Netta opposizione di ad un blocco economico Macmillan Parigi-Bonn

Netta opposizione di ad un blocco economico Macmillan Parigi-Bonn Netta opposizione di ad un blocco economico Macmillan Parigi-Bonn Roventi polemiche su un discorso tenuto dal Primo ministro negli S. U. - La Gran Bretagna contraria alla accelerazione del Mercato comune -1 pericoli di una frattura con la Zona di libero scambio - II Foreign Office smentisce che il capo del governo abbia minacciato un'alleanza con Mosca, come ai tempi di Napoleone (Nostro servizio particolare) I.omini, 31 marzo. Macmillan è rientrato oggi pomeriggio a Londra dagli Stati Uniti, preceduto da una piccola burrasca diplomatica. Notizie pubblicate in America hanno attribuito al primo ministro inglese una serie di gravi dichiarazioni sul Mercato Comune; il Foreign Office ha faticato non poco nelle ultime ore per disperdere i timori e i sospetti generati da questo episodio. Dove sia l'esatta verità, in questi casi, è impossibile dirlo. Secondo le c rivelazioni » americane, Macmillan avrebbe pronunciato il suo rovente discorso lunedì, ad una riunione con alti funzionari degli Stati Uniti. Il governo inglese non nega che la riunione sia avvenuta, ma definisce del tutto inesatti i resoconti che taluni ne hanno dato. Certo, sembra strano che Macmillan, navigato uomo politico, si sia lasciato sfuggire dalle labbra parole tanto aspre e gravi. Egli avrebbe esortato gli Stati Uniti a non insistere nella loro politica per una maggiore integrazione europea, perché, così facendo, < serie > potrebbero essere le conseguenze politiche, ed economiche per il mondo libero. Macmillan avrebbe poi richiamato l'attenzione degli americani sui pericoli di una rinascita nazista, espresso « dubbi » sui possibili successori di Adenauer e terminato con questo monito: c Se la Francia e la Germania seguiranno la strada che porta ad un'Europa occidentale unificata, l'Inghilterra, a lungo andare, non avrà altra scelta che assumere la guida di un'allean. za periferica contro di loro. Ai tempi di Napoleone, l'Inghilterra si alleò con la Russia per spezzare le ambizioni dell'imperatore francese ». Il Foreign Office ha definito questi resoconti « totalmente negligenti ». « Vero è — ha detto un portavoce inglese — che il futuro economico dell'Europa fu tra gli argomenti discussi, ma il primo ministro non ha fatto che ripetere le vedute già espresse, pubblicamente e privatamente, in varie occasioni. Egli ha sottolineato, una volta di più, il vitale interesse britannico verso l'unità fondamentale dell'Europa e il pericolo di una grave scissione economica di proporzioni tali da minacciare, inevitabilmente, la stessa unità politica. Mac- Imillan ha pertanto commenta|to con piacere la formazioner o e e a à . a e i , - del « Mercato Comune », (Italia, Francia, Germania Occidentale, Belgio, Olanda e Lussemburgo), ma ha, allo stesso tempo, sollecitato una riduzione al minimo della disparità economica fra questa associazione e la zona di libero scambio (Inghilterra, Norvegia, Svezia, Danimarca, Austria, Svizzera e Portogallo). « Non vi è nulla di nuovo in queste vedute del Premier » ha dichiarato il Foreign Office. Icomunicato continua: < Egli è noto per essere uno dei primfautori dei movimento europeo ed ha già manifestato, più volte, queste idee al generale De Gaulle. al cancelliere Adenauee agli «Otri capi alleati ».• Iportavoce del ministro inglese degli Esteri ha poi smentito che Macmillan abbia parlato di una rinascita nazista in Germania o dei successori dì Adenauer, od abbia prospettato la possibilità di un «rilancio » dell'alleanza anglo-russa dell'epoca napoleonica. « Il Premier — ha detto il funzionario — ha tracciato soltanto un panorama storico ed ha additato disastrosi effetti di ogni scissione europea». L'atteggiamento di Londra verso il Mercato Comune — ha insistito il Foreign Office — rimane pertanto il medesimo descritto dal ministro degli Esteri Selwyn Lloyd. « E* nell'interesse dell'Inghilterra nel campo economico — egli disse in quell'occasione — che ci sia fra i Paesi europei unità al massimo grado, di finì e di iniziative. L'istituzione della "Comunità europea" è uno dei maggiori passi in questa direzione e, come tale, continua a ricevere il nostro appoggio. Inoltre, una forte unità politica dei " Sei " gioverebbe all'Europa e all'Inghilterra e noi la sosterremo in ogni modo » Al suo arrivo all'aeroportoMacmillan non ha fatto alcuna dichiarazione su questo argomento; ha invece parlatocon tono ottimistico, dei risultati conseguiti con Eisenhowesulla questione dei collaudi nucleari. «Naturalmente — eglha concluso — vi è ancormolto lavoro da fare e moltproblemi da superare, ma sinceramente credo che sia statcompiuto un importante passavanti ». m. ci.

Persone citate: Adenauer, De Gaulle, Macmillan