Si è costituito l'orefice Romolo Grassi fuggito dopo un dissesto di 2 miliardi

Si è costituito l'orefice Romolo Grassi fuggito dopo un dissesto di 2 miliardi A quasi fin anno di distanza dai clamoroso fallimento di Milano Si è costituito l'orefice Romolo Grassi fuggito dopo un dissesto di 2 miliardi Abilissimo gioielliere, aveva la passione dell'agricoltura - Possedeva una fattoria modello con centinaia di bovini selezionati ed una vasta zona nel delta padano che si proponeva di bonificare (Dal nostro corrispondente) Milano, 25 gennaio. Il gioielliere Romolo Grassi, sul quale pendeva sin dal 14 marzo scorso tm mandato di cattura per bancarotta fraudolenta, si è costituito stasera al presidente della seconda sezione del tribunale fallimentare. Il suo dissesto, uno dei più clamorosi degli ultimi anni, ammonterebbe a oltre due miliardi. La passione per l'agricoltura e per la zoologia è stata la causa determinante della rovina economica di questo uomo, che indubbiamente aveva mostrato di possedere abilità e spìrito di iniziativa. Romolo Grassi appartiene a una famiglia di orafi illustri. Il padre, Luigi, è considerato un maestro, e per anni fu a Milano l'orefice dell'alta società,. Il giovane si diplomò in disegno architettonico, titolo che lo abilitò alla manipolazione di gioielli di gran classe e gli conferì una delle più ambite qualifiche professionali. Pochi mesi prima del crack, alla mostra dell'arte orafa di Vicenza, aveva ottenuto il primo premio *per la genialità del disegno e la perfetta esecuzione dei gioielli >. Dal suo matrimonio con la signorina Carla Sgaroni nacquero due figli, Ruggero e Maria che hanno oggi rispettivamente lk e 18 anni. Dopo una lunga permanenza a Marsiglia, la famiglia Sgaroni era rientrata in Italia, acquistando a San Colombano al Lambro un modesto appezzamento. Da qui nacque in Romolo Grassi il suo amore per la terra, non meno intenso di quello per i gioielli. Convinto che l'Italia dovrebbe abbandonare le colture dei cereali per dedicarsi ai fiori, agli ortaggi e soprattutto alla pastorizia, acquistò la tenuta < Cascinetta San Giovanni » presso Milano e la convertì in un'azienda modello. Dagli Stati Uniti fece venire un toro magnifico, figlio di una mucca * campionessa » mondiale per la produzione di latte, pagandolo diversi milioni. Ognuno dei quattrocento e più capi di bestiame, che formarono il suo allevamento, era accuratamente selezionato e viveva in stalle individuali ampie e dotate di tutti i mezzi più mo derni. Ministri visitarono la tenuta, ammirandone l'alta perfezione tecnica. Ci fu una commissione bulgara che volle adottare per il suo paese una speciale macchina, inventata dallo stesso Grassi, per la rapida trasformazione dell'erba in fieno. Al colmo degli onori, sicuro ormai di ottenere l'appoggio delle autorità, l'orefice-allevatore acquistò quattromila ettari di terreno sommerso nella zona del Delta. Egli contava di poter presto iniziare la bonifica. All'origine del dissesto sono dunque i milioni profusi a centinaia per la Cascinetta e per gfvm gli acquitrini improduttivi del Po. Quest'uomo, che come gioielliere aveva un giro d'affari di tre miliardi l'anno, si vide a poco a poco privato del suo capitale di manovra. Cominciarono così le pressioni alle banche per avere nuove aperture di crediti. Le banche pretesero garanzie ed egli diede gioielli, parte suoi e parte dei clienti. Nell'affannosa ricerca di denaro, non arretrò di fronte a interessi del 10 per cento pur di aver subito somme per turare le falle che si aprivano sempre più numerose nel suo edificio finanziario. Il giudice riscontrò un passivo di oltre tre miliardi contro un attivo di uno. Subito dopo la costituzione, il Grassi, che era accompagnato dai suoi legali, avvocati De Caro e Grieco, è stato trasferito a San Vittore. c. m.

Persone citate: De Caro, Grieco, Romolo Grassi

Luoghi citati: Italia, Marsiglia, Milano, San Colombano Al Lambro, Stati Uniti, Vicenza