La mondana stringeva un ciuffo di capelli strappati all'assassino durante la lotta

La mondana stringeva un ciuffo di capelli strappati all'assassino durante la lotta L'Inchiesta sulla "squillo,, strangolata a Milano La mondana stringeva un ciuffo di capelli strappati all'assassino durante la lotta Tra i sospettati tre giovani macellai: uno trattenuto in questura imo a quando sarà noto l'esito delle analisi chimiche - Altri indizi: grumi di sangue e due maglie maschili nell'alloggio di via Rubens - L'autopsia contenne che la vittima si difese disperatamente (Dal nostro corrispondente) Milano, 29 marzo. Le indagini sull'uccisione della ragazza « .squillo » di via Rubens sono proseguite per tutta la giornata senza che si sia potuto fare molta luce su questo torbido delitto della malavita milanese. Difficile intravedere nel fitto numero di uomini che frequentavano l'appartamentino di Maria Maglia, nota tra le mondane del Parco come « Maria la bionda >, e in mezzo ai quali si nasconde l'assassino, la persona maggiormente sospetta. Il taccuino trovato nella tragica stanza è zeppo di nomi, molti sono scritti con calligrafia quasi indecifrabile; inoltre le ultime pagine sono state strappate forse dallo stesso assassino. L'inchiesta si à ristretta alle persone le cui generalità appaiono ripetute su quel librettino che la vittima teneva scrupolosamente aggiornato (alcuni nominativi sono stati cancellati da poco, evidentemente perché i loro possessori erano usciti dalla « clientela »). Il cerchio si è cosi chiuso su tre giovani, noti nel quartiere per avere mantenuto, anche di recente, ottimi rapporti con la vittima. Allo stato attuale, contro di essi non esistono che vaghi elementi di accusa, destinati a cadere se gli alibi forniti potranno essere confermati da testimóni. Uno dei tre è il garzone macellaio Roberto Proverbio: ieri sembrava che su di lui pesasse una grave minaccia, in quanto alcuni inquilini di via Rubens B£ avevano asserito di averlo ve- duto negli ultimi giorni a colloquio con € Maria la bionda ». Per tutta la giornata è statb martellato dalle domande dei funzionari della squadra mobile, sempre protestandosi innocente. Verso sera sembrava che il suo atteggiamento avesse finalmente convinto la polizia di non essere sulla strada giusta. Altri due giovani, pure essi macellai — categoria che a quanto pare rappresentava una forte aliquota nelle amicizie della sventurata mondana — sono balzati in primo piano: Mario e Ambrogio Gavadini, fratelli, il primo di SS e il secondo di S8 anni, con negozio a pochi passi dalla casa della mondana. In particolare è Ambrogio quello che interessa maggiormente i funzionari, per essere stato qualcosa di più che un cliente abituale di Maria Maglia, Domenica scorsa, per tutta la giornata la {squillo* avrebbe chiesto di lui per telefono in un bar di Rosate: xDevo trovarlo a tutti i costi, ditemi dov'è, vi darò del denaro » disse, mostrandosi molto agitata. Ma Ambrogio Cavadini alza le spalle, dichiarando di non saperne nulla. E il suo alibi j pare abbastanza sicuro. Egli è sposato e risiede a Rosate. In-' sieme con il fratello gestisce \ la macelleria di via Rubens 9.1 La moglie ha confermato che' domenica sera è rientrato alle S3,30 e non si è più mosso di casa Due maglie di lana rinvenute presso il letto della donna strangolata e che potrebberò appartenere ad un i uomo della corporatura di Ambrogio Cavadini, sono sinora l'unica, ancora troppo debole, prova contro di lui. Stamane il perito settore ha eseguito l'autopsia. I lividi riscontrati sul collo dimostrano che la donna fu afferrata sotto il mento dall'assassino e stretta con le mani, sin quasi a soffocarla. Si difese disperatamente e l'uomo, un colosso che forse non sapeva fin dove poteva arrivare la sua forza, le attorcigliò intorno al collo la calza di seta, appallottolandone una delle estremità e cacciandogliela in gola. Non è chiaro se la morte, per soffocamento, sia da i attribuirsi alla pressione delle dita o all'lntroduarione dell'indumento in bocca. Tutto ciò può far supporre che l'assassino sia andato al di là delle sue intensioni. Di fronte alla reazione della vittima, colto da terrore l'avrebbe imbavagliata, temendo che potesse riaversi e gridare prima che egli avesse avuto il tempo di fuggire. Da Marostica in provincia di Vicenza sono giunte verso le 10,30 la madre e una delle sorelle di Maria Maglia. Le Hanno subito condotte all'obitorio dove si stava svolgendo l'esame necroscopico. La formalità del riconoscimento è stata penosa e atroce. Nel vedere il viso stravolto della morta, la madre è scoppiata in un lungo straziante pianto. Quella figlia aveva disonorato la sua famiglia, ma una fine cosi atroce non la meritava. A tarda sera la polista ha rilasciato due dei fermati, trattenendo soltanto Ambrogio Cavadini, finché non verrà reso noto l'esito di alcuni esami chimici ai quali si attribuisce grande importanza: l'analisi del sangue trovato sul pavimento della stanza di via Rubens e quella di un ciuffetto di capelli che la morta stringeva fra le dita. c. m idSggtdnqsrhvdva La vittima, Maria Maglia, in una reeente fotografia itiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiutiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiD

Persone citate: Ambrogio Cavadini, Ambrogio Gavadini, Maria Maglia, Roberto Proverbio

Luoghi citati: Milano, Rosate, Vicenza