Ragazza «squillo» strangolata a Milano nel suo appartamento con una calza di seta

Ragazza «squillo» strangolata a Milano nel suo appartamento con una calza di seta Ancora un delitto nel desolato amblent delle mondane Ragazza «squillo» strangolata a Milano nel suo appartamento con una calza di seta Aveva 23 anni, era bionda e molto avvenente - Il delitto alle 3 di notte - L'assassino dopo aver stretto la vittima al collo con l'indumento, le ha infilato in bocca uno dei capi - Trovate in casa 137 mila lire - La polizia controlla tutti gli uomini i coi nomi sono annotati nel taccuino della morta - Fermato un macellaio (Nostro servizio particolare) Milano, 28 marzo. Ancora un delitto nell'ambiente delle mondane. Stanotte una giovane donna, assai nota tra le < squillo »' della zona del Parco, è stata strangolata ceri, una calza di seta nel suo alloggetto al terzo piano di via Rubens Si, nel rione popolare di. Porta Magenta. L'assassino, con ogni probabilità un « cliente », è fuggito e gli scarsi elementi in possesso della polizia non hanno sinorai permesso di identificarlo. La vittima è la bionda e bella Maria Maglia, di SS anni, nativa di Marostica in provincia di Vicenza. Da diciotto mesi circa si era stabilita in via Rubens, dove riceveva frequentissime visite. Il via vai era divenuto così intenso che i coinquilini avevano tempo fa presentato un reclamo in questura, la donna era stata ammonita e per un certo periodo le compagnie si erano dirada¬ te. La portinaia aveva avuto l'impressione, che essa volesse cambiare vita, tornare forse alla sua antica occupazione di pettinatrice, mestiere che è segnato anche sulla carta d'iden. tità, ma che a Milano Maria Maglia non aveva certo mai esercitato. Il delitto è stato scoperto alle 8,56 di stamane da Andreina Armalunga, di 1,8 orni, abitante in via Corcano !t, una domestica a ore che ogni giorno veniva ad aiutare la giovane a mettere in ordine lo casa. Con sorpresa la Armalunga-vide ohe-fi battente della porta in -tesino èra socchiusa: Ì0 spinse, e. la suo inquietudine aumentò: anche l'uscio, interno a «arri -.era spalancato. Benché conducesse una vita non'jceito ordinata, la sua padrona era molto scrupolosa in fattardi sicurezzarSi chiudeva sempre, a cftiat^e dall'interno, con il ' chiavistello, anche di giórno. L'appartamentino è costituito da due locali, più cucina e bagno. Attraversando il breve corridoio che porta alla camera da letto, la donna era certa ormai che qualcosa di grave doveva essere accaduto. La stanza era in disordine. Una sedia rovesciata, abiti sparsi. Con orrore indescrivibile, la domestica scorse a terra, tra la parete e il letto, il corpo di Maria Maglia. Aveva indosso la sottoveste, il collo era stretto da una calza, attorcigliata più volte; uno dei capi finiva in una specie di tampone che l'assassino aveva infilato nella bocca della vittima perché non gridasse. Gli occhi della morta erano sbarrati, le mani strette a pugno e protese in direzione della' gola. La domestica si precipitò fuori urlando. Accorsero portinaia e inquilini, si telefonò in questura Poco dopo il medico legale accertava che la morte doveva risalire alle 3 circa. La perquisitone della polizia non portava a risultati molto utili alle indagini: un taccuino pieno di indirizzi di uomini, un oggetto ovvio dato il tenore di attività della vittima, un pacco di lettere dal 1957 ad oggi e, nascoste al fondo di una cappelliera, 137 mila lire in contanti. La testimonianza più importante era quella dell'inquilino del piano di sotto, la signora Maria Pagano, una delle principali autrici della protesta alla polizia per l'attività di Maria Maglia. La signora ha dichiarato di essere stata svegliata verso le 2,30 dai guaiti del proprio cane. Accese la luce, mormorò alla bestiola di chetarsi e fece per rimettersi a dormire, quando distinse le voci di un alterco. Era la solita inquilina del piano di sopra con uno dei suoi amici. Una scena accaduta mille volte nel passato, però, dopo l'esposto in questura non avrebbe più dovuto ripetersi, per lo meno non così tardi nella notte. La donna udì anche il rumore di passi veloci, poi quel lo di un mobile, una sedia for-\se, che. veniva spostato, e di malumore spense la luce, ripromettendosi ■ l'inàomani di chiedere, spiegazioni alla « signorina ». Per quanto si riferisce a testimoniarne dirette ,é tutto qui. L'assassino aveva certamente la chiave del portone ma questo non autorizza ancora a pensare che fosse un amicò di lunga data, perché la, « squillo » dava ai clienti, che si intrattenevano con lei dopo la mezzanotte, quella chiave con la raccomandazione che, aperto il portone, la rimettessero nella sua cassetta delle lettere. Neppure il rinvenimento del gruzzolo nella cappelliera può orientare verso una traccia sicura. Può darsi che l'assassino, nello stato di agitazione, non lo abbia trovato pur avendolo cercato in ogni angolo. Si può forse più facilmente pensare che abbia ucciso o per vendetta di innamorato deluso o per follia. E la prima ipotesi, per romanzesca che possa apparire, non è la meno fondata. Maria Maglia era bionda, esile, ben fatta, qualcuno dice che quando venne ad abitare in via Rubens era una vera bellezza. Il triste mestiere le aveva procurato tanto da potersi comprare quell'alloggetto, che ave- Va arredato con tendine gialle alle finestre e stoffe brillantisu mobili dorati. Diceva chevoleva arricchire per dare un avvenire sereno al suo figlioletto, di treanni, che vive nel Veneto presso i nonni. Nella tarda serata la polizia ha fermato il garzone macellaio Roberto Proverbio, di 19 armi, che lavora in un ne- gozio a poca distanza dalla casa del delitto, in via Ru bens 19. Tra le lettere sequestrate alcune sono state scritte da lui: inoltre una sua fotografia era conservata dalla vittima in un cassetto. Invitato in questura per delucidazioni, il Proverbio vi è stato trattenuto. Figlio unico, è solito trascorrere la sera con gli amici in un bar di vìa Morgamtini, giocando alle carte. Ieri sera è stato nel locale fino alle 1,55; dopo di allora il suo alibi appare confuso. I sospetti si rivolgerebbero anche in altre direzioni. Un giovane alto, bruno, di corporatura robusta, conosciuto dagli inquilini dello stabile come /'« avvocato » avrebbe frequentato lo scorso anno per diversi mesi, la casa della < squillo ». Veniva notato spesso al mattino, alle 8, davanti al portone di via Rubens. Giungeva U'bardo di una vettura di marca inglese di colore blu, di vecchio tipo. Una sera, nel corso di una di queste visite, scivolò per le scale e si lussò una spalla. Fu visto ancora per qualche tempo coti il braccio immobilizzato dal gesso, poi scomparve. La polizia ricerca anche un'amica di Maria Maglia, che sino all'inizio dell'anno viveva insieme con lei, diridendo la sua desolata esistenza. E' questo l'ottavo delitto, av- i venuto a Milano dal 191,3 ad \oggi nell'ambiente del vizio e \rimasto impunita. Il tragico elenco si apre con Antonietta Origgi, di 50 anni, massacrata con dieci coltellate il 13 settembre 19Ji3in una baracca alla periferia. Seguono Rosa Mainfasani, di 37, strozzata con un nastro di seta nella malfamata strada dei Bottonuto, il 26 giugno 19.',8; Teresa Fassino, di 30 anni, morta in segui to a bastonate iti un prato il 6 luglio 195S; Maria Boccuzzi, ex-ballerina, uccisa con sei colpi di pistola e gettata nell'Olona, il B8 giugno 1953, Angela Vigo, di 39 anni, strangolata tra le macerie di una casa il ti marzo 1934; Giovanna Macciacchini, di 36, pure ex-ballerina trucidata l'anno seguente; il corpo fu cosparso dall'assassino di benzina e bruciato. Il penultimo delitto, il 13 marzo 1959, ha per vittima Paola Del Bono, trovata nella roggia nei pressi dell'idroscalo. 1. d. c. a - IIIIIIllllllllMIIMIIIMIIIIlllllItllIlllllItlllIllllllllUIIIIIIIIIIIIlllirllllIIMlll^llllllIIIIIIIMIllllllllllllllll Maria Maglia, di 23 anni, strangolata in casa (Tel.) La domestica Andreina Armalunga, di 55 anni, ohe ha scoperto II crimine (Tel.)

Luoghi citati: Marostica, Milano, Veneto, Vicenza