I primi negoziati sul programma cornane

I primi negoziati sul programma cornane I primi negoziati sul programma cornane (Dal'nostro corrispondente)' Roma, 17 marzo. Domani avranno inizio le trattative fra democristiani, socialdemocratici e repubblicani per. la formazione di un governo tripartito di centrosinistra, I rappresentanti dei tre partiti si riuniranno collegialmente nel pomeriggio alla « Camllluccia ». La de sarà rappresentata da Segni, Moro, Gui, capo del gruppo parlamentare della Camera, e Piccioni, capo del gruppo senatoriale; il psdi da Saragat, Lami Starnuti e Giancarlo Matteotti; il prl da Beale e Macrelli. Queste cose sono state ufficialmente annunciate al termine di una riunione che ha avuto luogo stasera alla segreteria della de tra Moro, Segni, Piccioni, Gui e il vicesegretario Salizzoni. Nella riunione è stata studiata anche la tattica dei negoziati di domani sul programma che Segni proporrà ai propri interlocutori. Il programma di Segni, « ridimensionato > in quattordici punti, è noto nella sua sostanza Esso copre tutte le principali esigenze del Paese, dalla»costruzione di nuove autostrade alla politica agricola. E', però, un programma < trattabile », come < trattabili » sono le richieste socialdemocratiche e repubblicane: è, dunque, poco interessante nei dettagli perché non si sa quello che di esso rimarrà acquisito e quello che, invece, non sopravviverà intatto alle eventuali « convergenze ». Importa, piuttosto, lò spirito con il quale Segni lo propone: è uno spirito relativamente accomo dante. C'è qualche Idea nuova per le regioni (e si parla anche di una revisione della Costituzione) e c'è una meno aggressiva intransigenza per la scuola. La grave questione dei epunti critici» (regioni, scuola e nazionalizzazione delle fonti di energia) ha subito da ieri ad oggi una evoluzione nell'ordine delle preminenze: il problema delle nazionalizzazioni ha preso il sopravvento su quello della scuola. E' un buon segno per i fautori del tripartito: per che in tal modo l'accordo può apparire meno lontano. E' questo il risultato della < unità operativa» raggiunta ora dai socialdemocratici e dai repubblicani e della preoccupazione di Segni di non alimentare il sospetto di riservarsi un «buon punto di caduta». L'on. Moro è deciso a fare in modo che assolutamente tutto sia tentato, nei limiti del pos sibile, per pervenire all'accordo. Nonostante ciò l'incertezza permane. Il carattere dell'operazione iniziata, infatti, si precisa. I socialdemocratici, il cui Comitato centrale ha chiuso oggi i propri lavori con una replica di Saragat agli oratori, affermano che, per loro, governo ai centro-sinistra significa esattamente un governo a tre, con l'astensione del psi. Dello stesso avviso, sebbene non si siano ancora manifesta- ti- con documenti ufficiali, sono i repubblicani. In tal modo non sembra possibile un tripartito cqmunque chiuso ai socialisti: la stessa, dèstra del psdi si e pronunciata oggi attraverso l'on. Simonini, per l'apertura a sinistra, perché « Nenni ha fatto passi avanti » e dal lato opposto dello schieramento politico c'è stata una « involuzione di destra ». Bene o male, così, il pròble ma dell'apporto socialista si |pone subito, in parte sconvol- gendo la prudente tattica dei dirigenti democristiani. La direzione del psi ha esaminato oggi la situazione: Nenni ha fatto una relazione costellata dì considerazioni positive sull'atteggiamento della de e sull'evoluzione della crisi, ma in parte pessimista sulla conclusione finale della vicenda in corso. La conclusione della direzione del psi riprende i temi già noti ed insiste sugli impegni programmatici. In un articolo che apparirà domani su l'Avanti! Nenni, però, pur dicendo che, nonostante gli sforzi compiuti, la de de¬ L'on. Segni è apparso col braccio sorretto da una sciarpa agli studenti della Facoltà di Legge dove ieri mattina ha tenuto lezione. Il presidente designato ha spiegato di voler far riposare l'arto indolenzito (Tel.)

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