AI Doria: Ancora una volta, con sentimento! - All'Ambrosio: La casa dei fantasmi - Al Reposi: La casa dei sette falchi

AI Doria: Ancora una volta, con sentimento! - All'Ambrosio: La casa dei fantasmi - Al Reposi: La casa dei sette falchi & UImImO SSGMES MM® AI Doria: Ancora una volta, con sentimento! - All'Ambrosio: La casa dei fantasmi - Al Reposi: La casa dei sette falchi Due interpreti di tutto rispetto,; Yul Brynner e la compianta Kay Kendall, un agile copione di Harry Kurnitz (autore della commedia da cui il film è tratto), una estrosa messinscena, un dialogo teso e spiritoso, costituiscono l'attivo del technicolor Ancora una volta, con sentimento.', prodotto e diretto da Stanley Donen. Ed è abbastanza per farci quasi dimenticare la veneranda decrepitezza della trama. Victor Fabian è un giovane direttore d'orchestra, anzi « duce » com'egli preferisce chiamarsi, giunto all'apice della fama grazie alla sua bravura e a una personalità egocentrica vulcanica, travolgente. Per alcuni anni Dolly, sonatrice d'arpa, è stata ai piedi dell'affascinante istrione come amante e segretaria. Ora il suo orgoglio di donna le fa dire basta: lascerà Fabian per sposare un fisico nucleare. Ma ecco la complicazione. Tutti hanno sem pre creduto che lei e il musici sta fossero marito e moglie, e co 'si crede il fidanzato atomico. Per salvare la faccia Dolly deve dunque « divorziare » da Victor; e per divorziare deve sposarlo. Celebrato il matrimonio di nascosto, una luna di miele di soli tre giorni e assolutamente « in bianco », è la massima concessione che Dolly può fare pur di giungere alle sue seconde e vere nozze. E s'intende che prima di quel termine il fascinoso direttore fa scoccare le sue trappole e Dolly gli resterà moglie per sempre. Yul Brynnei gigioneggia, come vuole la parte, con grande classe, sia che vibri la bacchetta sul podio sia che si crogioli nell'intimità d'una casa sardanapalica variamente riempita della sua effigie. E l'affilata Kendall gli dà !a replica con stizzosa e spesso irresistibile comicità. Divertenti Gregory Ratoff, Mtrvyn Johns e gli altri nelle loro parti di caratteristi; gustosa l'ambientazione In una Londra musicale governata da plutocrati che preferiscono le marce militari alle sinfonie di Beethoven. * * La casa dei lantasmi (« House on haunted hill », prodotto e diretto da William Castle) porta l'orrore ai confini della farsa. Un bizzarro milionario, per soddisfare un capriccio della moglie, prende a pigione una vecchia villa dove «ci si sente» (sfido: vi furono commessi sette omicidi) e vi organizza un « fantasma-party » per pochi invitati, invogliandoli a intervenire con un premio di diecimila dollari. Una bella somma ma non eccessiva, se si pensa a quali e quante emozioni proveranno i cinque invitati durante il macabro ricevimento: pioggia di sangue, lampadari che cadono dal soffitto, apparizioni di impiccati, teste mozzate, spettri veleni, trabocchetti e altro. Alla fine si scopre che tutto fu una macchina della moglie per sbarazzarsi del marito e andare a oonvivere con 1 amante, che è uno degli invitati. Ma ha fatto i con ti senza le buone regole del gial lo, che vogliono il malfattore pu nito dalle sue stesse arti. Un « horror film » spatolato voluta mente a grossi effetti da barac cone da fiera, ma non privo, i forza di trucchi e trucchetti, d'una sua cinematografica efficacia. Nel l'ammasso dei motivi da brivido, più di uno fa centro nel filo della schiena. Vincent Price, Carol Ohmart e Alan Marshall hanno le prime parti nella sinistra quan 1. p. to incredibile vicenda. * * Meno terrificante la fattoria che dà il titolo alla Casa dei sette laichi (« The house of the seven hawks»), anche se il film, diretto in cinemascope con la consueta freddezza di mestiere da Richard Thorpe, è un avventuroso poliziesco. Si narrano infatti le complicate peripezie del comandante di un battello, coinvolto in una gros- sa caccia al tesoro impegnata da una patte dalla polizia olandese, dell'ultra da un avventuriero tedesco. 11 nostro eroe, a cui 11 caso ha messo in mano la chiave delle ricerche, potrebbe essere il terzo che gode se l'amore per la figlia di un poliziotto non l'inducesse alla fine a schierarsi con le forze dell'ordine. Il film si diverte a imbrogliare spesso le carte per obbedire alle regole della « suspense x : acuisce cosi la curiosità dello spettatore rendendogli sopportabili le scipitaggini del dialogo e facendosi perdonare alcune incongruenze. Corretti interpreti Robert Taylor, la francese Nicole Maurey e, in una breve apparizione, poiché il copione la vuole subito assassinata, la fatallssima Linda Christian.

Luoghi citati: Londra