Un negozio ogni 57 abitanti ed un grossista ogni trecento
Un negozio ogni 57 abitanti ed un grossista ogni trecento f risultai! di uno indagine del Municìpio Un negozio ogni 57 abitanti ed un grossista ogni trecento Commercianti al minuto: 16.587; grossisti 3167; ambulanti 5898 - Si tende a ridimensionare le licenze per ridurre i costi di distribuzione Altri dati interessanti: in costante aumento le autorimesse: sono 760 Per la prima volta nel 1959 si è registrata una lieve flessione del numero del negozianti in rapporto alla popolazione torinese. Il fenomeno, che viene giudicato positivo, è dovuto a due fattori principali: maggior rigore nel concedere le licenze; attenuata pressione del richiedenti in seguito al diminuire della disoccupazione. Alla fine dei 1958 vi era a Torino un commerciante a1 dettaglio ogni 56 abitanti. Nel dicembre dell'anno scorso il rapporto risultava di un negoziante cgnl 57 persone. In altre parole ogni proprietario di negozio nel 1959 avrebbe dovuto avere un cliente in più. Da anni la media abitanti per negozio continuava a scendere. L'arresto e l'inversione della tendenza appaiono perciò Importanti. Questo nuovo orlent..,.icnto si è verificato in misura più sensibile nel settore degli operatori all'Ingrosso. Nel 1958 vi era a Torino un grossista ogni 268 abitanti ed alla fine del 1959 il rapporto risultava di un grossista ogni 300 abitanti. Il problema interessa anche I consumatori. Tutte le volte che si discute la questione dei prezzi (ed in particolare la grave disparità esistente tra I prezzi alla produzione e quelli al consumo) 1 commercianti replicano affermando che « la merce al dettaglio costa cara perché il numero degli operatori è eccessivo in rapporto alla popolazione ». Le cifre che abbiamo citato dimostrano che le autorità municipali tengono conto delle esigenze del. commercianti. Come contropartita la categoria deve però sentirsi impegnata a riorganizzarsi per realizzare una effettiva riduzione dei prezzi attraverso ad una minore incidenza dei costi di distribuzione. Nel dicembre del 1969 — secondo le statistiche rese note dal Municipio —1 vi erano 3167 grossisti (3151 nell'anno precedente) cosi suddivisi: 379 ortofrutticoli, 30 carni, 16 pesce, 595 alimentali. 1968 non alimentari, 179 misti alimentari ed altro. Per il commercio fisso al dettaglio le cifre del dicembre 1969 sono 16.687 negozianti (contro 16.264 del 1968) cosi suddivisi: 4836 alimentari, 8812 non alimentari. 2939 misti di alimentari ed altro. L'aumento in cifre assolute del numero dei grossisti e del negozianti non deve trarre in Inganno. Nel frattempo è cresciuta in misura maggiore la popolazione, che è passata da 916 mila a 946 mila abitanti. Sul nostro mercato oltre 1 grossisti ed 1 negozianti operano anche gli ambulanti che appaiono però in netta diminuzione: nel 1969 erano 5898 contro i 6266 dell'anno precedente. Interessante appare infine la situazione degli esercizi pubblici. Ecco un quadro generale del 1959 (fra parentesi le cifre del 1958): alberghi, pensioni e locande 281 (280): ristoranti, trattorie, tavole calde e pizzerie 2126 ( 2125) ; bar, caffè, gelaterie, birrerie, bottiglierie, pasticcerie ecc. 1615 (1582); sale da ballo e da biliardi 160 (158); stabilimenti fluviali e piscine 6 (6); rimesse per autovetture 760 (735). Commercianti ed esercizi pubblici hanno in questi mesi sul tappeto una importante rivendicazione: 11 riconoscimento dell'avviamento commerciale in caso di forzato abbandono de! locali. Sono già state presentate alcune proposte di legge. I negozianti chiedono che si giunga ad una soluzione prima dello sblocco degli affitti (che dovrebbe avvenire a fine anno).
Luoghi citati: Torino
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