Monito del Pontefice per la decadenza dei costumi di Filippo Pucci

Monito del Pontefice per la decadenza dei costumi Discorso ispirato dal film "La dolce vita,,? Monito del Pontefice per la decadenza dei costumi Giovanni XXIII ha parlato della propria amarezza per le "espressioni deleterie di certa stampa, di certo cinema senza scrupoli, e della sfacciata mondanità,, Nostro servizio particolare Città del Vaticano, lunedi matt. Difensori o detrattori del film La dolce vita hanno da ieri un nuovo valido argomento da apportare a sostegno delle loro contrastanti tesi: vogliamo dire della diversa interpretazione che certamente il discorso rivolto dal Pontefice agli esponenti delle opere caritative della diocesi romana (nel punto in cui si è pronunciato contro < la mondanità sfacciata e meschina >, lamentata da Giovanni XXIII nei confronti di certa stampa e di certo cinema) troverà in essi, nel senso di una attribuzione generale o particolare. E' stato, cioè, il film La dolce vita motivo attuale, detorminante, delle parole del Papa, oppure quelle, come è più ragionevole credere, avrebbero avuto modo di essere, anche se la pellicola, intorno alla quale si agitano le polemiche, non fosse mai esistita? Il Papa ha avuto parole gravi, definendo i responsabili della stampa e del cinema malsani alla stregua dei « malati più contagiosi », dei «peccatori ostinati e ribelli»; ed ha invocato un intervento < inesorabile e decìso > da parte < di tutte le anime cristiane di buon senso». Giovanni XXIII ha detto tra l'altro: < Senza volere accentuare i motivi di disagio o di preoccupazione, che di tratto in tratto si acuiscono e ci amareggiano, accenniamo appena alle espressioni deleterie di certa stampa, di certo cinema senza scrupoli, e della mondanità sfacciata e meschina che rivela spesso mancanza di intelligenza e di buon senso. Pensiamo ai pretesti che molti invocano: non potersi coartare " la libertà né il diritto di informazione"; né le presunte capacità educative di certo esibizionismo seducente agli occhi, al sentimento, al cuore. La confusione che regna su questo punto, in alcuni settori, richiede l'impegno di tutte le anime cristiane di buon senso ad essere inesorabili e decise in un esercizio difficile e paziente di vera carità, e a non, omettere occasione per edificare, richiamare, correggere, elevare. Scherzare col fuoco è sempre dannoso: e chi ama il pericolo perirà in esso». Espressioni, come si vede, molto forti e che si chiudono con un « voto di soave speranza », vaio a dire che « Roma, come diocesi, come centro della cattolicità, meriti Bempre il htolo luminoso che alle origini le fu attribuito, con incomparabile elogio, da Sant'Ignazio: che presiede a tutta la carità, e se ne fa esempio, incitamento e guida ». Giovanni XXIII ha pronunziato 11 suo discorso durante una udienza concessa, nell'aula della Benedizione, a circa duemila esponenti delle opere caritative che agiscono nella diocesi romana, alla testa dei quali erano i vice-reggenti mons. Traglia e Cunial, e il presidente della Pontificia opera di assistenza, mons. Baldelli (nominando quest'ultima organizzazione tra le altre, scrupolosamente elencate una ad una, il Papa non ha mancato di riferirsi alla mania delle sigle dei nostri tempi: «La Poa — ha detto — oggi si parla cosi»). Nel suo lungo discorso, il Pontefice si è detto angosciato « per la facilità e la leggerezza con cui si diffondono, e magari si esaltano, le espressioni dell'antidecalogo, servendosi dei potenti mezzi dell'odierna tecnica ». «Naturalmente — ha aggiunto —i la Chiesa non cessa dal levare la voce e dallo scongiurare i suoi figli a non lasciarsi trascinare né influenzare, a non accarezzare 11 compromesso, a non porre sui due piatti della bilancia la rovina delle anime e il vile prezzo di un guadagno di malacquisto ». Il rimedio di tutto questo, secondo il pensiero del Papa, va trovato non nella polemica ma nella «cristiana e amorevole fierezza nell'ostenslone pubblica, e su larga scala, dei tesori del Cristianesimo ». Giovanni XXIII, che ha sostenuto la maggiore capacità e durata dei' frutti delle Iniziative di carità, rispetto a ciò che offrono « il trionfo. preminente della bellezza fisica, e della forza materiale, dell'eleganza e della bravura, l'incantesimo di un'ora che passa», ha concluso: «Guardate: su questo stesso sacro colle vaticano la Chiesa custodisce da secoli tesori immensi d'arte, di storia, di letteratura: ma i suol tesori più autentici, e per i quali maternamente trepida, sono i poveri, i malati, i bambini, i deboli, i dimenticati ». Filippo Pucci All Khan è giunto Ieri all'aeroporto di Clampino proveniente da Parigi. II principe è stato fotografato con una delle due signore che lo accompagnano nel viaggio (Telefoto)

Persone citate: Baldelli, Cunial, Giovanni Xxiii, Khan, Sant'ignazio

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Parigi, Roma