Tambroni annuncia al Senato che il prestito è stato già coperto
Tambroni annuncia al Senato che il prestito è stato già coperto A tre giorni dall'apertura delle sottoscrizioni Tambroni annuncia al Senato che il prestito è stato già coperto Il gettito supera i 134 miliardi di contante ; la chiusura delle operazioni resta fissata a sabato - Approvata all'unanimità la conversione in legge del decreto sui Buoni novennali • Un discorso del ministro del Bilancio (Nostro servizio particolare) Roma, 28 gennaio. Il Senato ha approvato all'unanimità la conversione in legge del decreto sull'emissione del nuovi Buoni del Tesoro novennali. Prima del voto il ministro del Bilancio, Tambroni, ha detto che il debito statale ha raggiunto cifre considerevoli. Un'emissione di Buoni a breve scadenza non avrebbe portato alcun vantaggio, mentre l'emissione dei Buoni poliennali dev'essere considerata come una tappa sulla via, che il governo intende seguire, del consolidamento del debito pubblico. In soli tre giorni le sottoscrizioni hanno superato 1 134 miliardi richiesti, cioè la cifra destinata alle sottoscrizioni in contanti. Ma per tener conto degli interessi dei piccoli risparmiatori, le sottoscrizioni resteranno aperte fino al 30 gennaio, cioè fino a dopodomani. Non si può — ha detto Tambroni — criticare il governo che copre il disavanzo di un esercizio finanziario proprio ai fini del perseguimento di una polìtica di sviluppo. D'altra parte, la saldezza della lira, il prestigio indiscusso ed il generale apprezzamento delle possibilità di espansione economica del popolo Italiano, la tenuta dei prezzi costituiscono dati inoppugnabili, obiettivi e confortanti, che garantiscono la possibilità non già di una politica avventata di investimenti, ma di una politica che sappia entrare nel circuito vivo delle necessità del Paese ». Tambroni ha continuato annunciando che il bilancio 1960-61 dovrà essere l'ultimo ad essere impostato secondo gli attuali criteri della contabilità statale, cioè con una distinzione delle entrate e delle uscite in « effettive » e « per movimento di capitali ». Occorre ogRi una impostazione su basi funzionali ed una impostazione su base economica delle voci del bilancio, in modo da poter conoscere gli oneri destinati a ciascuna delle funzioni e delle attività svolte dallo Stato e da consentire un'analisi dei dati del bilancio sotto il profilo economico. Sono poi in corso di avanzata elaborazione alcuni importanti provvedimenti, tra i quali si trova un disegno di legge inteso ad eliminare tutte le gestioni fuori bilancio ed a disciplinare i fondi relativi. Un altro disegno di legge prevede il pagamento mediante assegni allo scopo di migliorare e snellire il servizio dei pagamenti dello Stato. Tambroni ha fatto presente che, grazie ad una nuova organizzazione tecnica, sarà possibile, dal 1° luglio 1960, una tempestiva chiusura della contabilità entro breve termine dalla chiusura della gestione finanziaria. Per tali ragioni, tra non molto saranno a disposizione del Parlamento 1 dati più significativi della gestione dell'esercizio 1958-59. L'accennata impostazione funzionale del bilancio e la decisa volontà di giungere, sia pure a tappe successive, a traguardi positivi consentiranno di realizzare il consolidamento di tutto il debito pubblico in modo da attenuare la rigidità del bilancio, che attualmente non permette di formulare previsioni per gli esercizi futuri. In tal modo il governo e il Parlamento potranno avere esatta cognizione dei mezzi finanziari a disposizione per investimenti nell'ambito di un piano che tenga conto delle necessità vitali del popolo. Tambroni ha concluso che occorre evitare qualunque tendenza ad una politica economica frammentaria ed episodica e ad una politica settoriale da parte della pubblica amministrazione. Il presidente della Commissione Finanze e Tesoro, sen. Bertone, illustrando 1 motivi che hanno spinto ad adottare i Buoni poliennali, ha ricordato la notevole liquidità del mercato: basti pensare che, nei primi nove mesi del 1959, si sono avuti 436 miliardi di depositi fiduciari e 435 miliardi di conti correnti. e. a. Jaccoud, sorretto da un gendarme, conversa con l'esperto belga Moureau (Tele*.)
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