Si apre il Salone dell'auto a Ginevra importante mercato per l'esportazione
Si apre il Salone dell'auto a Ginevra importante mercato per l'esportazione Si apre il Salone dell'auto a Ginevra importante mercato per l'esportazione Gli espositori sono 996; presenti 10 Paesi - Crescente successo in Svizzera della 1800 - La Fiat espone tutta la gamma delle sue vetture Gli stands Lancia, Alfa Romeo, Autobianchi, Ferrari, Maserati e AbarUi - Poche le novità costruttive -1 carrozzieri torinesi - 4 marche russe j (Dal nostro inviato speciale) Ginevra, 9 marzo. Domani si inaugura a Ginevra il XXX Salone dell'automobile. E', per la Svizzera? un avvenimento importante, così come lo è per l'intera industria automobilistica mondiale, che in questo ricco paese a- mercato libero (uno dei pochissimi al mondo, nel quale le case costruttrici concorrono a parità di condizioni) trova per i suoi prodotti uno sbocco dei più interessanti. Soltanto nel 1959, la Confederazione Elvetica (che non possiede una industria automobilistica, eccetto qualche modesta fabbrica di veicoli industriali e gli stabilimenti di montaggio della General Motors a Bienne) ha importato 75.750 autoveicoli, per un valore di oltre sessantotto miliardi di lire. E la circolazione è superiore ai 5S0 mila automezzi. Questo significa che in Svizzera quasi un abitante-su dieci possiede un veicolo a quattro ruote: la densità risulta quindi tra le più elevate dell'Europa Occidentale, ma — affermano gli esperti — è in grado di migliorare senza sforzo, che il mercato non presen1111111111111111111111111111 • 11111111131111 : ri i ! 1111111111 u ta affatto sintomi di saturazione. Tutto questo spiega l'interesse delle fabbriche di auto per la Svizzera, e l'elevato tono competitivo che ne caratterizza la lotta. E' anzi possibile considerare la concorrenza su questo mercato come l'indice esatto, la pietra di paragone delle posizioni raggiunte dalle case costruttrici sul livello produttivo e su quello commerciale-organizzativo. Nella graduatoria dei paesi esportatori di auto in Svizzera, al primo posto troviamo lo Germania, al secondo la Francia, al terzo l'Italia; poi la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. La partecipazione percentuale delle immatricolazioni tra le diverse marche per il 1959 trova in testa la Volkswagen, seguita dalla Opel, dalla Ford (complessivamente con le sue fabbriche tedesca, inglese ed americana), dalla Fiat, dalla Renault ecc. Sensibile V incremento di vendite di vetture Fiat: oltre 1600 unità in più del '58 nel '59. Tale favorevole risultato è dovuto non soltanto alla comparsa della 1800 (le cui immatricolazioni sono per altro diventate consistenti soltanto nel secondo semestre, cioè quando il ritmo produttivo del nuovo modello ha raggiunto livelli tali da fare fronte alla crescente richiesta) ma anche al buon andamento delle prenotazioni per la « 500 », la € 600 », e soprattutto per la « 1200 » e Za. « 1100 lusso », una vettura la cui affermazione si va sempre più consolidando nel tempo. L'in tera gamma Fiat sarà esposta da domani nel Salone. In Svizzera, si diceva, le automobili di tutto il mondo sono in concorrenza a parità di condizioni (dogana, trasporto, ecc.). Soltanto qui si ha dunque la possibilità di un li bero confronto. Il mercato locale non beneficia però unicamente di questa situazione pnuitei/tata. / cambiame?tti strutturali dell'economia euro pea in atto con l'avvio del Mec hanno già oggi riflessi avvertibili nella politica produttiva ed economica delle fabbriche di automobili. E se ne avvantaggia la clientela interna nell'area del Mercato comune non meno di quella dei paesi ad economia liberalizzata, come appunto è la Svizzera. Ma adesso, com'è noto, all'infuori del Mec, si è costituita un'altra zona di libero scambio: l'Efta (European Free Trade Association) che dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio prossimo, non appena il trattato sarà ratificato dai Parlamenti dei sette paesi contraenti: Inghilterra, Svezia, Norvegia, Danimarca, Svizze¬ ra, Portogallo e Austria. Nel settore automobilistico, sarà soprattutto l'Inghilterra a trarne profitto. Ed è auspicabile il Mec e l'Efta non creino in Europa una separazione economica che, in ultima analisi, sarebbe contraria allo spirito dell'uno e dell'altro istituto. Non sembrando, a ventiquattro ore dall'apertura ufficiale del Salone, che debbano esserci importanti novità costruttive, su questi elementi di puro carattere economico si concentra l'interesse della rassegna ginevrina La quale si presenta quest'anno ancora ampliata rispetto al passato, raggiungendo una superficie di quasi 38 mila metri quadri, undicimila dei quali riservati alle auto da turismo. Record anche nel numero degli espositori, saliti a 996 di dieci nazioni (il Salone comprende anche una sezione nautica e una riservata alle motociclette e biciclette). Le case costruttrici di autovetture sono 78 e precisamente: 2-4 inglesi, 19 americane, Ut tedesche, 8 francesi, 7 italiane (Abarth, Alfa Romeo, Autobianchi, Ferrari, Fiat, Lancia e Maserati;, \ russe, 1 svedese, 1 olandese. La Fiat inoltre è presente nel settore autoveicoli industriali. L'Italia ha infine il maggior numero di carrozzieri: Bertone, Cisitalia, Pininfarina, Ghia, Vignale, Viotti e Zagato. Come si è accennato, le novità costruttive sono piuttosto scarse e per lo più riferite a versioni di modelli già noti. Cosi è della « Bianchina » in edizione abbellita (una deliziosa « due posti » impreziosita da eleganti motivi estetici), della nuoua Lancia Flaminia « convertibile », dalla bellissima, slanciata linea dovuta alla carrozzeria Touring; della velocissima Alfa Romeo Giulietta-sprint da competizione con carrozzeria Zagato, dell'inglese Triumph « Herald » nel tipo trasformabile. Del tutto inedita, invece, la Gordon, nuova marca inglese che presenta una vettura da gran turismo, con motore americano, telaio inglese e carrozzeria italiana (Bertone). Molta curiosità desteranno le vetture sovietiche Zil, Volga, Tschaika e Moskvitsch, nonché veicoli industriali, pure di provenienza sovietica, che per la prima volta appaiono in una esposizione occidentale. Ma nessuna < bomba », quest'anno Neppure, a quanto sembra, sull'argomento prezzi. La giornata di vigilia della inaugurazione è stata animata, come di consueto, da una serie di conferenze-stampa e ricevimenti. In mattinata è stata la volta della Volkswagen (che ritorna al Salone di Ginevra dopo due anni di as¬ senza) il cui direttore generale prof. Nordhoff, lungi dal fare quelle dichiarazioni esplosive che qualcuno attendeva, si è limitato a compiere un giro d'orizzonte della situazione dell'industria automobilistica mondiale, a citare minuziose cifre sulla produzione e l'esportazione delle vetture Volkswagen, a confermare che l'attuale modello sarà prodotto senza sostanziali modifiche per molto tempo ancora; ed annunciare, infine, che esiste all'esame del Parlaménto di Bonn un progetto di legge per trasformare la Volkswagenwerk in società per azioni. Nel pomeriggio, dopo il vermut alla Pirelli (nel cui stand domina il nuovo pneumatico a battistrada separato «B S S*) visita alla Fiat-Suisse, la grandiosa, razionalissima filiale elvetica della Casa torinese. Sono intervenuti l'ambasciatore d'Italia Corrado Baldoni e l'ambasciatore Toffolo, capo della delegazione italiana all'Onu, ricevuti dal direttore dott. Luigi Berruti, dal dottor Gino Pestelli, direttore della stampa e propaganda, e da altri dirigenti Fiat. Era anche presente il dott. Biscaretti, presidente dell'Anfia. Ferruccio Bernabò
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