La vedova di Rosai fa scoprire un vasto traffico di quadri falsi

La vedova di Rosai fa scoprire un vasto traffico di quadri falsi Cinque persone denunciato per trutta a Firenxe La vedova di Rosai fa scoprire un vasto traffico di quadri falsi Un dilettante dipingeva per 8 mila lire le tele, per conto di un'orgaiùzzarione che le rivendeva come autentiche (Dal nostro corrispondente) Firenze, 9 marzo. Un pittore dilettante, Tullio Tortoli Bartoli, di 38 anni, abitante a Terranova Bracciolini, che fabbricava « capolavori » di pittura a 8 mila lire l'uno e che aveva, con la sua abilità, provocato indirettamente l'avvio di un fiorente commercio di quadri falsi attribuiti a Rosai, Morandi, De Chirico, Omiccioli, è stato denunciato per falso continuato. Con lui, sono stati pure denunciati Icilio Volta, soprannominato « ii galoppino», di 23 anni, senza fissa dimora, per truffa aggravata continuata; Eugenio Pagani, dì 60 anni, abitante a Firenze in viale Francesco De Sanctis 44, per truffa continuata e concorso in falso; Giuseppe Giacomi, di 35 anni, abitante a Firenze nello sdrucciolo del Pitti n. 4, per truffa continuata; Giotto Bartolini, dì 54 anni, abitante a Prato in via Zarini 44, per truffa continuata e per avere aperto una galleria d'arte in Prato senza essere in possesso della prescritta licenza. Da tempo la questura era a conoscenza dell'esistenza di un notevole traffico di quadri falsi. Fu messa sull'avviso dalla vedova di Ottone Rosai, la signora Francesca Fei, abitante a Firenze, la quale era stata informata da un allievo del defunto marito, il pittore Dino Caponi, che presso di lui si era' recato un giovane con un quadro a firma di Rosai che egli aveva subito riconosciuto per falso. Lo sconosciuto avrebbe dovuto tornare dal Caponi, ma non si fece invece più vivo. In seguito alla segnalazione ricevuta, il questore incaricava la Squadra Mobile delle indagini, e fu così potuto rintracciare un giovane, Icilio Volta, il quale cercava un cliente che intendesse acquistare un « Rosai » rappresentante uno scorcio di via San Leonardo, quadro naturalmente falso. Icilio Volta, messo alle strette, disse di avere acquistato il dipinto da un individuo che egli non conosceva, a Livorno. Le indagini che seguirono, portarono però gli inquirenti su tutt'altra strada. LI condussero infatti a Terranova Bracciolini, dove abitava il falsificatore del quadri, cioè il Tullio Tortoli Bartoli, grazie alla cui abilità altri individui si arricchivano. Il Tortoli Bartoli non è un pittore professionista. Un tempo frequentava all'università la facoltà di medicina. Non si iLiiiiiiiiiiiiiiiiiiLiiiiMiiriiiiMMiiiiiiiuiiiiiiiiiiiit sarebbe messo a copiare i quadri degli altri se per motivi di carattere finanziario non fosse stato costretto a troncare gli studi. In seguito si era sposato ed attualmente ha tre figli. Aveva l'hobby della pittura e qualcuno si accorse che aveva anche una formidabile capacità di imitare lo stile di pittori famosi, soprattutto quello di Rosai. Incominciò così a dipingere e a firmare tele di Rosai, che a lui venivano pagate 8 mila lire e che poi venivano rivendute a privati e a gallerie per 200 mila lire circa. Il Tortoli Bartoli aveva falsificato anche altri pittori: Morandi, Guidi, Puccini, Omiccioli. Per quattro quadri, uno di Morandi, uno di Guidi e due di Rosai, aveva incassato 40 mila lire. Il solo Rosai, però, era stato poi messo in vendita in una galleria pratese per il prezzo di 2 milioni. Per quanto riguarda i quadri di Giovanni Omiccioli, il Tortoli Bartoli si sarebbe limitato, secondo l'accusa, a imitarne la firma. Infatti, tutti i quadri di Omiccioli venduti a Firenze, una decina, erano stati dipinti dal pittore romano Succi e portavano la sua firma. Il Succi li aveva venduti ad una galleria. In seguito, il fiorentino Eugenio Pagani li avrebbe acquistati per un prezzo irrisorio e li avrebbe portati a Terranova Bracciolini, dove la firma del pittore sarebbe stata cambiata dal Tortoli Bartoli. Quest' ultimo, però, nega recisamente l'addebito. Ha ammesso, invece, di avere dipinto un centinaio di quadri falsi. Il Pagani non si sarebbe limitato allo smercio dei falsi Omiccioli; avrebbe rivenduto anche la produzione del Tortoli Bartoli. Allo smercio spicciolo era addetto Icilio Volta, il quale, un giorno, per tranquillizzare un noto professionista che aveva avuto qualche dubbio sull'autenticità di un quadro acquistato, scrisse dietro la cornice: «Questo quadro lo ebbe in dono mio nonno personalmc-nte da Rosai. Firmato Luigi Giorgi». Il Tortoli Bartoli forniva quadri anche a Giuseppe Giacomi e a Giotto Bartolini. Quest'ultimo aveva aperto una galleria a Prato e aveva messo in mostra un falso Morandi (quello pagato 40 mila lire insieme con altri tre quadri) al prezzo di 2 milioni di lire. Le indagini della Squadra Mobile continuano. Il dott. Anania ha interrogato moltissimi privati residenti a Roma, Milano e Venezia in possesso di quadri che sgpiduasffilfiaWCnAudmtiiiMiiititiMii iiiitiimiiitiiitiiimiiiiii [i!ii si ritiene siano falsi. Le indagini potranno portare a sviluppi ben più clamorosi. Sembra infatti che in margine alla produzione di tele false ci fosse una organizzazione attraverso alla quale per la modica spesa di 40 mila lire era possibile far autenticare un quadro falso. g, Ci