Tre giovani muoiano nell'auto rubata travolti dal irono ad un passaggio a livello

Tre giovani muoiano nell'auto rubata travolti dal irono ad un passaggio a livello ieri mattina in una sona deserta sulla linea Milano-Bologna Tre giovani muoiano nell'auto rubata travolti dal irono ad un passaggio a livello Si erano impadroniti a Lodi della «1100» di un ragioniere appena tornato dal viaggio di nozze - Fuggendo trovarono le sbarre del passaggio abbassate - Uno o due compiici che le avevano sollevate sono scomparsi abbandonando le salme dei loro amici (Dal nostro corrispondente) Lodi, 8 marzo. Tre ladri hanno paaato con la vita il furto di un'automobile. Xentre cercavano di darsi alla fuga attraversando un passaggio a livello della strada ferrata Milano - Bologna, dopo averne fonato le. sbarre, sono rimasti travolti dal direttissimo Roma-Milano che sopraggiungeva a circa cento chilometri l'ora. La vettura, colpita in pieno, è stata stroncata a metà: l'avantreno col motore scaraventato a circa £50 metri di distanza, la carrozzeria, completamente frantumata, disseminata per un tratto di quattrocento metri. Lungo la massicciata erano tre cadaveri completamente sfigurati. Il primo, con, la testa spaccata in due, Ivone Catter, un giovane di ts anni, nativo di Merano ma residente a Bergamo in via Celandina £19; il secondo', col torace sfondato, Rinaldo Bernazzoni, nativo di Marano Vicentino, ma residente a Bergamo; il terzo, orribilmente maciullato, non è ancora stato identificato. Addosso gli sono stati trovati quattro portafogli vuoti, ma nessun documento. Attraverso le indagini compiute dal brigadiere Di Giovanni, comandante il nucleo della polizia ferroviaria, dal commissario capo di P. S. dottor Gambardella, dal comando della polizia stradale e dirette tutte dal sostituto procuratore della Repubblica dottor Fogola, si è potuto ricostrui- re la tragedia. Stamane verso le 4,35 un'autovettura tipo 1100, con a bordo quattro o cinque persone, si arrestava in viale Vignati, la circonvallazione di Lodi. In quella zona solitamente parcheggiano sulla strada numerose autovetture ed in queste ultime settimane si erano lamentati diversi furti. Il gruppetto si avvicinò a una 1100 lasciata incustodita dal rag. Vincenzo Salvalaglio, ritornato a Lodi verso le 0,30, di ritorno dal viaggio di nozze. Dopo pochi istanti la portiera della vettura era forzata e su di essa prendevano posto tre persone; l'altra, o le altre due, risalivano sulla macchina con la quale erano giunte a Lodi, e a tutta velocità percorrevano una parte della via Emilia, imboccando viale delle Rimembranze. Evidentemente cercavano di portarsi fuori della città attraverso strade secondarie e la strettoia che si diparte dal viale verso la cascina Zaffarona faceva per loro. Giunti in questa zona, si trovavano la strada sbarrata dal passaggio a livello della Bassiano. In quell'attimo stava transitando un treno merci diretto a Piacenza. Dopo qualche minuto di attesa, visto che le sbarre tarda vano ad alzarsi, uno degli occupanti della prima vettura scendeva; con un colpo alzava le sbarre quel tanto sufficiente a far transitare una macchina; di corsa quindi si portava dall'altra parte e alzava la seconda barriera, quindi ritornava indietro per lasciare passare la seconda macchina, quella rubata. Quando la vettura, con i suoi tre occupanti, era giunta a due metri dalla seconda sbarra che stava per essere alzata, piombava il direttissimo Roma-Milano. I macchinisti cercarono di frenare, ma ormai non v'era più nulla da fare. La macchina si incastrava contro i respingenti del. loco motore che la sventravano, quindi veniva proiettata in avanti a pezzi. Il convoglio riusciva a fermarsi un centi naio di metri più avanti, fra lo spavento dei viaggiatori. Il macchinista Bruno Gl'andini, di 40 anni, e l'aiuto macchinista Giovanni Sanse, di 57 anni, scendevano dal locomotore per rendersi conto di quanto era successo, c Quello spettacolo — ha detto il macchini- ,sfa ~ ™f «marra .mpresso per tutta la vita>. Accertatosi che sotto le ruote non vi fossero salme, il capotreno ordinava di riprendere lentamente la marcia sino alta stagione ferroviaria di Lodi, dove rac- contava l'accaduto. li capostazione di servizio, Germano Degli Esposti, si portava immediatamente sullamassicciata, con il personale della stazione ed i militi della polizia ferroviaria, per portare soccorso ad eventuali feriti. Ma lungo la strada venivano rinvenute tre salme: la prima contro un pilone delia rete aerea, la seconda nel vialetto che costeggia il binario, la terza in una buca. Il sostituto procuratore della Repubblica ha poi proceduto alla identificazione dei corpi straziati. Il terzo stasera è ancora senza nome. Nella camera mortuaria del Cimitero maggiore, dove le salme sono state trasportate, non si è presentato alcun parente delle vittime. Successivamente la autorità inquirente si è portata al posto di blocco n. 8 per esaminare i congegni di manovra delle sbarre. Il passaggio a livello della Bassiano, infatti, viene manovrato a S00 metri dalla stazione ferroviaria. Tut-to è stato trovato regolare. DaZJ'oroIogio di controllo è stato possibile accertare che le sbarre erano state abbassate alle 4,48, otto minuti prima del passaggio del treno merci proveniente da Milano e diret to a Piacenza, e che non era- no state alzate successivamen -. te in quanto alle 4,56 doveva 'transitare il direttissimo Ro- ma-Milano. Il direttissimo sta mane è transitato con qualche minuto di ritardo, alle 5,01. In quell'istante è accaduto l'incidente. I macchinisti in lontananza avevano scorto una macchina attraversare i binari e rallentarono leggermente l'andatu ra, anche in previsione della fermata a Lodi e per precau zione diedero due colpi di fischio all'altezza del passaggio a ZiveUo, ma la macchina coi tre ladri si parò loro dinanzi improvvisamente. Le indagini ora sono dirette all'identificazione dell'altro o degli altri due malviventi che si sono dati alla fuga dopo avere assistito alla tragica fine dei loro complici. Numerosi fonogrammi sono stati inviati a tutti i comandi della Lombardia. Inoltre il medico legale che ha proceduto alla peri 1 zia delle salme, ha prelevato I<* 1ueUa ancora non identifl- cata le impronte digitali, inviate immediatamente allo schedario della polizia scientifica di Roma. g. p. C. Due vittime della sciagura: Ivone Oatter (a sinistra), di 25 anni, e Rinaldo Bernazzoni, di 32 (Telefoto) 11 11111111s 1111111 ■ 111111111111111111111111ei■111 i111111111111i 11111111111 i i111111g 111i ri 1111■ 1111 r l i : 1111111e ( 11 (i II passaggio a livello, alla periferia di Lodi, dove l'auto rubata è stata travolta e stritolata dal treno (Tel.) i i

Persone citate: Fogola, Gambardella, Germano Degli Esposti, Giovanni Sanse, Ivone Catter, Ivone Oatter, Vincenzo Salvalaglio