Si apre domani la caccio primaverile

Si apre domani la caccio primaverile Per la provincia di Torino Si apre domani la caccio primaverile Esclusa la zona delle-Alpi - / divieti da rispettare - Le anitre selvatiche faranno forse le spese delle battute Il presidente della Giunta Provinciale di Torino, ha firmato il decreto che consente, esciusà la zona delle Alpi, da domani 28 al 27 marzo la caccia ai palmipedi, trampolieri, falchi, corvi e cornacchie solo con fucile e spingarda con esclusione dell'uso del cane, unicamente da barca e burchiello e limitatamente al flu me Po in tutto il suo corso at ! traverso la provincia, al fiume jDora Riparia da S. Ambrogio di Susa al Po. Dora Baltea da Borgofranco d'Ivrea al Po, laghi di Viverone, Sirio e San Michele, Magione. Avigliana (Piccolo e Grande), La Spina, S. Gillio. Candia, Casellette. Nelle riserve della zona faunistica di pianura la caccia è consentita sui laghi, stagni e corsi di acqua in essi compresi. E' vietata l'uccellagione ed ogni altra forma di caccia a qualsiasi selvaggina e non sono autorizzati gli appostamenti fissi. La Sezione Provinciale Cacciatori ricorda che il tragitto dall'abitazione al luogo di caccia deve essere effettuato con fucile smontato e chiuso in busta, che è vietata sui laghi la caccia col fucile su barca a motore ovvero a rimorchio di barca a motore, che è vietato cacciare da un'ora dopo il tramonto ad un'ora prima della levata del sole e che la caccia non può essere esercitata, in base all'art 43 della legge, nei tratti di corsi d'acqua, di cui al manifesto, compresi nelle bandite e riserve. Tn queste ultime la caccia, entro il periodo venatorio è consentita esclusivamente al concessionario e suoi familiari, nonché a chi sia da loro accompagnato ovvero abbia ottenuto permesso scritto dal concessionario; quindi attraversando tratti di corsi d'acqua compresi in bandite o riserve, occorre che il tragitto sia effettuato con fucile smontato e chiuso in busta. La caccia agli acquatici può essere praticata in vari modi e cioè: vagante con l'ausilio del cane oppure da appostamento fisso oltre che in barca. Fino a pochi anni addietro i primi due tipi erano consentiti nella nostra provincia anche fino a 50 metri dalla sponda, ma in considerazione dei danni che arrecavano alla selvaggina nobile stanziale furono aboliti. Praticamente la caccia si concentrerà sugli acquatici che, nell'autunno scorso furono abbondanti, per cui si presume che altrettanto dovrebbe verificarsi per il ripasso primaverile. Le anitre faranno le spese delle battute del mese concesso. L'anitra selvatica rappresenta un piatto gradito e ricercato perché fornita di carne pregiata, profumata e non grassa. In questa stagione ripassano in prevalenza la marzaiola, l'alzavola, il mestolone, il codone, la canapiglia ed ultimo perché sempre più raro il germano reale, uno fra i più ambiti per la sua grossezza e per la livrea del maschio. Non essendo possibile che la caccia in barca, poco c'è da sperare sui trampolieri salvo che in qualche tiro al chiurlo maggiore. Agli scolopacidi, beccaccino, frullino, croccolone potranno fare qualche colpo quelli che si spingono negli acquitrini e nelle lanche. La preda più ambita della famiglia, la beccaccia sarà risparmiata quasi integralmente e ciò è bene. Questo capo è in preoccupante diminuzione a causa della caccia accanita che gli viene data all'aspetto fino a tutto maggio nelle regioni del centro Europa (Austria e Germania) ed anche in Francia. Il Consiglio Internazionale della Caccia, nel'.a sua riunione del gennaio scorso tenutasi a Parigi, ha discusso ancora sur problema, "^"tappeto Ta anni, di una protezione inter-nazionale della beccaccia, ap-provata nella riunione di Ro-e nell'assemblea ma del 1957 generale di Vienna del 1959 e, deplorando il ritardo di certe nazioni, ha dichiarato urgente l'applicazione delle norme legislative previste. La beccaccia costituisce uno dei selvatici più ambiti e Meritati; occorre fare ogni cosa possibile perché i nostri pronipoti non restino privi di questa classica caccia. g. m.

Persone citate: Candia, La Spina, S. Gillio