Uccide a fucilate marito e moglie perché infastidito dai loro pulcini

Uccide a fucilate marito e moglie perché infastidito dai loro pulcini Ima strage (fi un p x^ag india attm ics una borgata nweaao C ano Ili Uccide a fucilate marito e moglie perché infastidito dai loro pulcini L'assassino, benché avesse già scontalo 20 anni di carcere per omicidio, aveva il porto d'armi e faceva l'armaiolo - Ha sorpreso i coniugi mentre portavano il mangime ai pennuti • Prima ha sparato due colpi di rivoltella poi due fucilate - Si è infine arreso ai carabinieri che avevano circondato la casa - l figli delle vittimi, di 12 e 7 ann'<, non sanno ancora che i genitori sono morti (Dal nostro Inviato speciale) Canelll, 16 febbraio. Quattro colpi d'arma da fuoco sono echeggiati nelle prime ore del pomeriggio nella borgata Marmo, a 4 km. circa da Canelli. I primi accorsi agli spari hanno trovato a terra un uomo e una donna, marito e moglie, gravemente feriti. I due coniugi erano dinanzi all'uscio della loro modesta casa r o e 3 e e 0 a i i di campagna. Poco dopo, nella sala del pronto soccorso dell'ospedale civile di Canelli, l'uomo cessava di vivere; aicune ore dopo anche la donna moriva. L'omicida — un vecchio pregiudicato litigioso e non al suo primo delitto — si è arreso ai carabinieri di Canelli affacciandosi, le mani alzate, alla finestra della sua casa, a cento metri circa da quella delle sue vittime. Virginio Chiriotti di 45 anni e Natalina Savina trentacinquenne, le due vittime, abitavano da anni in borgata Marmo. Tranquilli, benvoluti da tutti, curavano i pochi campi e di sforzavano di dare una sana educazione al loro due figli, Carlo e Paolo rispettivamente di 12 e 7 anni. L'assassino — Tommaso Cordara di 68 anni — abitava, come abbiamo detto, poco distante. Da quando era uscito dal carcere — nel 1920 la Corte d'Assise di Alessandria l'aveva condannato a diciannove anni e dieci mesi di reclusione per omicidio, incendio e furto — si dedicava all'allevamento delle api. Nel tempo Ubero riparava armi e preparava munizioni da caccia in un piccolo laboratorio di armatolo regolarmente autorizzato, adiacente la casa. Nel suo alloggio teneva un fucile da caccia calibro 12, denunciato, ed abusivamente una pistola calibro 9. Entrambe le armi gli sono oggi servite per mettere in atto il suo duplice delitto. Tra il Cordara ed i coniugi Chiriotti — a causa del carattere violento del primo — i rapporti erano tutt'altro che cordiali e spesso l'omicida ave va minacciato di morte i vicini di casa. 1 motivi del dissa pare erano futili e denunciava no il carattere del vecchio pregiudicato. 1 Chiriotti, che da qualche mese allertavano piti Cini, avevano affittato due stanze a fianco dell'abitazione del Cordara e vi avevano in stallato il loro allevamento. < I pulcini sporcano e m'infastidì scono — aveva detto il Corda ra —. Io non li sopporterò mai». Poi cambiò tono: per raggiungere le due stanze adibite ad allevamento i due agricoltori dovevano passare dinnanzi alla casa del Cordara € Qui è cosà mia — disse un giorno — e di qui voi non passerete. Non sopporto le vostre facce ». Ultimamente, infine aveva rincarato la dose ed era passato alle minacce. < Io li ammazzo >, è stato più, volte udito gridare. Ma nessuno gli dava peso, nemmeno gl'interessati. Oggi invece si è giunti alla tragedia. Alle 13,30 circa, Virginio e Natalina uscirono di casa per portare il mangime ai pulcini. Il Cordara li attendeva sull'uscio di casa vicino alla cuccia del suo cane Top, l'unico amico che gli era rimasto. Impugnava la pistola e, sembra senza parlare, fece partire due colpi che ferivano non gravemente la donna al viso e l'uomo al torace. I Chiriotti fuggirono verso casa ma proprio dinanzi alla porta, quando stavano forse per trovare salvezza nell'interno, vennero raggiunti dall'omicida che, lasciata la rivoltella, impugnava la doppietta calibro 1S. Il Cordara fece fuoco, con calma, due notte, e la rosa dei pallini raggiunse l'uomo ancora al toro ce, e la donna all'addome. I primi due colpi non aveva no stupito nessuno: il Cordara evidentemente era solito provare le armi da lui riparate Ma alle fucilate tutti uscirono di casa Li attendeva un tragico spettacolo: due corpi stesi dcsna«rncvanfmddtcacspmmvCaTerVaVqua^i 'privi di'£ira""si? . , correva in città e subito sul posto si portava la Croce Bianca con una lettiga, giungevano pure i carabinieri della locale tenenza. Mentre i feriti Venivano trasportati in ospe- dale, i militi circondavano la casa del Cordara che aveva sprangato l'uscio. L'uomo però non opponeva resistenza e, aperta la finestra, urlava: « Non sparate, mi arrendo » Frattanto all'ospedale il Chiriotti moriva senza che fosse neppur possibile tentare qualcosa per salvarlo: i pallini avevano prodotto mortali lesioni alla regione cardiaca. La donna, invece, che presentava perforazioni intestinali e allo stomaco, veniva sottoposta ad un delicato intervento chirurgico dal primario dell'ospedale dottor Veglio: purtroppo le sue condizioni si sono sempre ptù aggravate e alle il circa ha cessato di vivere. Alcuni vicini si preoccupavano nel frattempo di recarsi alla scuola elementare e alla scuola d'avviamento professionale per prelevare i due figli dei Chiriotti, Carlo e Paolo, che si trovano ora in casa di uno zio. Essi non sanno ancora nulla della tragedia. In caserma il Cordara veniva interrogato e confessava senza reticenze di aver spara to contro i Chiriotti, cercando però di giustificarsi asserendo che i due coniugi lo provocavano continuamente e lo insultavano. Non appare per nulla scosso: ora è in carcere, a disposizione dell'autorità giudiziaria. In Canelli e nella zona la notizia ha destato viva impressione e molti sono i commenti. Perché- Tommaso Cordara, già condannato per un omicidio potrva tenere presso di sé un fucile drnunciuto; e perché era autorizzato a •iparare le armi, attività questo che lo poneva ir. conduinnr di aver sempre a portata di mano gli strumenti di mortet f. m L'assassino, Tommaso Cor darà, di 88 anni (a sinistra), e la sua vittima, Virginio Chinotti, di 45 anni ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiii I piccoli Oarlo e Paolo Chiriotti, rispettivamente di 12 e 7 anni, rimasti orfani, non sanno ancora della tragedia uiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiimiiinim lilllllillllilliliillllllillliiiiiiiliili iitillllllillillliiililli

Luoghi citati: Alessandria, Canelli