Si scoprono le civiltà sepolte con le fotografie dall'aereo

Si scoprono le civiltà sepolte con le fotografie dall'aereo Inaugurato a Guidonia un corso per archeologi Si scoprono le civiltà sepolte con le fotografie dall'aereo Il nuovo metodo sfrutta particolari diversità della vegetazione registrate dalle lastre che vengono impressionate dall'alto • Preziosa collaborazione dell'aeronautica militare con il ministero della Pubblica Istruzione (Nostro servizio particolare) Roma, 4 marzo. Si è inaugurato, presso la direzione della Scuola aerea di Guidonla, un corso di specializzazione per archeologi che ha lo scopo di preparare gli studiosi all'interpretazione delle aerofotografie. Una ventina di archeologi si apprestano ad apprendere da ufficiali superiori dell'aviazione e dai professori Lugli, Castagnoli e Adamesteanu, direttore dell'aerofototeca del ministero della Pubblica Istruzione, un nuovo metodo di ricerca archeologica. In questi ultimi anni, infatti, una nuova possibilità di ricerca archeologica è stata suggerita dagli studi condotti dall'aviazione militare per il rilevamento fotografico. Osservando le fotografie riprese dall'alto, gli archeologi scoprirono che certe irregolarità della vegetazione, in particolare una maggiore o minore intensità e colorazione, seguivano una ben determinata linea che non poteva certo avere cause occasionali. Approfonditi gli studi si potè stabilire che queste diversità di vegetazione potevano essere collegate alla presenza di resti archeologici. Le ricerche suggerite dalle aerofoto dimostrarono, specie con la scoperta della città di Spina e con la rilevazione della sua pianta, la validità del metodo. In un paese come l'Italia, questa nuova tecnica di ricerca archeologica, che veniva a sostituirsi agli ormai sorpas¬ sati sistemi di scavi, affidati spesso all'intuito e alla fortuna del ricercatore, fa ben sperare per il futuro. Tanto è vero che è stata creata a Roma, presso la direzione generale delle antichità e belle arti del ministero della Pubblica Istruzione, la aerofototeca il cui direttore, prof. Dinu Adamesteanu, in questi ultimi anni ha svolto proficuamente la sua attività, con ottimi risultati, in Sicilia, in Romania e nell'Afganistan. Particolarmente rilevante la sua opera nell'Afganistan dove è riuscito a portare alla luce necropoli e vestigia di antiche civiltà scomparse. Il prof. Lugli direttore dell'Istituto di topografia antica dell'Università di Roma aveva studiato il tracciato della Via Appia per mezzo delle foto aeree Un dal 1939, ma per la mancanza di mezzi a disposizione i risultati erano rimasti limitati. Di recente invece v'è stato un accordo tra il ministero della Pubblica Istruzione e lo stato maggiore dell'Aeronautica militare che ha portato ad una collaborazione veramente efficace ed atta a realizzare su vasta scala le aspirazioni degli studiosi italiani. L'Aeronautica ha messo a disposizione i propri tecnici, gli aerei e tutti gli strumenti necessari alle riprese dall'alto I risultati sono stati in questi ultimi tempi migliorati dagli operatori che attraverso l'uso di speciali Altri e obiettivi sono riusciti ad ottenere loto- grafie particolarmente interpretative. Presso la scuola aerea di Guidonla gli archeologi dipendenti da diverse soprintendenze, tutti funzionari che hanno almeno un decennio di esperienza di scavi, hanno iniziato il corso di fotointerpretazione in maniera di essere in grado di portare il nuovo metodo nelle ricerche delle zone archeologiche di loro competenza. Questi archeologi sono stati scelti dal ministero della Pubblica Istruzione con determinati criteri. Una volta acquisita la tecnica dell'interpretazione sarà messo a loro disposizione il materiale fotografico dell'aerofototeca, materiale fornito dall'aviazione militare. Con 11 nuovo metodo sono state già studiate le zone archeologiche di Selinunte, Gela, Agrigento, Cerveterl e Metaponto e sulle indicazioni delle aerofoto sono stati eseguiti alcuni scavi con notevole successo ed altri scavi sono stati avviati. £ £

Persone citate: Adamesteanu, Castagnoli, Dinu Adamesteanu, Lugli, Spina

Luoghi citati: Afganistan, Agrigento, Italia, Roma, Romania, Sicilia