Un medico lece andare in casa di cura hnquiiina che litigava con sua moglie
Un medico lece andare in casa di cura hnquiiina che litigava con sua moglie Un medico lece andare in casa di cura hnquiiina che litigava con sua moglie La signora vi rimase pochi giorni - Il professore è stato condannato col condono Roma, 8 marzo. Le possibilità di buon accordo tra i condomini sono rare. Inevitabilmente gli screzi esistono sempre e qualche volta esplodono In autentici e violenti conflitti come è il caso di due noti professionisti romani che hanno finito il loro litigio in tribunale. Da un lato il noto chirurgo prof. Nicola Berloco e dall'altro l'avvocato Montanaro. Entrambi alloggiati in una palazzina in via Jenner. Nel settembre del 1958 la signora Graziella Montanaro fece le sue rimostranze alla moglie del prof. Berloco poiché nel corso di taluni lavori in casa del chirurgo una pioggia di calcinacci sarebbe caduta nella casa dell'avvocato La controversia diede origine ad una serie di ripicchi che raggiunse il momento delicato o e e i n i n a o a i e e o quando dalla terrazza dellostabile un certo quantitativo di acido muriatico piovve nella casa del prof. Berloco. Ci fu una denuncia La polizia svolse un'inchiesta e si ritenne di poter assicurare che in coincidenza con la pericolosa pioggia di acido la signora Montanaro e la sua donna di servizio sarebbero state viste sul terrazzo. Fu allora che il professor Berloco — egli si difese sempre affermando di esservi stato indotto da un sottufficiale di polizia — stese un certificato per il quale la signora Graziella Montanaro fini nientemeno che alla clinica neuropsichiatrica. La sua permanenza nella cllnica fu breve, ma la questione ebbe serie complicazioni per il professor Nicola Berloco il quale si trovò sotto il peso di una .denuncia che si articolava su ben quattro reati: sequestro di persona, calunnia, ingiurie e falso. Oggi davanti al tribunale (presidente dott. Napolitano, p. m. dott. Corrias) il professor Berloco è comparso in au la difeso dagli avvedati Franco Mariani e Tullio Mango, fronteggiato da un'agguerrita parte civile, la signora Graziella Montanaro, assistita dagli avvocati Giuseppe Berlingerl e Vincenzo Summa. Il processo comunque si è concluso in una maniera non proprio preoccupante per il chirurgo che è stato condan nato a 8 mesi per il seque- stro di persona, beneficiandodel condono; i reati di ingiuria e di falso sono stati estinti dall'amnistia e per la calunnia è stato assolto perché U fatto non costituisce reato.
Luoghi citati: Roma
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