Una studentessa in abito da sera si uccide lanciandosi dal 4° piano

Una studentessa in abito da sera si uccide lanciandosi dal 4° piano Fulminea, inspiegabile tragedia a Milano Una studentessa in abito da sera si uccide lanciandosi dal 4° piano Frequentava l'Università Bocconi ■ Era uscita per una festa: è tornata sui suoi passi e si è tolta la vita - Da dodici anni il padre è in manicomio (Dal nostro corrispondente) Milano, 3 marzo. Una fulminea, inspiegabile tragedia è avvenuta questa'sera in un moderno edificio di via Tamburini. Una giovane studentessa, uscita in abito da sera per recarsi ad una festa da ballo in casa di amici, è improvvisamente tornata sui suoi passi; salita all'ultimo piano dello stabile, si è lanciata nel vuoto da un terrazzino che dà sul pianerottolo. La sventurata è morta sull'autolettiga dei vigili del fuoco che la stava trasportando all'ospedale Fatebenefratelli. Protagonista dell'impressionante episodio, avvenuto poco dopo l'ora di cena, verso le 20,40, è stata la ventunenne Claudia Ripamonti, abitante in via Tamburini 6. Essa viveva con la madre, signora Camilla Carbonera, e con gli zìi, coniugi Castiglioni. Da dodici anni il padre, Roberto Ripamonti è ricoverato in una clinica psichiatrica. La ragazza frequentava i corsi di lingue all'università Bocconi: riusciva bene negli studi, era allegra e amava la compagnia. 1 colleghi universitari l'apprezzavano per le sue qualità, la sua presenza era desiderata alle feste tra ami¬ ci: briosa e vivace essa ne era sempre l'animatrice. Nulla, questa sera, nel confortevole appartamento al secondo piano di via Tamburini, poteva far presagire la tragedia. Claudia era stata invitata ad un ricevimento: aveva deciso di parteciparvi e lo aveva detto in casa. Ne era sorto un breve contrasto, subito appianato, che pareva senza conseguenze: i parenti, infatti, le avevano proposto di andare in loro compagnia da altre persone. Tutto, ben presto, si era risolto. Claudia si era ritirata nella sua stanza, e poco dopo era ricomparsa vestita d'un elegante abito da sera, pronta per uscire. Aveva salutato tutti allegramente: i parenti la sentirono ancora correre giù per le scale. Pochi minuti dopo, dal lato del cortile udirono un urlo spaventoso ed un tonfo. Accorsi al balcone, con raccapriccio e sgomento, scorsero sul selciato il corpo sfracellato della ragazza. In pochi istanti giungeva l'autolettiga dei vigili che caricava la sventurata e partiva a tutta velocità verso l'ospedale: durante il tragitto, Claudia cessava di vivere. Impiegabile appare il tremendo sui¬ cidio. E' stata iniziata un'inchiesta: la portinaia dello stabile ha detto di aver visto uscire la ragazza dal portone e, poco dopo, d'averla scorta rientrare e salire sull'ascensore. Questo è stato trovato fermo al quarto piano: una porticina che dal pianerottolo dava su un terrazzo verso il cortile era aperta. Di là, Claudia si era buttata nel vuoto. C. m. «♦-

Persone citate: Camilla Carbonera, Castiglioni, Claudia Ripamonti, Roberto Ripamonti

Luoghi citati: Milano