L'uomo fatto a pezzi e buttato nel Tevere sarebbe un camionista scomparso da venti giorni
L'uomo fatto a pezzi e buttato nel Tevere sarebbe un camionista scomparso da venti giorni Identificata, tra decine di persone sparite, la vittima dei feróce assassinio? L'uomo fatto a pezzi e buttato nel Tevere sarebbe un camionista scomparso da venti giorni I suoi dati somatici coincidono con quelli dello squartato - Il 9 gennaio era stato dimesso da un ospedale ed era partito per Roma dove aveva un'amante (Nostro servizio particolare) Roma, 29 gennaio. La polizia sta facendo un difficile lavoro di cernita per tentare di giungere per esclusione alla identificazione dell'uomo tagliato a pezzi t cui resti furono rinvenuti esattamente una settimana fa sul greto del Tevere nei pressi di Ponte Flaminio. Le denunce presentate negli ultimi tempi in questura riguardanti persone scomparse assommavano a varie decine; ma dopo aver confrontato con scrupolo i dati somatici degli uomini che erano spariti senza più dar notizie di sé e quelli della vittima dell'orribile assassinio, stabiliti dai periti settori dell'istituto di medicina legale, il dubbio era rimasto circoscritto ad una ventina di persone. Le ulteriori indagini permettevano di escludere diciotto di esse ed il cerchio si è stretto ancor di più. La polizia sta attualmente concentrando la sua attenzione su due individui: un mendicante romano e un autista di autotreni toscano L'attenzione degli investigaturi è però rivolta principalmente verso quest'ultimo. Il suo fisico corrisponde in ogni particolare con quello dello sconosciuto i cui resti giacciono su un marino dell'istituto di medicina legale. Si tratta di Mario Micaelli, nato a Pisa quarantacinque anni fa, ma da molto tempo residente a Livorno. Egli è scomparso misteriosamente dal 9 gennaio dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Velletri dove era stato ricoverato in seguito ad tino spasmo cerebrale. Mario Micaelli a causa del suo lavoro viaggiava moltissimo e si recava anche di frequente all'estero, tanto che è in possesso di regolare passaporto. Non risulta però che egli abbia di recente varcato la frontiera anche perché le sue condizioni fisiche non gli avrebbero consentito di effettuare attualmente un lungo viaggio. Il 31 dicembre, verso sera, egli fu trasportato d'urgenza a bordo di un taxi all'ospedale di Velletri. Poco prima in un bar della piazza centrale della cittadina laziale l'autotrenista era stato colto improvvisamente da uno sve nimento mentre era in attesa di alcuni amici coti i quali aveva un appuntamento. La diagnosi era di « spasmo cerebrale », causato da stanchezza psico-fisica. Ripresi i sensi il Micaelli raccontava ai medici che erano molte notti che non dormiva e di aver mangiato sommariamente a causa dell'intenso lavoro. Anche ai compagni di camera (egli occupava il letto n. 52 in una stanza a sei posti) ripeteva le stesse cose. Il 9 gennaio veniva dimesso perché clinicamente guarito. Alla suora di servizio al reparto medicina il Micaelli confidava di recarsi a Roma dove aveva un appuntamento nella stessa giornata. E' da allora che, per quante ricerche siano state effettuate, non si hanno più notizie di lui. L'autotrenista non è sposato, abita con la madre a Livorno ma raramente egli è a casa. Al momento del malessere che lo aveva colto nel bar di Velletri, il Micaelli aveva perduto il portafogli, o era stato derubato, ma in esso si trovava soltanto il denaro poiché i documenti egli era solito tenerli dentro un portacarte in un'altra tasca. La polizia avrebbe stabilito che il Micaelli aveva a Roma un'amante. Avrebbe anche appreso dai compagni d'ospedale, che egli aveva detcrminate imperfezioni. Il particolare sarebbe stato confermato anche dai medici legali i quali attraverso i loro esami hanno riscontrato sui resti dello squartato una particolarità che all'epoca del servizio di leva avrebbe potuto causargli l'esonero dal servizio militare. Fonogrammi sarebbero stati per tanto inviati stamane agli uffici provinciali di leva ed ai distretti militari perché forni scano notizie su individui, compresi nelle classi di leva dal 1900 al 1925, che sono stati riformati all'atto della prima visita o che sono stati posti in congedo dopo aver raggiunto il reparto di assegnazione, essendo affetti da particolari anomalie ed imperfe zioni. Le ricerche compiute oggi nelle acque del Tevere da parte dei sommozzatori dei carabinieri e dei vigili del fuoco non hanno portato ad alcun risultato. Ciononostante saranno proseguite anche nei prossimi giorni, nella speranza di ritrovare altri resti umani. g.fr.
Persone citate: Mario Micaelli
Luoghi citati: Livorno, Pisa, Ponte Flaminio, Roma, Velletri
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