La madre attende stamane a Torino le spoglie del figlio famoso e infelice

La madre attende stamane a Torino le spoglie del figlio famoso e infelice La madre attende stamane a Torino le spoglie del figlio famoso e infelice Fu lei ad insegnargli i primi elementi di musica - Cominciò ad avere paura quando lo vide ricco e fortunato - La segretaria l'altra notte ebbe in sogno il presentimento della sciagura < Una madre dovrebbe essere orgogliosa dei successi del proprio figlio. Condividerne i sogni, le gioie. Quando il mio Fred ha cominciato ad avviarsi verso la notorietà, io invece mi sono sentita stringere il cuore. Un oscuro presentimento mi diceva che la sua felicità non sarebbe durata a lungo. Gli impegni, le tournées, l'esistenza caotica degli artisti "arrivati" costringevano Fred a star lontano da me talvolta per mesi. Tutte le volte che.poteva fare una scappata a Torino veniva ad abbracciarmi, mi dedicava qualche ora. Altrimenti, i nostri rapporti sì riducevano a lettere frettolose, a telefonate da città lontane ». Nel rievocare 11 figlio tragicamente scomparso, la signora Ernesta Poggio vedova Buscaglione ha gli occhi asciutti. Ha pianto a lungo, in silenzio, subito dopo la notizia della sciagura. Poi si è fatta forza. Ha ripetuto ai giornalisti, ai conoscenti, agli ignoti che le telefonavano, le vicende del figliolo. Lo aspettava nei prossimi giorni: Fred Buscaglione aveva promesso di dare uno spettacolo ad Alba, dove sono già affissi i manifesti. Lo rivedrà nella bara, oggi pomeriggio. La signora abita in un modesto alloggio a pianterreno, nel cortile di piazza Cavour 3. Vedova da circa un anno e mezzo, oltre a Fred ha un figlio e una figlia, Umberto e Maria Teresa. Il primo suonava il contrabbasso nell'orchestra del celebre fratello, la seconda è sposata ed è anche l'unica, della famiglia che non abbia la passione della musica. Fred Buscaglione fu avviato alla carriera dalla madre, discreta pianista. Il padre Mattia, decoratore e dilettante di piano e fisarmonica, non si oppose. Fred andava ancora all'asilo, quando la mamma gli impartì le prime lezioni dì teoria e gli Insegnò le « scale » sul vecchio pianoforte di casa. Più tardi lo affidò al prof. Mortara, insegnante di violino. Gli studi di Fred Buscaglione non si spinsero oltre la quinta elementare. La sua pagella, scuola < Manzoni », lo ricorda primo in canto, condotta e igiene. Secondo in religione, dìsegno, bella scrittura, lettura espressiva, recitazione ed altre materie. La classifica meno brillante riguarda l'ortografia, l'aritmetica, le scienze e il lavoro manuale. Nell'ottobre del 1933, Fred si iscrive al Liceo musicale «Giuseppe Verdi» di piazza Bodoni, per il terzo corso dì violino. L'anno seguente pianta archetto e pentagramma, la musica classica non si addice al suo carattere irrequieto. Lavora come apprendista odontotecnico, aiuta il padre decoratore. A 15 anni si rituffa nella musica: privatamente impara a suonare sette-otto strumenti: dal violino al saxofono, dal piano alla fisarmonica, dal contrabbasso alla batteria. Entra a far parte di complessi in voga: Angelini, Filippini, De Serra, Chiocchio, Valdemar. Poco dopo l'entrata dell'Ita Ila in guerra, Fred è chiamato alle armi per il servizio di leva. In Sardegna organizza spettacoli, comincia a delinear si il suo stile. Congedato dopo 4 anni e mezzo, riprende Tesi stenza bohèmienne. Tenta la fortuna all'estero, poi rientra a Torino e nel 1952 comincia ad essere * qualcuno ». Nella sala da ballo di via Po, dove si è esibito per alcuni anni, sono nate quasi tutte le sue canzoni più note, in collaborazione con un giovane avvocato, Leo Chiosso. Al suo fianco aveva la giovane, conturbante moglie araba, Fatima Ben Emarek. Era musulmana si converti al cattolicesimo dopo dieci giorni di « ritiro spirituale » presso le suore del Cenacolo, in corso Vittorio. Il matrimonio fu celebrato nella chiesa di S. Massimo, nel 1954 Per poter suonare e cantare con il brio e il verismo che lo caratterizzavano, Fred aveva bisogno di bere qualche bicchierino di ichisky. Il proprietario del locale, comm. Corna glia, temeva per la salute del l'estroso chansonnier. Busca glione e Chiosso replicarono con Fred dal whisky facile una delle canzoni più tipiche del repertorio. A poco a poco, Torino si allontanò dal «giro» di Fred Buscaglione. Nella città nativa aveva acquistato un confc rtevole alloggio. Come Modugno, era dlven tato un € industriale della canzone ». Percorreva l'Italia e il mondo in aereo, o al volante della sua velocissima auto. I primi guadagni, di poche decine di lire per sera, erano saliti a centinaia di migliaia di lire ogni spettacolo, ultimamente la sua quotazione era di un milione". I dischi si moltiplicavano, le proposte di ingaggio non potevano essere accolte tutte, la madre sessantaduenne lo vedeva sempre più di rado. L'ultima volta risale al giorno di Santo Stefano. Si fermò poche ore nella silenziosa abitazione di piazza Cavour, era più rauco del solito. Telefonò ancora alla mamma, qualche giorno dopo. Ieri mattina, la signora Ernesta — rassomiglia a Fred, ha un portamento nobile e controllato, cammina appoggiandosi al bastone— sentì squillare il telefono. Era la segretaria di Fred, signora Maria Rablolo-Augello, che durante l'assenza del musicista sbrigava la corrispondenza, inviava alle centinaia di fans la foto¬ grafia (con dedica quasi autografa). La segretaria si era svegliata di soprassalto, prima del solito. Le era sembrato che Fred Buscaglione la chiamasse, volesse affidarle qualche incarico. Una sensazione strana, alla quale non diede eccessivo peso. Alle 8 girò la manopola della radio, per ascoltare il « giornale ». La notizia che Buscaglione era morto in uno scontro stradale l'agghiacciò. Poco dopo, da Milano, l'impresario di Buscaglione, Franco Bernabei, le confermò la tragedia. Allora telefonò alla madre di Fred, le chiese cautamente se avesse appreso qualcosa dalla radio. Alla risposta negativa, si recò dalla signora e l'informò della sventura. La morte del simpatico, esuberante compositore-attore ha avuto a Torino un'eco profonda. Contava in città molti amici, il successo non gli aveva mai fatto dimenticare gli anni duri, le esperienze amare. Oggi la salma giungerà in via Bava 26 bis, di dove muoverà il corteo funebre. • g. I. La madre, Ernesta Poggio

Luoghi citati: Alba, Italia, Milano, Sardegna, Torino