Lo scambio dei brindisi al pranzo a palazzo Barberini

Lo scambio dei brindisi al pranzo a palazzo Barberini Lo scambio dei brindisi al pranzo a palazzo Barberini Roma, 23 gennaio. H Presidente del Consiglio ha offerto questa sera un pranzo di gala al Cancelliere tedesco in Palazzo Barberini. Al levar delle mense l'on. Segni ha pronunciato un brindisi: « Signor Cancelliere — ha iniziato — la sua venuta qui a Roma assume un carattere di ufficialità che ci piace sottolineare, anche perché ci consente di rendere solenne omaggio, attraverso la sua persona, all'intero popolo tedesco, come già facemmo nel novembre del 1957, in occasione della visita del Presidente della Repubblica federale tedesca di allora, Teodoro Heuss, e di documentare ancora una volta la cordialità dei rapporti intercorrenti tra i nostri due paesi. « Afa soprattutto desidero sottolineare lo speciale valore che questo nuovo incontro assume in questo particolare momento, nel quadro di quelle sempre più frequenti consultazioni tra gli uomini su cui grava la responsabilità di guidare la politica dei popoli: consultazioni consigliate dalla rapidità assunta dallo sviluppo d'egli avvenimenti internazionali in conseguenza della evoluzione dei mezzi di comunicazione e di trasmissione delle idee, che ha quasi rimpicciolito il nostro mondo. * Questi contatti personali sono ancor più necessari tra i governanti di paesi uniti, come i nostri, in quella comune azione in difesa della libertà e dell" pace che vanno svolgendo attraverso le numerose organizzazioni internazionali di cui fanno parte insieme con i loro paesi amici. « Oggi l'umanità si trova alla vigilia di eventi di portata incalcolabile; essa è forse ad una svolta decisiva della sua storia e sulla coscienza degli «omini che a tali eventi partecipano quali principali protagonisti grava la responsabilità di decisioni che, a seconda se saranno lungimiranti o inadeguate, avranno anche in seguito un peso positivo o negativo nel corso della storia futura dei loro Paesi ». Il Presidente del Consiglio ha concluso affermando che < l'Italia, che tanto ha dato nel passato alla civiltà dei popoli, non intende sottrarsi alle sue responsabilità. Noi speriamo che il desiderio di pace assuma forme sempre più concrete e che l'Europa unita possa, insieme con i suoi alleati ed i suoi amici, apportare un contributo decisivo al processo di distensione. Noi desideriamo dedicare al benessere dei popoli — ed in particolare ai più bisognevoli di aiuto — tutte le nostre risorse e le nostre energie, oggi ancora rivolte verso difese, a cui potremo rinunciare solo quando avremo ottenuto garanzie sufficienti per la nostra sicuretsza. « Auguriamo àWintero popo¬ lazione della situazione internazionale verso nuove forme di convivenza, esso trovi anche la soluzione dei problemi che tuttora lo travagliano e la soddisfazione di ogni sua legittima aspirazione ». lo tedesco che, in questa evo-) Adenauer ha così risposto: < Signor Presidente del Con- {siglio, la ringrazio molto cor- dialmente per le parole amichevoli che ella ha avuto per me e per il mio Paese. L'accoglienza estremamente amichevole che abbiamo trovato qui a Roma ha colpito molto me ed il mio seguito. Ella ha avuto l'amabilità di ricordare che passo tanto volentieri le mie vacanze a Cadenabbia; questa parte della sua bella patria è diventata, in effetti, cara al mio cuore. Io ho trovato lassù, in molte ore di riposo, nuove forze per il mio lavoro. In modo particolare mi ricordo degli incontri che ho avuto con lei, a Cadenabbia, signor Presidente del Consiglio. Serbo un vivo ricordo dei colloqui che abbiamo avuto insieme lassù. <La visita ufficiale che compio, in questi giorni, a Roma, si ricollega ai nostri precedenti incontri. Una sorte felice ha voluto che il mio viaggio nella città etema sia il primo dell'anno 1960, il primo di quest'anno che ci riserva gravi decisioni. Sarà un anno che esige che diano buona prova tutti coloro i quali credono alla necessità dell'unificazione europea ed alla riconciliazione dei Paesi europei. « Se i popoli europei si uniscono per finirla definitivamente con le loro vecchie rivalità ed ostilità, nessuno potrà sentirsi minacciato da una tale politica. Al contrario, i paesi europei hanno dato al mondo un esempio, mostrando come si può raggiungere una vera distensione ed una vera pace, attraverso una fiduciosa collaborazione in parità di diritti, che rispetti la libertà e l'autodeterminazione di tutti i popoli. < Oggi — ha continuato Adenauer — si parla molto di distensione e ancora di più se ne scrive; ma ogni vera distensione si vede dal criterio in cui si tiene conto della nuova solidarietà europea. Se gli uomini di Stato, europei s'incontrano oggi, io fanno come amici. Questo vale in modo particolare — e mi sia permesso di dirlo — per i nostri incontri, signor Presidente. Lei ha voluto oggi ricordare un amico comune, un grande italiano, che è stato strappato troppo presto al nostro affetto ed alla causa europea: il nome di Alcide De Gasperi sarà per sempre legato alla grande opera dell'unificazione europea e all'amicizia italo - germanica. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, il suo saggio consiglio ei mancherà molto. ) <La comunità dei popoli U- beri sta davanti a delle decisioni che saranno determinanti per la civiltà cristiana e per la libertà. Nessuno .può dire quando il nostro mondo, travagliato da rivoluzioni, guerre ed ingiustizie, giungerà ad un'effettiva tranquillità e ad una {°era Tutti coloro che portano il carico di una re- sponsabilità cosi grave non possono escludere la possibilità di autentiche trattative, ma essi hanno anche il sacro dovere di rimanere consapevoli dei diritti inderogabili dei loro popoli. Sono convinto che l'amicizia italo-aermanica e la comunità europea dei paesi occidentali saranno all'altezza delle decisioni che le aspettano. < Signor presidente, — ha aggiunto Adenauer — ella ha parlato, con commoventi parole, del problema tedesco e di quello di Berlino. I suoi caldi auguri per il popolo tedesco e per il suo avvenire fanno bene al nostro cuore. Noi sappiamo che la questione tedesca e, in particolare, quella berlinese, non costituiscono problemi isolati. Sappiamo che la soluzione di questi problemi sarà decisiva per il futuro di tutta l'Europa e per la pace e la tranquillità del mondo. Sappiamo inoltre che sarà in gioco la fede dei popoli liberi del mondo. A questo bisogna rifarsi quando si assumono decisioni ».

Persone citate: Adenauer, Alcide De Gasperi, Barberini, Teodoro Heuss

Luoghi citati: Berlino, Cadenabbia, Europa, Italia, Roma