De Gallile parla di nuove armi "La Francia deve potersi difendere da sé"
De Gallile parla di nuove armi "La Francia deve potersi difendere da sé"De Gallile parla di nuove armi "La Francia deve potersi difendere da sé" Accenno alla Nato : «Nell'organizzazione atlantica ci staremo, ma in posizione di parità» - Ribadita l'autodecisione per gli algerini, «sola proposta degna della Francia» (Nostro servizio particolare) Parigi, 25 febbraio. Da volontà di Parigi di consentire agli algerini di scegliere liberamente il proprio destino è stata confermata a varie riprese dal generale De Gaulle nel corso del suo viaggio nel Mezzogiorno della Francia, che, incominciato stamane a Gaillac, l'ha portato finora a Carmaux, Albi, Castres, Mazamet e Carcassonne, e proseguirà per altri tre giorni. « Dinanzi all'evoluzione che trascina i popoli africani — egli ha detto —, bisogna che la Francia accetti di formare con loro una comunità su basi nuove, cioè sulla base della libera scelta degli uni e degli altri. Bisogna che nella guerra impostale dalla rivolta in Algeria, la sua volontà sia di cesseri* P°-; ma c.1 vuo.'ie;. essere uscirne ì-iediante l'autodeterminazione degli algerini, la scelta che faranno loro stessi del proprio destino ». Questo concetto è stato ribadito dal generale De Gaulle ogni qualvolta ha pronunciato un discorso, accompagnandolo con precisazioni, come le seguenti: c L'Algeria non può essere, non deve essere, non sarà quella che fu. E' evidente ed è necessario. Sarà ciò che deve essere in virtù della volontà liberamente espressa dei suoi figli. In definitiva, la Francia non ha nulla da perdere, anzi tutto da guadagnare... Bene inteso, non si procederà a trattative politiche sull'avvenire dell'Algeria, che appartiene agli algerini, prima che il fuoco sia cessato. Perché quando si ammazza e si sgozza non si può evidentemente costruire. Quando il fuoco sarà cessato, la Francia farà in modo che le tendenze algerine siano confrontate per organizzare la grande consultazione in cui gli algerini diranno liberamente ciò che vogliono ». Questa presa di posizione, che il generale ha definito c la sola degna della Francia >, è considerata negli ambienti politici parigini come la risposta alla recente dichiarazione di Ferhat Abbas ed un invito al leader algerino a fare un posso avanti con quella che ha annunciato e che sarebbe imminente. Il generale De Gaulle, però, ha tenuto ugualmente a precisare di nuovo la sua posizione in seno all'alleanza atlantica: « Bisogna che la Francia sposi la sua epoca. Bisogna che, dinanzi alle minacce che sovrastano, si procuri i mezzi necessari per difendersi senza essere costretta a mettere nelle mani altrui la propria salvezza nazionale... Perciò, si è messa in grado di avere quello che le occorre per difendersi da sé... Nell'alleanza atlantica, la Francia aveva senza dubbio un posto degno di lei, ma non era in prima fila. E' necessario che abbia i mezzi per avere degli alleati, ma anche per fare a meno dei protettori. Ciò non vuole dire che di essere in un camin pozione di parità» Questo giro del generale De Gaulle nella Francia meridionale lo porterà domani a Narbonne, a Séte, a Montpellier e lungo la costa fino in Provenza, dove riprenderà il treno per Parigi. L'accoglienza della popolazione è buone, ma l'inviato speciale dì Le Monde ha osservato che in certi centri manca l'entusiasmo che si registrò in occasione di precedenti viaggi. i _ 1. m.
Persone citate: De Gaulle, Ferhat Abbas
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