A Roma aperta una nuova grave crisi tra i dirigenti del ciclismo italiano

A Roma aperta una nuova grave crisi tra i dirigenti del ciclismo italiano 31 amento difficite per un& dvgii sport più, popolari A Roma aperta una nuova grave crisi tra i dirigenti del ciclismo italiano Il «Consiglio» dell'Unione velocipedistica scioglie d'autorità il Direttivo dell'Associazione ufficiali di gara • L'episodio dovuto alla rivalità tra Rodoni e Di Cugno %on avrà carattere ufficiale la partecipazione al Tour (Dal nostro corrispondente) Roma, 30 gennaio. I risultati della riunione del Consiglio direttivo dell'U.v.i. hanno davvero giustificato la attesa che da diversi giorni circolava in tutti gli ambienti ciclistici: sono stati decisi lo scioglimento del Consiglio direttivo dell'A.n.u.g.c. e la rinuncia alla partecipazione ufficiale al Tour de France. / dirigenti dell'V.v.i. erano oggi al completo; Di Cugno, che aveva voluto assentarsi di proposito per lasciare ai consiglieri ampia libertà di esame e di giudizio, era sostituito in rappresentanza dell'A.n.u.g.c. da Arrighi che però non ha preso parte alla votazione, Rodoni non ha accettato i suggerimenti venutigli, a quanto ci risulta, da molte parti, perché si comportasse come il suo diretto contendente, ed ha presieduto regolarmente la seduta, limitandosi ad uscire dalla sala al momento del voto. Per arrivare alla fine ci sono volute quasi sei .ne d% di scussione, che si è aperta con una relazione appunto di Rodoni, dopo la commemorazione di Fausto Coppi e ài Ernesto Chiappe, in omaggio alla cui memoria è stato osservato un minuto di raccoglimento. La discussione, se è stata lunga e particolareggiata, non ha avuto toni molto accesi; ciò è più che spiegabile, se si considera che Rodoni ha avuto gioco di fare il bello e il cattivo tempo. Ulteriore dima strazione t Nessuno ha votato contro, anche se ci risulta che gli astenuti sono stati quattro: oltre Arrighi, Bollini, rappresentante dei professionisti, che non ha inteso pronunciarsi su una questione che non riguarda il suo settore, Borroni e Travers-.ri. L'ordine del gion\o sul quale si è votato ritiene il recente comunicato dell'Associazione nazionale ufficiali di gara (che rese noto come il presidente dell'V.v.i. fosse stato deferito agli organi disciplinari dell'U.v.i. stessa) < lesivo per U prestigio non soltanto del presidente dell'U.v.i., ma della Federazione stessa, tanto più che risulta manifesto un atteggiamento di sfida e di ri bellione al potere centrale >. c Tenuto conto — prosegue l'ordine del giorno — che il Consiglio direttivo deve porre in atto qualsiasi provvedimento per salvaguardare gli interessi e il prestigio dell'V.v.i. e reprimere qualsiasi attentato all'ordine e alla disciplina fe derali, tanto necessari specie in questo periodo di intensa preparazione olimpica, e rilevato che dal comunicato dell'A.n.u.g.c. emerge un aperto atto di insubordinazione, si delibera lo scioglimento del C. D. dell'A.n.u.g.c. e la sua sostituzione con un commissario straordinario, demandando alla C.a.d. dell'U.v.i. tutti gli atti in possesso della segreteria per gli altri eventuali giudizi che possano scaturire dal , loro esame >. Lo stesso ordine del giorno invita gli ufficiali di gara a < restare disciplinati >, ricordando loro che < sono tesserati dell'U.v.i. e che hanno gravi responsabilità nei compiti da assolvere >. In questo modo Rodoni ritiene d'aver messo fuori combattimento Di Cugno, pensando quindi d'aver liquidato tutta la faccenda dei rapporti tra l'U.v.i. e l'A.n.u.g.c. (che qualcuno, e non a torto, identifica nei rapporti personali tra i due alti dirigenti). Ora le due denunce devono essere giudicate dalla C.a.d.; tale commissione è un organo giudiziario di prima istanza, quella di seconda istanza è proprio il Consiglio direttivo dal quale oggi è stato emanato un cosi radicale giudizio. Ed è possibile che la C.a.d. concluda con un provvedimento assolutamente negativo, oltre che nei confronti di Di Cugno, anche nei confronti degli altri firmatari del documento, vale a dire i signori Arrighi e Giai. Il Consiglio dell'U.v.i. ha poi aderito a una proposta della commissione professionisti: la rinuncia alla partecipazione ufficiale al Giro di Francia. Questa è annunciala laconicamente nel comunicato ufficiale; si è appreso però che sulla decisione hanno pesato — anche se da quattordici anni non se n'era presa una simile — la considerazione dell'organizzazione privata del Tour, dei corridori di varie nazionalità in squadre di alcuni paesi, la partecipazione di quattro squadre regionali francesi oltre quella ufficiale. Comunque è probabile che una formazione di ciclisti italiani venga allestita proprio dalla commissione professionisti, magari guidata da Binda, che già interpellato in proposito si è riser- vata una risposta. L'U.v.i. ha già fatto sapere che è disposta a cedere Binda per uni mese. _ _ g- n. | r L'allenatore Viopaiek con I giocatori del Palermo Sartóri, Valadè e Benedetti ieri a Torino (Foto Moisio)

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