La Volkspartei respinge le offerte di un compromesso con la d. c.

La Volkspartei respinge le offerte di un compromesso con la d. c. Si apre la crisi nel governo alto-atesino La Volkspartei respinge le offerte di un compromesso con la d. c. Il discorso all'Assemblea regionale del dott. Brugger, capo gruppo della minoranza tedesca I liberali ed i missini hanno già ritirato il loro appoggio - Si profila l'eventualità di uno scioglimento anticipato del Consiglio regionale, con la nomina d'un commissario governativo (Dal nostro corrispondente) Bolzano, 8 marzo. Il precario equilibrio su cui si reggeva la giunta regionale del Trentino - Alto Adige è forse definitivamente spezzato. La. de, che con l'appoggio esterno dell'unico consigliere liberale e dei due rappresentanti missini, ha potuto disporre per alcuni mesi di 24 voti contro altrettanti del gruppo dell' opposizione, nei giorni scorsi, com'è noto, ha avanzato concrete proposte di collaborazione alla « Volkspartei >: questo atteggiamento, mentre ha determinato il ritiro dei due partiti di destra, non ha, però, dato luogo ad apprezza-1 bili dimostrazioni di resipiscenza da parte del partito sudtirolese, che ha respinto recisamente la mano che gli era stata tesa. H capo-gruppo della < Volkspartei », dott Peter Brugger, durante l'odierna riunione dell'Assemblea legislativa regionale, ha, infatti, risposto in modo chiaramente negativo alle proposte della de, dichiarando che le stesse non possono costituire alcuna premessa perché il suo partito venga posto nella condizione di rivedere il proprio atteggiamento e non costituiscono neppure la base per trovare una transitoria soluzione di compromesso fino alle elezioni regionali del prossimo autunno. Il nein del dott Brugger è stato esplicito, per cui la giunta regionale si trova ora praticamente in minoranza, tenuto conto che l'appoggio di ricambio offerto dal gruppo socialista, in sostituzione di quello delle destre, ha un prezzo che la de considera troppo alto, richiedendosi l'attuazione di un programma nuovo affidato a uomini nuovi. Se all'ultimo momento non si verificherà qualche fatto imprevisto, si profila quindi l'eventualità di uno scioglimento anticipato del Consiglio regionale con la conseguente nomina di un commissario governativo. La possibilità di una crisi a breve scandenza viene considerata, assai probabile in diversi settori politici, compresi taluni ambienti della stessa de e della « Volkspartei ». Il presidente del partito sud-tirolese, dott. Magnago, dopo il discorso del capogruppo del suo partito, ad alcuni giornalisti che gli chiedevano di esprimere un parere personale, ha dato per scontata la crisi, ricordando che l'atteggiamento del suo gruppo non era tale da lasciar dubbi in- proposito: «Ci batteremo sempre e soltanto per la autonomia provinciale — ha dichiarato — e non faremo nulla che possa pregiudicare questa nostra richiesta ». Malgrado la. rigidezza di queste posizioni, la possibilità dì poter aprire un dialogo su basi più distensive con 1 sud-tirolesi non è considerata, però, completamente esclusa. I moderati della « Volkspartei », che in questi giorni hanno combattuto una dura battaglia all'interno del partito per non determinare una rottura completa con la de, giudicano che il discorso di Brugger, malgrado tutto, lasci « porte aperte » e non escludono che alcuni consiglieri sud-tirolesi possano astenersi dalle votazioni, quando si renderà necessario, per impedire una caduta della Giunta regionale. Autorevoli esponenti democristiani, d'altra parte, ritengono che il discorso sia per certi aspetti ispirato da ragioni dì possibilismo e, malgrado tutto, non considerano la situazione da un punto di vista completamente pessimistico. Ciò che ha detto il capo gruppo della < Volkspartei » non lascia, in verità, molti dubbi per quanto riguarda la richiesta fondamentale di au tonomia provinciale e di < spazio vitale » per il gruppo etnico tedesco: riecheggiando quanto ha dichiarato oggi a Bonn il ministro degli Esteri austriaco, Kreisky, nel corso di una conferenza-stampa, egli ha affermato che il suo partito non intende rinunciare in alcun modo alla rivendicazione dell'autonomia provinciale ed ha sostenuto che per i sud-tirolesi l'autonomia significa « potersi governare da sé » e non invece « essere governati da altri », e che essi ritengono di aver contribuito con la loro «moderata richiesta » all'integrazione europea, senza domandare con ciò la modifica dei confini dello Stato. Il dott. Brugger ha dichiarato inoltre che la « sommersione etnica > continuerebbe in Alto Adige e che ai sudtirolesi non basta avere otte nuto il diritto all'uso della lingua madre, del resto parzialmente ancora sulla carta, poiché manca ancora l'essenziale, cioè il rispetto e la salvaguardia dello < spazio residenziale per il gruppo etnico sud-tirolese », che costituisce una indispensabile premessa per assicurare un sano sviluppo economico-sociale della popolazione di lingua tedesca e garantire la sua « naturale evoluzione ». Il dott. Brugger ha anche dichiarato che da parte della « Volkspartei » non esiste alcuna volontà di bloccare lo sviluppo naturale degli italiani dell'Alto Adige ed ha fatto proposte talora di apparenza distensiva, dimostrandosi disposto a considerare la possibilità di una applicazione delle deleghe statali nella provincia in base all'art. 13 dello statuto di autonomia, se le deleghe stesse comprenderanno, ad esempio, l'attribuzione alla provincia delle funzioni statali in materia di uffici del lavoro e di ispettorati del lavoro. L'oratore ha giudicato anche positivamente alcune delle proposte che la de aveva avanzato, ma Pila fine non ha evitato di giudicarle « deludenti e generiche » e prive di fondamentale valore, anche perché esse non sarebbero avallate, secondo 11 suo parere, dagli organi centrali della de e dal governo tuttora mancante. Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi martedì prossimo. e. p.

Persone citate: Brugger, Kreisky, Magnago, Peter Brugger

Luoghi citati: Alto Adige, Bolzano, Bonn, Trentino