Nei minuti di reenpero l'Inter contro l'Udinese passa dall'1-3 al 3-3

Nei minuti di reenpero l'Inter contro l'Udinese passa dall'1-3 al 3-3 Le refi di Lindsfcog salvano i nerazzurri Nei minuti di reenpero l'Inter contro l'Udinese passa dall'1-3 al 3-3 Incidente a partita terminata tra Bigogno e l'arbitro - Familiari accusato di aver prolungato eccessivamente la gara a Milano, lunedi mattina. All'88° minuto, l'Udinese stava vincendo per tre a uno e sembrava che per i nerazzurri non vi fosse più alcuna via di scampo (parte del pubblico si era già diretta verso le uscite): invece Lindskog, che già allo scadere del primo tempo aveva dimezzato il vantaggio di due goals acquisito dagli ospiti, riusciva dapprima a ridurre il distacco ed infine a sorprendere, in tempo di ricupero- ed un attimo prima del fischio di chiusura, l'ottimo portiere bianconero con uno spiovente che s'infilava nell'angolo opposto. L'Udinese ha vtpfdgp«imslerosDv(gp visto cosi sfumare proprio sul traguardo una vittoria che appariva ormai sicura, anche se favorita dalle eccezionali condizioni del terreno e delia giornata. Nell'intento di scardinare nel più breve tempo possibile il « catenaccio » degli avversari, i nerazzurri avevano scelto la metà campo coperta da uno strato di neve gelata, affinché le manovre offensive trovassero minori difficoltà nell'area opposta, anch'essa dura ed insidiosa, ma meno proibitiva. Difatti già al 10° Pinardi doveva sostituirsi al portiere (uscito a vuoto) per respingere proprio sulla linea della porta un colpo di testa di Angelino: ma mentre la pressione dell'Inter si faceva sempre più assillante, al 21' un lungo rinvio di un difensore bianconero metteva in moto Bettini, che approfittando di uno scivolone di Cardarelli, si avvicinava a Matteucci e lo batteva inesorabilmente. L'arrembaggio del nerazzurri, che così scarsi risultati aveva ottenuto, riprendeva furioso, ma un'altra azione in contropiede coglieva alla sprovvista la ridotta e mal piazzata retroguardia dell'Inter (lo scatto ed il ricupero erano impossibili in quella zona, che sarebbe servita ottimamente al pattinaggio) e dava modo all'udinese Milan di raddoppiare, dopo appena sei minuti dalla prima rete. Una serie di calci d'angolo preludeva al goal di Lindskog, strappato tre minuti prima del riposo con una staffilata im parabile che rovesciava le mani del portiere. Durante l'intervallo, un ban. co di nebbia giallastra inva deva lo stadio, costringendo l'arbitro ad effettuare la ve riflca d'obbligo, da una porta all'altra, prima di dare inizio con parecchi minuti di ritardo al secondo tempo. Quando la sospensione sembrava inevitabile, il sole riusciva dapprima a forare e poi a disperdere la densa cortina, assicurando così la dovuta visibilità. Toccava allora ai difensori ospiti il turno a destreggiarsi sulla lastra ghiacciata: ma essi presidiavano in maggior numero la zona bianca, mentre il portiere Santi, già distintosi nei primi 45 minuti, sfoggiava un intervento dietro l'altro valendosi della sua abilità ed anche di un po' di fortuna. Quando il goal del pareggio sembrava imminente, ecco un altro implacabile contropiede mettere sulle ginocchia ì nerazzurri al 18': lancio lungo di Pentrelli, avanzata di Bottini e stoccata che non perdona. Realtà incredibile e sbalorditiva. L'Inter riprendeva ad accumulare calci d'angolo (saranno undici, alla fine, contro zero) ed a infittire i suoi tiri a rete: al 27' Santi sarebbe stato battuto, se la traversa non avesse respinto una staffilata di Corso. Poi altri tiri sbagliati per un soffio, altri salvataggi più o meno fortunosi dei difensori bianconeri ed all'ultimo la stupefacente doppietta di Lindskog che raddrizzava in extremis un risultato che sembrava ormai definitivamente compromesso. Scenario siberiano, con tem. peratura sottozero, spalti biancheggianti di neve non spalata, e ghiaccioli dappertutto. I nerazzurri anche se messi in difficoltà dal terreno impossibile e sconcertati dalle vicende del giuoco, non me ritavano di perdere: però, come si erano messe le cose soltanto un miracolo avrebbe potuto salvarli dalla sconfitta. E il miracolo è venuto dal piede di Lindskog, un attimo prima dello scadere del ricupero (computato non per interruzioni durante il giuoco bensì per l'ostruzionismo praticato dagli udinesi nelle rimesse). Negli spogliatoi, l'allenatore dei bianconeri Bigogno investiva poi il direttore di gara con vivaci proteste, ritenendo arbitrario il prolungamento del tempo regolamentare. Leo Cattinì INTER: Matteucci; Fongaro, Guarneri; Masiero, Cardarelli, Invernizzi; Bicicli, Rancati, Angelino, Lindskog, Corso UDINESE: Santi; Burgnich De' Bene; Sassi, Pinardi, Menegotti; Pentrelli, Milan, Bettini, Giacomini, Pontaneai. Arbitro: Famulari di Mes Sina.

Luoghi citati: Milano