I cinquantasei imputati di Alba negano d'avere bloccato la strada

I cinquantasei imputati di Alba negano d'avere bloccato la strada I cinquantasei imputati di Alba negano d'avere bloccato la strada L'on. Audisio sostiene che si trovò sul posto soltanto per impedire disordini - 1 contadini parlano della difficile situazione dei loro campi (Dal nostro inviato speciale) Alba, 24 marzo. (g. /.) L'on. Audisio, pur essendo unito a cinquantasei coimputati (anzi cinquantacinque, perché uno è morto qualche mese fa),, è praticamente il principale protagonista di questo processo che, originato da un movente economico e sociale, ha avuto a un certo momento una molla di struttura politica. Una dimostrazione di agricoltori organizzata per richiamare l'attenzione delle autorità sul danni da essi patiti dagli scarichi idrici e atmosferici d'uno stabilimento industriale, si è trasformata In un reato — il blocco stradale — considerato fra i più gravi che possano esser commessi da una moltitudine di persone. Nell'aula in cui paradossalmente il banco degl'Imputati era vuoto, mentre questi affollavano i posti solitamente riservati al pubblico, all'on. Audisio è toccata per primo la parola. E l'ha usata con sobrietà, con tono pacato e sicuro. La sua deposizione è stata un saggio di tecnica giudiziaria. « Un dirigente politico sa come esprimersi » ha affermato. Egli ha raccontato che quel giorno si trovava a Nelve con altri colleghi quando fu informato della « passeggiata dimostrativa » organizzata dagli agricoltori di Gorzegno. Vi si recò, e trovò una situazione alquanto confusa. « Ma non vi fu blocco, nessuno ponsò mai di attuarlo. Se vi fu intralcio nella circolazione, avvenne accidentalmente dato il grande numero di carri partecipanti alla dimostrazione». « Torna a mio onore — egli ha proseguito — aver contribuito a dare alla giornata uno svolgimento tranquillo. Il mio intervento era doveroso nella mia qualità di parlamentare, perche sapevo che gli agricoltori avevano ragione di protestare contro 1 danni che essi ricevono alle colture dalle esalrzioni e dagli scarichi dello stabilimento di- Cenglo della Montecatini ». I tre sindacalisti che lo hanno seguito — prof. Giorgio . o i i e i i o e i i o o a , i o a o Veronesi, segretario dell'alleanza nazionale contadini, Giuseppe Biancani, segretario della federazióne comunista di Cuneo, e Giovanni Crosio, addetto alla camera del lavoro — non sì sono distaccati da quella linea difensiva. Nessuno di essi diede ordine di costituire un blocco stradale, e se un ingorgo si formò avvenne casualmente. E' seguita la lunga sfilata degli agricoltóri. Le loro deposizioni si possono classificare in tre categorie. Chi vi andò per curiosare, ma senza carro; chi passava per caso col carro e rimase imbottigliato; chi andò deliberatamente alla dimostrazione, ma non fece alcun blocco. Questi sono stati la maggioranza, e le loro affermazioni di protesta contro le esalazioni dello stabilimento hanno avuto toni patetici. Sostanzialmente essi affermano: « Noi non abbiamo nulla contro quello stabilimento. Anzi esso dà lavoro alla nostra gente. Ma gli si faccia applicare qualcosa che serva a impedire l'inquinamento dell'aria e dell'acqua». Da una quarantina d'anni è stata impostata una causa civile che non riesce a trovare una soluzione pratica. Il presidente Cosentino e il pubblico ministero Bondonio hanno svolto gl'interrogatori tenendo tuttavia presente il punto essenziale della causa, l'accertamento o meno d'un blocco stradale, preordinato o accidentale. Concordemente gli accusati hanno negato che vi sia stato un ordine esplicito; se ingorgo vi fu, si formò per caso. Il commissario dott. Vincenzo Piazza e il capitano dei carabinieri Salvatore Seminerà assicurarono il servizio d'ordine in quella giornata che senza la loro prudenza avrebbe potuto avere altre conseguenze. Insieme con i loro dipendenti hanno confermato l'accusa. Domattina vi sarà la requisitoria del Pubblico ministero, alla quale seguiranno nel corso della giornata le arringhe dei difensori, avvocati Frau, Beltrand, Viglione, Fratino e Forchino. In serata si avrà la sentenza.

Luoghi citati: Alba, Cuneo, Gorzegno, Montecatini