Kappler è un criminale non ha diritto all'amnistia
Kappler è un criminale non ha diritto all'amnistia I 335 trucidati alle Fosse Ardeatine Kappler è un criminale non ha diritto all'amnistia Il tribunale militare di Roma ha respinto l'istanza escludendo il movente politico del massacro Roma, 10 marzo. Il comandante delle SS Herbert Kappler è un criminale comune: quando il 24 marzo 1944 fece trucidare per rappresaglia 335 ostaggi alle Fosse Ardeatine, non commise un delitto politico ma un orrendo massacro privo di ogni benché mìnima attenuante. Per questo i giudici del Tribunale militare di Roma gli hanno negato l'amnistia concessa nel luglio scorso. L'ufficiale nazista dovrà scontare fino alla fine la condanna all'ergastolo inflittagli quindici anni fa. «La personalità di Herbert Kappler era dominata da spregiudicatezza per ambizione. Non per nulla, infatti, i giudici di merito del Tribunale superiore militare dissero che egli agi v.i maniera arbitraria, sperando che le più alte gerarchie, attraverso questa azione, avrebbero visto in lui l'uomo di pronta iniziativa, capace di colpire e di reprimere col massimo rigore. L'ambizione personale di apparire più severo degli altri agli occhi dei superiori fu il vero ed il solo motivo determinante della sua azione. E non è questo, evidentemente, un motivo polìtico, che sussìste, invece, quando il fine specifico dell'azione trascenda l'interesse della persona dell'autore. Se pure si dovesse credere a quello che fu l'assunto dell'imputato nel corso del procedimento penale — avere, cioè, egli agito, da militare, in obbedienza di ordini insindacabili — sarebbe ugualmente evidente per la differenza che corre tra il movente politico 'e quello militare, l'Insussistenza di motivi politici determinanti ». Questa è la motivazione della sentenza con cui i giudici del Tribunale militare di Roma hanno respinto l'istanza di amnistia presentata dai difensori del criminale nazista. Lo avv. Tullio Mango si è già appellato, contro il verdetto, al Tribunale supremo militare. Herbert Kappler, già comandante delle SS a Roma nel periodo conclusivo della ultima guerra, è in carcere da quasi quindici anni. Fu infatti arrestato subito dopo la guerra e consegnato alle autorità italiane. L'ex colonnello delle SS venne poi giudicato in Italia quale responsabile della strage compiuta alle Fosse Ardeatine, dove il 24 marzo 1944, come rappresaglia all'attentato compiuto da un gruppo di partigiani contro una compagnia del battaglione tedesco «Bozen » in vìa Rasella a Roma, furono trucidati 335 prigionieri, prelevati indiscriminatamente dalla prigione di via Tasso e da Regina Coeli. Condannato all'ergastolo dal Tribunale militare di Roma, la sentenza venne confermata dai giudici del Supremo tribunale militare. Tre anni or sono Herbert inoltrò una domanda di grazia, ma la risposta alla istanza fu negativa. Recentemente il suo legale avv. Tullio Mango ha fatto un ultimo tentativo: presentò cioè al Tribunale militare territoriale di Roma una istanza nella quale si chiedeva che all'ex colonnello Kappler venisse applicata la amnistia. Senonché qualora i giudici militari avessero voluto applicare la amnistia avrebbero dovuto dire che il delitto di Herbert Kappler era stato un delitto politico. Questo però non è accaduto e così anche l'ultimo tentativo della Difesa dell'ex colonnello è fallito.
Persone citate: Herbert Kappler, Kappler, Tullio Mango
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