Chiesto il rinvio a giudizio per gli uccisori di un sacerdote

Chiesto il rinvio a giudizio per gli uccisori di un sacerdote Chiesto il rinvio a giudizio per gli uccisori di un sacerdote La vittima era parroco a Cevoli di Leri presso Pisa - Assassinato di notte nella canonica nel 1951 - Quattro giovani vennero arrestati due anni fa - Secondo il P. M. si tratta di delitto politico - Avrebbero soppresso il prete perché faceva propaganda anticomunista dal pulpito Firenze, 29 febbraio. Alla cancelleria della Corte d'Appello di Firenze è stata depositata stamattina la requisitoria scritta dal dottor Giovanni Bigazzi, sostituto procuratore generale, al quale è affidata la prima parte dell'inchiesta giudiziaria sulla morte del parroco di Cevoli di Lari, in provincia di Pisa, dottor Ugo Bardotti, ucciso nella notte del 5 febbraio 1951 nella canonica di San Pietro e Paolo. La richiesta dì rinvio a giudizio formulata nella requisitoria del dott. Bigazzi è basata sulli convinzione di colpevolezza delle quattro persone arrestate al momento in cui, nell'aprile del '58, le indagini per il delitto vennero riprese: il trentenne Piero Gasperini, il il ventinovenne Mario Chiarugi, il ventottenne Loris Tancheroni e il trentenne Ilario Fontanella tutti abitanti a Ponsacco. L'accusa è di concorso in omicidio premeditato aggravato da violazione di domicilio, di omessa denuncia di armi da guerra e di porto abusivo di armi. Nei cofronti dei primi tre imputati è caduta la imputazione di tentata rapina. Il delitto avvenne la domenica del 5 febbraio '51 a tar- da sera, circa le 22. Alla casa jdel parroco, che già si era co- ' ricato, si presentarono tre individui che suonarono con violenza il campanello. Una zia di don Bardotti, Maria, si recò ad aprire: i tre individui, che erano mascherati, entrarono all'interno della canonica. La congiunta, spaventatissima, si mise ad urlare. Don Bardotti si alzò da letto in camìcia da notte e si affacciò per vedere cosa s-tesse accadendo. Non appena i tre malviventi lo scorsero, gli spararono contro tre colpi, uccidendolo, quindi fuggirono Alla fine del 1958 i carabinieri arrestarono il Gasperini. Da lui si risalì al Chiarugi e ai Tangheroni, autori materiali del delitto, e successivamente al Fontanelli I quattro vennero denuncia¬ ti dai carabinìerÌ"perTonco"rsoin omicidio premeditato a scopo dì rapina e reati minori, mentre al Fontanelli fu contestata anche l'aggravante di avere fornito le armi. Durante l'istruttoria i primi tre confes sarono, sostenendo la tesi della rapina. Ma questa tesi è sta- ta ora modificata nel capo di imputazione, in quanto gli imputati hanno fra l'altro ammesso che la spedizione nella canonica fu determinata esclusivamente dall'intenzione di indurre don Bardotti, sotto la minaccia delle armi, a non attaccare il partito comunista nelle sue prediche e a desistere dal proposito dì acquistare lo stabile dove avevano sede la casa del popolo e la sezione del p. c. di Cevoli per sistemarvi un asilo. Nella sua requisitoria il dottor Megazzi rileva, fra l'altro, che i quattro arrestati hanno affermato dì avere agito di propria iniziativa, mentre risulterebbe invece che il Fontanelli avesse fatto da mediatore fra i mandanti, rimasti sconosciuti, e gli esecutori materiali del delitto.

Luoghi citati: Firenze, Lari, Pisa, Ponsacco