Il sen. Zoll moribondo per una trombosi cerebrale

Il sen. Zoll moribondo per una trombosi cerebrale L'improvviso attacco ieri notte, dopo la lunra seduta della direzione d.c. Il sen. Zoll moribondo per una trombosi cerebrale Un padre benedettino ha impartito i Sacramenti all'ex Presidente del Consiglio - Affannosa ricerca di un ospedale e trasporto in autoambulanza nella clinica sulla Via Cassia - Ha 72 anni; la moglie ed i sei figli sono attorno al suo capezzale (Nostro servizio particolare) Roma, 19 febbraio. Il sen. Adone Zoll si trova ricoverato dalla notte scorsa In gravissime condizioni nella clinica Villa S. Pietro, sulla via Cassia. Poco dopo la fine della riunione dei dirigenti della d.c. era stato colto nella sua camera d'albergo da un improvviso attacco di trombosi cerebrale e da stamattina alle 4,30 egli è in coma. Stasera le sue condì- zloni appaiono assai gravi. La febbre è salita a 40,3, le pulsazioni a 110, la frequenza del respiro a 36. Il cuore è valido, ma il fisico del settantaduenne uomo politico non sembra più reagire alle cure dei medici. Come Ezio Vanoni, morto quattro anni fa pochi minuti dopo aver pronunciato in Senato il suo ultimo discorso, anche Adone Zoll è stato colto dal male improvviso al termine di una impegnativa giornata politica. Parlamentare di antico stampo, egli trascorreva a Palazzo Madama gran parte delle sue giornate romane. Anche : ieri mattina appena uscito dall'albergo Minerva sì era recato al Senato dove, per gli ovattati corridoi, incontrò un suo vecchio amico, il sen. Franco Varaldo. Parlando gli disse che nel pomeriggio doveva andare alla Camilluccia per partecipare alla riunione della direzione democristiana. € Finirà tardi — aggiunse, — ma è assai importante e non posso mancare ». Varaldo, che oltre ad essere uomo politico è anche medico, gli disse: c Abbiti riguardo. Se vedi che va per le lunghe vie ni via prima ». Zoli non ascoltò il suo consiglio e quando Varaldo è accorso nel cuore della notte al capezzale dell'amico, questi gli ha detto con un mesto sorriso: « Me lo avevi detto di avermi riguardo. Sei un imbelle, perché non hai sapu to importl>. Zoll appariva ieri in perfette condizioni di salute, allegro cordiale con tutti. Ammiccando furbescamente, aveva detto ad un membro della direzione di pensare sempre più seriamente di terminare la sua carriera polìtica, lui nativo della provincia di Forlì ed irriducibile antifascista, come sindaco di Predappìo. Aveva poi tenuto, nel corso della riunione, un elevato discorso facendo opera di distensione e di pacificazione fra le varie correnti del partito e, nonostante non avesse diritto al voto, essendo presidente del Consìglio Nazionale, si era trattenuto fino alle una e mezzo, Ano al termine cioè della riunione. Quando è uscito dalla Camilluccia accusava un leggero mal di testa, ma non vi diede eccessivo peso. Dopo appena un'ora che si trovava in albergo veniva, però, colto da un improvviso attacco di trombosi. Suonava il campanello e all'inserviente diceva di sentirsi molto male: «Chiamate subito il sen. Varaldo, e un sacerdote». Varaldo giungeva di H a pochi minuti e Zoli vedendolo gli chiese: «E il sacerdote?». L'amico gli rispose di non preoccuparsi perché il suo statò non era gravissimo; ma Zoll insìstette: « Chiamatelo subito, perché se mi addormento non mi risveglio più ». Veniva così destato un padre benedettino che si trovava nello stesso albergo, il quale provvedeva a somministrare i Sacramenti all'ex - Presidente del Consiglio. L'attacco del male aveva prodotto la paresi della parte sinistra, lasciando, però, l'uso della parola. Zoli rivolgendosi ancora a Varaldo disse accennando alla mano sinistra: « E' pigra, molto pigra ». Poi con la destra prese il vecchio orologio da tasca e, tenendolo a giusta distanza per distingue re bene la lancetta dei secon di, cominciò a contare ascoi tando il battito delle tempie. A un certo momento disse: «Ottanta pulsazioni ». Una tale lucidità impressionava i senatori Varaldo, Spallino e Lorenzi, i quali erano nel frattempo giunti nella camera d'albergo dove Zoli era solito alloggiare quando era a Roma. Varaldo e Lorenzi, en¬ trambi medici, praticavano alcune iniezioni cardiotoniche all'infermo mentre Spallino, che fu sottosegretario alla presidenza del Consiglio al tempo del governo Zoli, si interessava per il trasferimento in una clinica del vecchio senatore. Dopo aver tentato in vari ospedali, egli riusciva infine a trovare una cameretta a due letti alla clinica « Villa S. Pietro », sulla vìa Cassia. Zoli vi veniva trasportato con una autoambulanza. Durante il tragitto domandò al sen. Spallino dove lo stessero portando e, saputo che la clinica si trova nella via che conduce a Firenze, commentò con un filo di voce: «Allora ci stiamo avvicinando a casa ». Erano le sue ultime parole: da quel momento, Infatti, Adone Zoli ha perduto la conoscenza. Il suo estremo pensiero è stato, dunque, per la città, dove ha abitato fin da giovane e dove risiede la sua famiglia. Giorni fa, scrivendo alla figlia Maria Grazia, la informava di essere finalmente riuscito a trovare il finanziamento per il Palazzo di Giustìzia e per l'Archivio di Stato e concludeva: « Pago cosi il mio debito verso la mia cara Firenze ». A Villa S. Pietro, una moderna clinica che sorge in mezzo al verde- di un vasto parco, Zoli giungeva alle 4,30 e subito era visitato dal primario prof. Giovanni Borromeo, il quale più tardi ha chiamato a consulto il prof. Cesare Frugoni. Le condizioni del sen. Zoli sono apparse gravissime, quasi senza speranza. All'Infermo, in coma, veniva somministrato l'ossigeno, ma il suo respiro si faceva sempre più faticoso. Al suo capezzale sono i Agli Giancarlo, Annalena, che è dottoressa in medicina, Maria Teresa. Da Napoli è giunta nella mattinata la figlia Maria Giovanna con il marito, on. Luigi Fronzlo, mentre da Firenze è arrivata la moglie del senatore, la signora Lucia, con gli altri due figli Angelo Maria e Maria Grazia. Vi è anche il fratello, l'ing. Mario Zoli, il quale risiede a Roma. Adone Zoli è ricoverato nella camera n. 23 al secondo plano della clinica. La notizia del grave male che ha colpi to il settantaduenne senatore ha suscitato sgomento nell'ambiente politico, ove Zoli conta innumerevoli amici anche fra gli avversari. Fin dalle prime ore del mattino una vera folla di personalità si so no recate a villa S. Pietro per informarsi personalmente sul le condizioni dell'infermo. Fra ì primi sono stati l'on. Fan fani, il sen. Piccioni, l'on. Moro, il presidente del Senato Merzagora, della Camera Leo ne, il presidente del Consiglio Segni, il prefetto Moccla, in rappresentanza del Capo dello Stato, e poi ministri, sottose gretari, deputati, senatori, di cui è impossibile citare i nomi tanto lungo sarebbe farne l'elenco. Il Papa, tramite mons. Fiorenzo Angelini, prelato addetto agli ospedali di Roma, ha inviato al morente la sua speciale benedizione e ai familiari l'espressione del suo profondo dolore. g_ f^. Il sen. Adone Zoli La consorte del senatore Zoli, signora Lucia, e la figlia Maria Teresa mentre giungono alla clinica romana Villa S. Pietro per visitare il congiunto infermo (Tel.) 1111111111 ! ■ 111111111 ! 11111111111l I i 11 11 111 ri 111 i 1111111111111MI i 11111111111111111111111111111111111111M111M11 ■ 111111111 [ 11 [ 11 [111111111111 f 1 111111 ) Il 1111 i 11 f 11110

Luoghi citati: Firenze, Forlì, Roma