Quattro condanne al processo per le sofisticazioni di burro
Quattro condanne al processo per le sofisticazioni di burro Quattro condanne al processo per le sofisticazioni di burro Al principale imputalo 19 mesi - Lo stabilimento chiuso per Ire mesi Assolti con formula piena l'autotrasportatore torinese ed il corriere Parma, 2 febbraio. Con quattro condanne e due assoluzioni con formula piena si è concluso stasera, dinanzi alla nostra pretura, il processo per le sofisticazioni di burro. Il principale imputato Amleto Panciroli, accusato di avere prodotto e venduto burro sofisticato per complessivi 402 quintali, è stato condannato ad un anno, un mese e quindici giorni di reclusione, sette mesi d'arresto, 10.711.500 lire di multa, 975.000 lire di ammenda, alla chiusura dello stabilimento per tre mesi e all'interdizione dell'esercizio industriale per sei mesi, oltre al pagamento delle spese. Per gli altri imputati minori il pretore, dott. Cardinali, ha emesso le seguenti condanne: Elena Manfredi, imputata di concorso col Panciroli nella produzione o nella vendita di oltre 400 quintali di burro sofisticato, 15 giorni di reclusione, un milione di multa, 150 mila lire d'ammenda, interdizione per sei mesi dall'esercizio industriale; Paolo Avanzini, marito della Manfredi, che doveva rispondere delle stesse imputazioni della moglie: un anno, un mese e quindici giorni di reclusione, 15 giorni di arresto, un milione e mezzo di multa, 225.000 lire di ammenda, interdizione dall'esercizio commerciale per sei mesi; il commerciante torinese Umber to Cervino, abitante in via Pietro Giurìe, sempre per le stesse imputazioni dell'Avan Zini e della Manfredi: 15 gior¬ ni di reclusione, un milione di multa, 800.000 lire di ammenda, interdizione dall'esercizio commerciale per sei mesi. E' da ricordare che l'Avanzini e il Panciroli avevano già subito una diecina di condanne ognuno per frodi in commercio. Il pretore ha poi riconosciuto assolutamente estraneo ai fatti l'autotrasportatore torinese Umberto Spesso, abitante in via Pinerolo, che è stato perciò assolto per non aver commesso il fatto, e con uguale motivazione è stato prosciolto l'autocorriere parmigiano Dante Gorreri, recapitista nella nostra città della ditta Spesso. Com'è noto, il processo aveva preso le mosse da una operazione del servizio repressioni frodi di Torino, i cui funzionari avevano sequestrato un carico di dieci quintali di burro presso l'autotrasportatore Spesso: il burro, risultato poi di qualità non rispondente ai requisiti di legge, era stato inviato dal Panciroli a Torino con l'etichetta di margarina, al fine di pagare un'imposta di consumo più bassa di quella prevista per il burro; ma una volta entrata a Torino, naturalmente, la merce sarebbe stata venduta come burro. Le indagini prontamente avviate avevano portato alla scoperta di varie altre irregolarità e si erano concluse col rinvìo a giudizio dei sei imputati dinanzi al pretore di Parma: dopo cinque udienze, il processo è giunto a conclusione questa sera; tutti i condannati hanno interposto appella
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