Cronaca televisiva

Cronaca televisiva Cronaca televisiva « Ma la pelle è la mia», una farsa gialla che illude: divertente all'inizio, floscia nel finale - Massiccia sfilata di canzoni da Londra - Stasera «Il Ventaglio» Per un quarto d'ora — per non più di un quarto d'ora — la commedia televisiva di ieri sera, « Ma la pelle è mia » di Sergio Paolinì e Stelio Silvestri, ha dato l'illusione di poter essere un brioso e scanzonato spettacolo comico. Quel pavido poliziotto che vien ritenuto a torto il feritore o addirittura l'uccisore di un pericoloso bandito; lo stralunato ospedale con un medico sbrigativo e pasticcione e una infermiera confusionaria; quel commissario di polizia che non capisce niente; quel capo della polizia gonfio dì vanità e avido di gloria; quel sottosegretario autore di scritte patriottiche da dipingere a caratteri cubitali sui muri delle caserme: tutto questo concorreva a creare un'effervescente atmosfera di farsa, dove, secondo la migliore e infallibile tradizione, le veloci entrate dei personaggi si accompagnavano a battute e battutine fulminanti. Non si ride e non si scherza troppo spesso in tv e questa sembrava l'occasione buona. Ma il divertimento non è stato di lunga durata. Dopo il felice avvio, la vicenda ha subito una battuta d'arresto e s'è raggomitolata su sé stessa, proprio quando doveva insistere nel ritmo iniziale ed anzi esplodere in una girandola di trovate e dì sorprese. S'è afflosciata la vicenda e s'è spento il dialogo, come se gli autori avessero sfogato nelle prime scene ogni risorsa di spirito e di fantasia. Lo spettacolo ha logicamente risentito del lo squilibrio del testo: brillante in partenza, è andato via via i appesantendosi: ha comunque !messo in evidenza le doti d'hu- mour del simpatico Raffaele Pisu, un attore comico che si potrebbe sfruttare di più (qui ha dimostrato di reggere con autorità la gravosa e non semplice parte del protagonista). Da rilevare che tutti hanno recitato piacevolmente: dalla Toccafondi, che era la moglie interessata e appiccicaticela, a Scandurra, vacuo rappresentante del governo, da Bonagura, il reporter boicottato dal suo capo-cronista, a Nlco Pepe, pche era il commissario tonto, ad Elena De Merik, la bella fuori-legge che aveva l'abitudine di riporre nella giarrettiera la rivoltella e le sigarette. Nella giarrettiera! Ma sono impazziti alla tv? Esibire sul video, sia pure per qualche attimo, un demoniaco indumento femminile, sìmbolo di vizio e seduzione? Non temono i soliti fulmini dall'alto? Scherzi a parte, qualcuno si sarà chiesto il perché di quest'uso diventato ormai stucchevole: gli autori sono italiani e la commedia viene ambientata all'estero. Domanda ingenua. Gli autori sfottevano, sia pure con toni di farsa bonaria e superficiale, un capo della polizia, un questurino e un'Eccellenza. La commedia, quindi, non poteva assolutamente svolgersi in Italia. Interessante, in sé, il collegamento con Londra per il Gran Premio Eurovisione 1960 della canzone europea. Ma la trasmissione non s'è rivelata poi molto gradevole. Ci sono parsi poco entusiasmanti i motivi e poco entusiasmanti gli esecutori. In nome dell'Italia canora c'era Renato Rascel, il quale sarà — e non lo mettiamo minimamente in dubbio — un comico di prim'ordine, un bravo attore cinematografico, un paroliere di garbo e un autore di piacevolissime melodie: ma non è un cantante. Quando lo si è visto coni¬ lolacalamsefapspchcbductatudmcobrz(tttqevsmfl'rtr« parire sui teleschermi, picco- lo ed emozionato, e si è udita la sua vocetta tremula, si è capito che anche con la bella e fluente musica di « Romantica» l'Italia aveva scarse speranze di successo. E infatti siamo finiti agli ultimi posti. Ma niente allarmi e disperazioni: non è per questo che il prestigio nazionale vacilla. Il prof. Cutolo nella sua rubrica < Una risposta per voi » doveva tenere ieri pomeriggio un dibattito sull'alimentazione carnea e alimentazione vegetariana. L'argomento era d'attualità e si prestava ad una discussione serena e sensata e magari utile. Il risultato invece è stato uno sketch di terzo ordine, con il professore che badava soltanto a chiacchierare furiosamente, a ridicolizzare l'avversarlo vegetariano (non adatto certo ad un con traddlttorio) e a mostrare fotografie di se stesso seduto a tavola, intento a divorare qualche cibo: fotografie che evidentemente non interessavano nessuno se non, forse, gli stretti parenti del prof. Cutolo. Oggi alle 18,45 replica del romanzo sceneggiato « Padri e figli ». Alle 19,55 t. Aspetti dell'ottava Quadriennale ». In serata « Il ventaglio »; alle 22,15 terza puntata del documentario sull'Australia e alle 22,45 « Arti e scienze ». u. bz

Persone citate: Bonagura, Cutolo, Raffaele Pisu, Renato Rascel, Scandurra, Sergio Paolinì, Toccafondi

Luoghi citati: Australia, Italia, Londra, Nlco Pepe