La salute dei candidati di Antonio Barolini

La salute dei candidati ELEZIONI PER LA CASA BIANCA La salute dei candidati (Dal nostro corrispondente) New York, febbraio. Truman, come si sa, è stato sempre sano come un pesce (è una frase fatta, ma continua a resistere. A quel che pare, è espressiva e, per concorde intesa, dovrebbe dare la più immediata immagine della buona salute); ma Roosevelt, come ben si ricorda, è morto sulla breccia. Aveva nientedimeno che superato una poliomielite e — malgrado la parziale paralisi alle gambe, che l'aveva colpito — era riuscito a salire al fastigio della presidenza. Soccombette, alla fine, per eccesso di lavoro, di fatica e anche, forse, di responsabilità. Franklin Dclano Roosevelt, comunque, è stato un fenomeno unico. Per concorde testimonianza di quanti lo hanno avvicinato, la sua personalità esprimeva un magnetismo eccezionale. Visse e resistette e vinse più di quanto qualsiasi altro essere — nelle stie stesse condizioni fisiche — avrebbe potuto, soltanto in funzione di questa sua incredibile energia e forza intcriore. A ogni buon conto, molti sostengono che stiamo ancora pagando lo scotto della sua morte prematura. Dopo Roosevelt, si è avuto il caso di Eiscnhowcr. Come tutti smno, egli ha superato due gravi crisi di salute, esponendo — suo malgrado — il paese al grave rischio di .avere un Presidente malato, incapace di svolgere le sue funzioni. Con un vice-presidente, quindi, che sarebbe stato costretto ad assumerne i poteri in virtù di norme specialissime, non chiaramente contemplate dalla Costituzione; e quindi in base a una prassi che non avrebbe precedenti giuridici. Ovviamente, se il disgraziato evento si fosse verificato o si verificasse, il vice-presidente, che in questo caso sarebbe Nixon, si troverebbe a dover fronteggiare un periodo di governo per lo meno difficile, in evidenti condizioni di inferiorità. Prima degli esempi di Roosevelt e di Eisenhower, che si sono citati, l'America ricorda con apprensione l'altro classico esempio del presidente Wilson. Egli fu uno dei Presidenti più alti nobili e illustri della storia di questa Confederazione (per questo, non piaceva a Mussolini e ai molti altri del suo stampo); ma fu malato e incapace di affrontare adeguatamente le altissime responsabilità dell'ufficio, negli ultimi mesi del suo governo. Anche la lunga malattia del presidente Wilson è ancora considerata causa di molti guai occorsi, in quel periodo e dopo, al paese. Da questi fatti, emerge la ragione delle costanti preoccupazioni dell'elettore americano per la salute di quegli che sarà il prossimo Presidente. Il lavoro di Presidente degli Stati Uniti è ormai un lavoro massacrante, capace di uccidere qualsiasi uomo, che non sappia dominarlo con piena energia delle sue facoltà. E' tanto gravoso, che si è spesso parlato di alleggerirlo. E però, stante la Costituzione americana, e ormai comprovato che il potere del Presidente non è decentrabile. La Confederazione americana non è una democrazia parlamentare all'europea, anche se il governo è certamente nelle mani del popolo. Appunto per questo, la carica del Presidente concentra in se. stessa rutto il potere dell'esecutivo, unica forza condizionante il potere legislativo (ossia delle Camere e del Congresso). Eisenhower, dopo il mortale rischio delle malattie subite e superate, ha risolto il problema del sovracarico di lavoro cui dovrebbe essere soggetto, delegando di volta in volta al vice-presidente compiti particolari. E' la prima volta, infatti, che l'America assiste allo spettacolo di un vicepresidente attivo e potente. Ma sono molti coloro che vedono di cattivo occhio l'estendersi dell'uso della delega. « Quale, dunque — si domanda l'elettore americano, cui è ben nota la situazione or ora esposta — il reale stato di salute di quanti ci vengono ora presentati come candidati alla presidenza? ». Salvo Rockcfeller (giovane e ancora più sano di Truman, ma che ha ritirato la sua candidatura per aver constatato l'impossibilità di vincere la forza di Nixon che. ormai, investe tutta l'organizzazione del partito); salvo il ritiratosi Rockefeller, per ora, i probabili candidati dimostrano di avere, più o meno tutti, una salute non così perfetta come vie.i fatto di pensare, ogni qualvolta si osservano le loro facce e il loro smagliante sorriso elettorale. Nixon, per esempio, a quaran- tasettc anni, risulta sano; ma anche — se affaticato — terribilmente soggetto a una forma di penosa eccitazione nervosa di stomaco. Non solo, ha tendenza all'alta pressione e a qualche non infrequente alterazione febbrile. Gli si rimprovera di far poco esercizio fisico. 11 senatore democratico Kennedy, di appena quarantadue anni, sembra guarito dai residui della ferita alla spina dorsali che gli occorse quando, al comando di una torpediniera, durante la seconda guerra mondiale, fu assalito da un bombardiere giapponese. A -causa di questa ferita, egli fu sottoposto a un delicato intervento chirurgico nel 1954. Tutti lo considerano guarito, ora; ma rimane il precedente del fatto. Esso illustra il senatore come un autentico eroe nazionale; ma indubbiamente, è stata una grave prova per la 'sua salute. Anche Stevenson, che oggi risulta in ottima salute, tuttavia è noto che ha sofferto di calcoli ai reni. Ha sessantanni, ormai. Sta bene (così affermano i suoi medici); ma si tratta di un precedente che non va preso sottogamba, si nota. Johnson, il potenziale candidato dei democratici del sud, leader, oggi, della maggioranza democratica al Senato, ha cinquantun anno, e ha sofferto di un attacco di cuore nel 1955. Allora, l'attacco fu descritto come «moderatamente-sevcro »; oggi però — precisa la fonte da cui attingo l'informazione — i suoi amici cercano di far dimenticare questo particolare. A.nchc Johnson, inoltre, è stato operato di calcoli renali. 11 senatore Symington' (58 anni) soffriva di alta pressione e pare che gli sia stato eliminato il disturbo a seguito di una delicata operazione ai nervi della spina dorsale. In quanto al senatore Wayne Morse, di 59 anni, dell'Oregon che — per quanto non sembra abbia molte probabilità di affermazione — tuttavia ha dichiarato di considerarsi tra coloro che presenteranno la propria candidatura alla Convenzione del partito; avrebbe una salute di ferro se non fosse che gli animali gli hanno spesso procurato dei guai. Nel 1951, ha preso in testa un calcio di cavallo; nel '49 è rimasto ferito per una caduta durante una corsa equestre; nel 1955 si storse una gamba per tirar su un maialino appena nato e tu assaltato dalla scrofa. Infine, nel 1953, cadde svenuto in pieno Senato, dopo due ore di discorso di opposizione alla conferma di Charles E. Wilson a Segretario della Difesa. Morse è l'uomo del Senato che non la perdona a nessuno. Guai a essergli nemici. Ne sa qualcosa la signora Luce che, soprattutto per la violenza dell'opposizione di Morse, non è stata confermata all'incarico di Ambasciatore in Brasile, al quale il Presidente Eisenhower l'aveva designata. « Come vedi — mi ha detto il repubblicano, cui debbo questi commenti, — ho ragione io. Rockefeller è giovane, e tornerà buono per la prossima volta. Tra rimanenti candidati, anche dal punto di vista della salute, Nixon resta il più sicuro. In fin dei conti, i nervi allo stomaco vanno a posto sempre con due pillole di belladonna. Non sono calcoli renali o offese alla spina dorsale... non sono una ^osa seria ». Antonio Barolini aillllllllllllllililltlllllltllllll llllllIIIIIIIIIII

Luoghi citati: America, Brasile, New York, Oregon, Stati Uniti