Assolto un tranviere dall'accusa di aver ucciso due motociclisti

Assolto un tranviere dall'accusa di aver ucciso due motociclisti Assolto un tranviere dall'accusa di aver ucciso due motociclisti La sciagura è avvenuta in via Nizza: il tranviere era imputato di non aver manovralo con sufficiente prontezza i freni - Prosciolto anche un automobilista per la morte di un ciclista Il Tribunale ha assolto con formula piena un tranviere la cui vettura aveva ucciso due motociclisti, caduti accidentalmente sui binari. Era stato un incidente che aveva commosso tutta la città: le vittime, padre e figlio, erano state straziate dalle ruote del tram proprio davanti alla loro casa, in via Nizza 342, e la moglie era rimasta con otto orfani, senza neppure i soldi per pagare i funerali. La sciagura era avvenuta verso le 13 del 9 dicembre '56. Era domenica: il decoratore Cosimo Pesaro, quarantunenne, immigrato sei anni prima da Taranto percorreva la via su una motoretta. Sul sedile posteriore era il figlio sedicenne Antonio. La moto slittò sull'asfalto viscido per l'umidità o sulle rotaie, i due caddero mentre a pochi me- iiiiiifiiiiiiitiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiia tri di distanza sopraggiungeva un tram. Il conduttore del tram, Giovanni Calabrese, trentacinquenne, abitante in via Genova 174, azionò il freno elettrico di emergenza e gettò la sabbia, ma la disperata manovra non valse ad evitare la sciagura. Rinviato a giudizio sotto l'ac- ucpvsvaclecusa di non aver moderato suf- cflcientemente la velocità, 11 tran viere è comparso dinnanzi ai giudici della terza sezione penale (Pres. Jannibelli, P. M Piscopo, cane. Castelli). Egli ha ripetuto di aver fatto tutto quanto era umanamente possibile quando vide, a pochissimi metri di distanza, il pericolo imprevisto. Il Tribunale, accogliendo le richieste del difensore avv. Giulio, lo ha prosciolto perché il fatto non costituisco reato. — Dinnanzi alla stessa sezione del Tribunale è stato processato anche' un automobilista, Tancredi Paruzzo, di 43 anni, da Arlgnano, la cui « 600 » investi ed uccise un ciclista, la sera del 24 giugno scorso, sulla strada Chieri-Andezeno. « Ho visto un'ombra balzarmi davanti all'improvviso proveniente dalla destra», ha dichiarato l'automobilista. Le sue affermazioni sono state confermate dai passeggeri che viaggiavano con lui. L'investimento inoltre era avvenuto a 2 metri e 40 centimetri rial margine destro della strada (che è larga quasi sette metri): questa circostanza, unita al fatto che la vittima. Matteo Caratto, da Andezeno, risultava aver bevuto un po' troppo, aveva indotto gli stessi carabinieri a pensare che il ciclista avesse fatto PcSlapnMvilsddndzzcElaItunulisnc un improvviso scarto verso il centro della strada. Anche la deposizione di un suo compagno di viaggio sembrò conformare questa ipotesi, pur essendo assai vaga e confusa perché il teste aveva anch'egli troppo vino in corpo. Il Tribunale, accogliendo le richieste del difensore awo- cato Romagnoli, ha assolto il Paruzzo dall'accusa di omicidio colposo per insufficienza di prove.

Persone citate: Castelli, Cosimo Pesaro, Giovanni Calabrese, Matteo Caratto, Paruzzo, Piscopo, Romagnoli, Tancredi Paruzzo

Luoghi citati: Andezeno, Taranto