, il tempo di darle tre figli. Pino il maggiore « ere sceva bene, alto, robusto, slmpatico». Non potè studiare, perché non c'erano soldi. Gli insegnò quel poco che sapeva lei. « Non era istruito, ma tanto bello, lo facevo vedere alle mie amiche e tutte mi dicevano: " Sta tranquilla, farà grandi cose. Farà impazzire le donne " ». Madre e figli vennero a Torino. La madre si risposò ed ebbe altri iiiiiiiiiiiiiiiiMitiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiR due figli. Anche Pino prese mo glie e divenne padre e per gua dagnare non sempre si accordò con la legge. Alto, bruno di capelli e di volto, molti se lo ricordano mentre giocava alle tre carte sul l'ombrello aperto, in piazza San Giovanni, in via Viotti, in via Po. « Pino — secondo la madre — tentò più volte di mettersi sulla buona strada. Gli offrirono un posto da piazziste perché sapeva pre sentarsi bene e parlare bene. Però occorreva la patente automobilistica, ma gli fu negata per un suo precedente penale ». A 14 anni aveva aggredito con una vecchia baio netta un suo conoscente, « Lo accusarono di rapina, Invece lui voleva soltanto riprendersi i soldi che aveva imprestato ». Per Maria Dominici la patente mancata fu la rovina del figlio. Lui sognava l'automobile, desiderava guidarla, e non poteva. « Se gliel'avessero concessa ora non sarebbe cosi. Si senti offeso. Persino i ladri d'auto avevano la patente Lui no. Mio figlio ha qualcosa nella testa, ma non è cattivo. E' soltanto un po' impulsivo ». Fu scritto che frequentava ambienti di sfruttatori, ma la madre ha sostenuto con veemenza che suo tiglio non si è mai fatto mantenere dalle donne, perché i soldi glieli dava lei, e tanti. Gliene dava ancora adesso, perché voleva che, seppur disoccupato, fosse sempre «: elegante e bello ». Giuseppe Zuccaro era a Genova quando seppe che il Cuomo lo cercava per parlargli e che da Milano si era portalo tre 0 quattro amicfidati. Allora si armò e venne a Torino. Nel bar di via San Tommaso — è la versione che dà la madre — 1 due si incontraronoPoLuscIrono nella via e ci fu un « dichlaramento », come accade tra mafiosi giunti alla rottura delle relazioni. Il siciliano si mise contro il muro, perché voleva essere sicuro alle spalle, il napoletano dfronte a lui, e i suoi amici ai lacPer la madre non c'è dubbio che Il Cuomo al'jìa cercato di mettere mano al crucilo o abbia fatto una mossa che poteva denunciare quel la intenzione. Per questo il « suo Pino » estrasse la pistola e sparo, Quel che dopo accadde non sa perché quel giorno era a letto con la febbre provocata da uno sfogo cutaneo. « Ho paura per lui. perché quan do è in pericolo non sa quel che fa. Una volta era militare a Pistoia e si gettò in un burrone. Il medi co, dopo averlo visitato, lo rimandò a casa. Non è pazzo, ma pren de subito fuoco ». Mentre parlava stringeva al cuore la foto del suo tiglio bello e Implorava: < Cost tulsciti. Arrenditi, non fare pazzie. Te lo chiede tua madre, Maria ». La polizia ritiene di poter spie gare 11 motivo che spinse il Cuomo a venire a Torino per parlare con lo Zuccaro. Nelle valigo lasciate dal Cuomo alla pensione Argentina di Sesto San Giovanni è stata trovata una agenda con numerosi indirizzi (che ora gli agenti stan no controllando) ed alcuni appuu ti. A questa agenda la polizia attribuisce molta Importanza per far luce maggiore nell'ambiente del magliari c più ancora negli am bienti della camorra e della mafia trapiantati nel Settentrione. Maria Dominici Zuccaro racconta la vita del figlio

Luoghi citati: Genova, Milano, Palermo, Sesto San Giovanni, Torino