Scene di panico per l'incendio del "centro sfrattati" a Firenze

Scene di panico per l'incendio del "centro sfrattati" a Firenze Scene di panico per l'incendio del "centro sfrattati" a Firenze Distrutta un'ala del grande edificio: 114 senza tetto - Una madre salva i tre figli sfidando le fiamme - Due vigili intossicati Firenze, 9 febbraio. Un violento incendio, sviluppatosi verso le quindici nei locali del « Centro sfrattati » di via Guelfa, una vecchia costruzione occupata un tempo dalla Manifattura dei tabacchi, ha distrutto quasi una intera ala dell'edificio e le | fiamme si sono propagate con j velocità fulminea. Immediata1 mente fra gli occupanti le va | rie stanze dell'edificio si dif1 fondeva il panico, mentre il i fumo rendeva irrespirabile l'aria. In mezzo a una confusione ; indescrivibile, gli sfrattati cercavano di salvare quanto più era possibile Due poveri vec chi paralizzati — Silvio Celli e Teresa Finaroli — venivano tratti in salvo. Una povera donna che abitava in una camera prossima a quella dove il fuoco si era sviluppato, riu isciva a porre in salvo i suoi | tre bambini Le fiamme le ave ivano chiuso ogni possibilità di I scampo invadendo un andito che porta alle scale Allora la I poveretta, Lina Guagni, pren deva in braccio i suoi tre figli Susanna di tre mesi. Laura di due anni e Rossella di tre e coprendoli con una coperta passava attraverso il fuoco raggiungendo cesi le scale e ponendosi in salvo. Sul posto accorrevano i vi¬ gili del fuoco con sei automezzi e tre squadre ma l'opera di spegnimento si rivelava subito difficile. Uno dei vigili, Bompensiero Lombardi, avvicinatosi eccessivamente al focolaio dell'incendio, cadeva a terra intossicato dal fumo. Veniva tratto in salvo dai compagni e portato all'ospedale di Santa Maria Nuova. Le fiamme venivano attaccate dagli idranti con veri torrenti d'acqua. Venivano posti in stato di allarme gli inquilini delle case vicine: si verificavano cosi nuove scene di panico che assumevano a un certo momento aspetti di drammaticità: le grida e i pianti delle donne sovrastavano il crepitare delle fiamme e le esplosioni dei vetri che andavano in frantumi per effetto del gran calore. A un certo momento crollava un solaio e nel cielo si alzava una colonna di fumo e di scintille che rendeva ancor più paurosa la scena Secondo quanto affermano alcuni testimoni, l'incendio sarehhe divampato in una stanza situata al secondo piano dello stabile. Già in questo settore in mattinata erano scoppiati tre piccoli incendi prontamente domati dagli stessi abitanti Verso le quindici quattro giovani che stavano giocando a carte in una stanza vedevano uscire del fumo 'da sotto una porta vicina: si precipitavano fuori, aprivano l'uscio del vano di fronte, e venivano investiti da una tìam mata. Pensavano di domare le fiamme ma queste attraverso il solaio si erano ormai propagate e stavano dilagando pau rosamente. Non rimaneva perciò da far altro che dare l'allarme. Dopo circa un'ora dall'arrivo dei vigili l'incendio poteva essere circoscritto. Da un calcolo affrettato sono rimaste senza tetto 32 famiglie: complessivamente 114 persone. Durante l'opera di spegnimento è pure rimasto intossicato un altro vigile del fuoco Fa brizio Zaccagnini di 22 anni e la signora Santi Bazzi di 61 anno. La donna, rimasta bloccata in una camera, si calava in strada per mezzo di una fune. —

Persone citate: Lina Guagni, Santi Bazzi, Silvio Celli, Teresa Finaroli, Zaccagnini

Luoghi citati: Firenze