In libertà, il ragioniere arrestata per Io scandalo delle "squillo*,

In libertà, il ragioniere arrestata per Io scandalo delle "squillo*, In libertà, il ragioniere arrestata per Io scandalo delle "squillo*, Le accuse dell'amante diciottenne sarebbero risultate «esagerate» - Il padre della ragazza ha deciso ora di querelare l'industriale milanese per sottrazione di minorenne (Dal nostro corrispondente) Milano, 15 febbraio. Il giudice istruttore dottor Veltri ha concesso questa sera la libertà provvisoria al ragioniere Giacinto Parigi, arrestato nei giorni scorsi in seguito alla scoperta di una vasta organizzazione di « ragazze-squillo ». Il professionista ha lasciato il carcere di San Vittore poco prima delle 20 e a bordo di un tassì ha raggiunto l'abitazione di alcuni amici. La decisione del magistrato sarebbe giustificata dall'insufficiente numero di prove raccolte fino a questo momento contro il Parigi, e dall'esito negativo del confronto, avvenuto due giorni fa, tra il ragioniere e la sua principale accusatrìce, la diciottenne Enrica Lucchetta. Sembra infatti che la ragazza, dinanzi al Parigi, abbia ritrattato buona parte delle accuse che gli aveva rivolto nella denuncia presentata al commissariato; sembra pure che 11 vasto « giro » nel quale il Parigi l'avrebbe introdotta si restringerebbe a sole due persone. La Lucchetta, dal canto suo (e la gravità dell'ammissione sarebbe stata sottolineata dallo stesso magistrato), avrebbe ammesso d'avere tentato di <ricattare» il Parigi, ma solo per scherzo. Il difensore del rag. Giacinto Parigi aveva presentato alla Procura della Repubblica l'istanza per ottenere la libertà provvisoria del suo cliente, subito dopo l'arresto. Il dott Veltri s'era però riservato di decidere dopo avere sentito le altre persone coinvolte nel grosso scandalo. Oggi ha emesso l'ordinanza dopo avere nuovamente interrogato a lungo la Lucchetta. Nel prossimi giorni il magistrato ha intenzione di compiere altri confronti che permetteranno di ristabilire la verità, la quale appare finora deformata in seguito a rancori e odi personali che dividono 1 protagonisti della vicenda. A San Vittore si trovano tuttora le altre sei persone arrestate quando scoppiò lo scandalo. Gran parte delle accuse mosse al Parigi, come s'è detto, venivano dalla Lucchetta. Nella denuncia sporta nel luglio scorso contro l'amante (da allora durava l'inchiesta della polizia conclusasi nei giorni scorsi) la ragazza raccontava di aver incontrato nel 1958 il ragioniere e di averlo seguito a Milano, nell'appartamentino che egli mise su per lei, in via Ongaro; poi cambiò casa e andò in un alloggio più confortevole in via Grossieri. Per un anno stettero insieme. Secondo Enrica, alla base della convivenza vi era una solida combinazione commerciale: il Parigi procurava i clienti (uomini d'affari disposti a spendere) e lei si prestava ad accontentarli Aggiungeva che fu l'amico a spingerla sulla squallida strada del vizio. L'arresto del Parigi, personaggio danaroso e ragguardevole, suscitò Impressione Egli respinse subito ogni addebito, dicendosi vittima di una macchinazione. I suoi avvocati parlarono di un grosso tentativo di ricatto che Enrica Lucchetta avrebbe compiuto insieme con un compaesano, certo Vittorio Disoteo. I due si sarebbero presentati dal Parigi, nel luglio scorso, con un quadernetto in cui la minorenne aveva segnato una sessantina di no mi d'uomo: < Sono i miei amanti — avrebbe detto la ra> gazza —, e fra 1 più facoltosi ci sei anche tu. Se non vuoi essere coinvolto in uno scandalo, devi pagare ». Altra richiesta di quattrini essa avrebbe fatto In una lettera (che gli avvocati esibiscono) in cui Enrica, dopo avere incolpato il ragioniere di averla gettata nel sordido ambiente, chiedeva del denaro: «Voglio soldi, tre volte quelli di ieri, una volta per tutte le volte ». Esasperato dalle continue scenate della ragazza e del Disoteo, il ragioniere si rivolse al commissariato e fece diffidare i due: per questo essi si sarebbero vendicati. L'ultimo fatto della giornata è rappresentato da un'iniziativa del padre di Enrica Lucchetta il quale, a oltre un anno dall'allontanamento della figlia da casa, ha espresso ora l'intenzione di querelare il Parigi per sottrazione di minorenne e atti di libidine. L'avv. Franz Sarno, incaricato dell'azione, ha diramato questa notizie: «L'avv. Franz Sarno ha fatto sapere stasera che domattina presenterà alla cancelleria del Tribunale penale di Milano una querela, per conto di Romlro Lucchetta, nato a Verona nel 1904, motorista, padre di Enrica, contro il rag. Giacinto Parigi per sottrazione dì minore alla patria potestà con l'aggravante per fini di libidine». Già stasera un lungo esposto era stato preparato dal legale, ma Romlro, Lucchetta, per un contrattempo, è arrivato a Milano quando gli uffici giudiziari erano già chiusi. c. m, »-«~. Il rag. Parigi, ohe porta oon sé una valigia, lascia la Questura accompagnato dal suo legale (Telefoto)