Il P.M. chiede 14 anni per la Roisecco per i reati di truffa aggravata e falso

Il P.M. chiede 14 anni per la Roisecco per i reati di truffa aggravata e falso Dura requisitoria ooiòtaro Ma "sagynora me»»Q miliardlo „ Il P.M. chiede 14 anni per la Roisecco per i reati di truffa aggravata e falso "Smodata ambizione, egoismo, ambiguità: su queste arti fondò le sue mistificazioni,, - Se le tesi del P.M. venissero accettate, l'imputata, calcolando le amnistie, dovrebbe scontare due anni e mezzo di carcere - Richiesti quattro anni di reclusione per il marito e due per il prof. Spinedi (Nostro servizio particolare) Genova, 22 marzo. Quattordici anni di reclusione: questa è la pena richiesta per Ebe Roisecco dal Pubblico Ministero, dott. Enrico Cuomo, al termine della sua requisitoria. Se il tribunale accogliesse pienamente tale richiesta, l'imputata andrebbe in prigione, oppure la condanna resterebbe soltanto teorica? Si deve tenere conto delle amnistie e della prescrizione. I reati addebitati alla Roisecco sono vecchi di quasi sette anni: tanti sono stati spesi per istruire il processo. Fatti i calcoli, il parere degli esperti è questo: anche se il tribunale accogliesse integralmente la richiesta d.el P..tS:., . pignora Roisecco^.dovrèbbe scontare al massimo' due anni e mezzo Le previsioni e i conteggi hanno,vieto impegnata anche la signora Ebe Roisecco, serena come se la cosa la toccasse molto da lontano. Subito do¬ iiiiiiiiiiiiiMiiniiiiiiiiiiiiiiiiniMiiiiiiiiiiiiiMiii po la requisitoria del P. M., simile a un lungo e calmo ragionamento, la signora « mezzo miliardo » è uscita dall'aula del tribunale, trattenendosi nei corridoi del Palazzo di Giustizia con avvocati e giornalisti. Un avvocato ha detto: « Ln signora dovrebbe scontare nove anni e mezzo di carcere soltanto nel oaso, improbabile, che entro settembre (termine per la prescrizione) si abbia il giudizio di appello e quello della Cassazione ». La signora ha opposto un sorriso malizioso e divertito: « Avvocato, lei vuole davvero che io vada in prigione? ». Aveva un cappellino nuovo, molto chiaro, con nastro color crema; sembrava perfettamente a suo agio, come sulla soglia di un salotto. Sorrise anche al presidente del tribunale. Per motivare la richiesta di quattordici anni il dott. Cuomo ha impiegato l'intera mattinata, rifacendo la storia delle attività della Roisecco. Secondo iiiiiiiiiMiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii , 1 mento delle vittime con pròil P. II., la Roisecco, fortunata importatrice di oli minerali, di lamette da barba e di crusca non interessa questo processo: <Non si può alleviare la colpa della Roisecco perché in passato ebbe reali intrallazzi*, egli ha avvertito, esaminando quindi le tre tesi difensive addotte dalla signora nel giro di quattro mesi di dibattito. Inizialmente essa tentò di far credere che la sua rovina era stata causata da usurai che le avevano imposto interessi altissimi per grossi prestiti; poi sostenne che il crollo era dovuto alle mancate assegnazioni di grano promesso dalla Federconsorzi, e tirò in ballo Von. Bonomi; infine, dopo avere ripetuto tante volte « non intendo fare nomi », indicò addirittura nel ministro della Giustizia il protettore mancato, causa indiretta dei suoi insuccessi e quindi della sua rovina finanziaria. Il tutto però senza mai portare la minima prova. Il P. M. ha ricordato che a Roma, nel corso dell'interrogatorio del ministro di Grazia e Giustizia, il presidente del tribunale domandò alla Roisecco: € Oltre di biglietti da visita, lei ha qualche documento firmato dall'on. GonellaT ». La imputata dovette rispondere negativamente. Per giunta, essa non si presentò in udienza quando poteva contraddire i testi che la smentivano, dovette riconoscere di avere fabbricato assegni falsi e di non avere mai ricevuto alcuna assegnazione di grano. Secondo il P. M., la Roiseoco è dunque una trufjatrice ohe ha adottato gli schemi classici della truffa: alletta- spettive di lauti guadagni e con garanzie morali abilmente costruite, come le .relazioni con alte autorità, l'appoggio politico, il prestigio mondano. Il dott. Cuomo ha ricordato che al tempo delle truffe noti personaggi frequentavano il suo salotto, le maggiori banche garantivano la sua solidità, alcuni direttori di istituti di credito partecipavano in,buona fede ai suoi affari. Il P. M. ha continuato: <La Roiseoco ricorse ad Ogni genere di artifici per ingannare i suoi finanziatori. Ricorse anche al famoso medaglione di oro con le sue iniziali e con dedica della democrazia cristiana, esibito come prova dei rapporti col partito e poi misteriosamente scomparso ». Fu tanto abile da ingannare persone scaltre e avvedute, ottenendo centinaia di milioni: l'apolide Schatz, l'avv. De Bernardi col suocero Giarmoleo, gli industriali piemontesi Moccagatta, i genovesi Spagnoli, Borneto, Torre e Ravecca, infine il finanziere romano Sacerdoti, ultimo raggirato per la bella somma di cento milioni con un falso assegno a firma del banchiere Guglielmone e dell'on. Gonella. Esaminati i fatti, il rappresentante della pubblica accusa ha abbozzato un ritratto di Ebe Roisecco: < Valutiamola: intelligenza, scaltrezza, smodata ambizione, egoismo. Fu abilissima nel gioco ambiguo, fondando su queste arti le sue mistificazioni. Fu anche una calunniatrice, come dimostra il fatto che, non contenta di avere raggirato l'apolide Schatz, lo dipinse come un trafficante d'armi ». Soltanto a queste frasi la signora si è agitata, sussurrando commenti ironici. Fino a quel momento era stata spettatrice immobile, la testa leggermente piegata, lo sguardo sempre nascosto da occhiali azzurrini Ben presto si è ripresa, ha scosso il capo con rassegnazione, ha sbadigliato garbatamente ed ha ripreso l'ascolto senza più muoversi. Non la hanno turbata le indagini psicologiche del P. M., il quale ha ripetuto la domanda di tanti: < Quale fu lo scopo di questa^ donna, diventata truffatrice quando era già riecat ». Per il dott. Cuomo c'è una sola risposta: l'ambizione, il desiderio di dominare e di affermarsi. Abbiamo fin qui taciuto di Stefano Roisecco, il marito. Il P. M. non l'ha dimenticato, mostrando di non credere af- fatto alla pretesa ingenuità di un uomo che comparve in tribunale soltanto per dire: < lo non so nulla, non sapevo nulla». (Ora è assente perché indisposto). Il P. M. ha detto: c E' difficile pretendere che Stefano Roisecco non sapesse nulla delle attività della moglie: trattò insieme con lei, la finanziò. Sapeva benissimo che essa teneva nel cassetto un assegno falso da esibire alle vittime, la accompagnava a Roma». TI P. M. ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione e 1S0 mila lire di multa: pena interamente condonata per effetto dell'amnistia Per il coimputato prof. Spinedi, la richiesta e stata di 8 anni e 80 mila lire di multa anche nel suo caso la pena é annullata dal condono. La pena per la Roisecco andrebbe cosi ripartita: 7 anni per truffa continuata ed aggravata, con multa di 150 mila lire (pe na probabilmente annullata dalla prescrizione), 7 anni per falso (meno 4 anni condonati e 6 mesi g'.à scontati), interdizione perpetua dai pubblici uffici. A domani le prime ar-ì Hnghe dei difensori del marito e del prof. Spinedi. Mario Fazio

Luoghi citati: Genova, Roma