In Francia per la erisi del carbone presto alcune miniere saranno chiuse di Gilbert Mathieu

In Francia per la erisi del carbone presto alcune miniere saranno chiuse Dopo l'esempio del Belgio e della Germania Occidentale In Francia per la erisi del carbone presto alcune miniere saranno chiuse Ridotti gli orari di 80 mila lavoratori • La produzione supera il fabbisogno - La crisi è di struttura: l'industria carbonifera del Mec non regge più la concorrenza del petrolio e del metano (Nostro servizio particolare) Parigi, 21 marzo. Paradossalmente, la Francia incomincia a conoscere gli effett'. della crisi del carbone proprio nel momento in cui nel resto dell'Europa si attenuano. Oggi gli 80 mila minatori del Nord e del Pas-deCalais, ".ha sospesero già il lavoro il 7 marzo, hanno dovuto incrociare di nuovo le braccia. La direzione delle miniere di quel bacino ha ritenuto infatti di prendere provvedimenti per limitare l'accrescimento delle riserve (nei magazzini giacciono invendute 4,3 milioni di tonnellate dì carbone), riducendr la produzione per adattarla alle esigenze del consumo, minore che in passato. Sono le stesse misure adottate due anni fa dalle miniere belghe, e l'anno scorso da quelle della Germania di Bonn. Inoltre, mentre la parziale sospensione del lavoro era divenuta un fenomeno quasi permanente nel Borinage (dove certe miniere rimanevano aperte due giorni su tre) e permanente nella Ruhr, molti pozzi furono abbandonati sia in Belgio che nella Repubblica federale. Gli aiuti chiesti alla Ceca per la riqualificazione professionale dei minatori interessa-' no, finora, 92 mila lavoratori, di cui 54.265 tedeschi e 25.650 belgi. Questa cifra rappresenta più del 10 per cento dì tutti ì minatori della Comunità, europea (900 mila circa) e dà un'idea, essendo suscettibile dì aumentare ancora, della gravità della crisi che ha colpito ì sei Paesi. Alcuni fattori congiunturali l'hanno aggravata: la « piccola recessione > tra il '58 e l'inizio del '59, gli acquisti speculativi di carbone straniero, la eccellente situazione idrica degli ultimi anni. Ma la crisi è, innanzi tutto, di struttura: la maggior parte del fabbisogno d'energia è ormai assicurato dal petrolio, dal gas metano e, sia pure in misura minore, dall'elettricità. In dieci anni il ' carbone ha soddisfatto soltanto un quinto delle necessità energetiche del < Sei >, il petrolio ed 11 metano il 60 per cento. L'industria del carbone non riesce più a conservare le posizioni sili mercato dell'energia; non solo, vende meno di quanto produce. Fintantoché le importazioni dall'estero sono state quantitativamente ragguardevoli, i governi dei < Sei » hanno potuto ridurle a beneficio della produzione nazionale; ma gli acquisti sul mercato straniero sono ormài ridótti ad un livello assai 'basso (7 per cento del consumo). Occorre dunque limitare la produttività nel sei Paesi (chiudendo i pozzi e riducendo le giornate di lavoro) e proteggere 11 mercato dalla concorrenza degli idrocarburi (per esempio, surtassandoli). Belgio e Germania occidentale sono giunti prima della Francia a queste conclusioni La produzione belga di carbone è stata ridotta gradatamente da 30 milioni di tonnellate a meno di 10. In Germania sono stati licenziati 50 mila minatori, ed il petrolio ha subito una sopratassa di 30 marchi (4500 lire) alla tonnellata Per quanto riguarda la Comunità europea, la commissione istituita allo scopo di ricercare i mezzi idonei per coordinare la politica energetica dei «Sei>, rimetterà le sue conclusioni ai governi venerdì prossimo. La Francia non dovrà temere conseguenze Irreparabili: da anni tende a concentrare la produzione sulle miniere più redditizie e ad abbandonare le altre. Ma, se 1 pozzi del Centro, del Nord e persino della Lorena saranno costretti ad accelerare i loro programmi di riconversione, si assisterà ad una duplice, immediata reazione sindacale. I minatori chiederanno non solo di esse re protetti contro le conse guenze, per loro nefaste, della riconversione — che comporta l'impianto di nuove fabbri che nelle zone in cui le minie re saranno chiuse e l'impiego di metodi rapidi ed efficaci per la rieducazione professionale dei disoccupati — ma anche garanzie contro gli effetti del la parziale sospensione del la voro nel pozzi in attività ri dotta (indennizzo totale delle giornate di salario perdute, non limitato, come ora, a par tire dal terzo giorno; per cui ad esempio, il 7 ed il 21 marzo non saranno pagati agli 80 mi la del Nord e del Pas-de Calaìs). Gilbert Mathieu Copyright di € Le Monde » e per l'Italia de < La Stampa > pgM1csièmnnfsims